Horst von Mellenthin

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Horst von Mellenthin
NascitaHannover, 31 luglio 1898
MorteWiesbaden, 8 gennaio 1977
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Impero tedesco
Bandiera della Germania Repubblica di Weimar
Germania nazista
Forza armata Deutsches Heer
Reichswehr
Wehrmacht
ArmaHeer
Anni di servizio1915-1945
GradoGeneral der Artillerie
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
"fonti nel corpo del testo"
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Horst von Mellenthin (Hannover, 31 luglio 1898Wiesbaden, 8 gennaio 1977) è stato un generale tedesco della Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Horst era rampollo della nobile famiglia dei von Mellenthin, originari della Neumark, una casata con rigide tradizioni militari; suo padre, Paul von Mellenthin (1866-1918), era anch'egli ufficiale militare col grado di tenente colonnello e suo fratello minore fu Friedrich Wilhelm von Mellenthin, militare ed autore tedesco. Dopo aver frequentato gli istituti per cadetti a Potsdam ed a Groß-Lichterfelde, si diplomò come il miglior studente del suo corso e si unì dal 20 gennaio 1915 al 6º reggimento d'artiglieria di stanza a Breslavia. Nel 1915, all'età di 16 anni, venne promosso tenente e venne posto sul fronte occidentale, venendo spostato nei Balcani solo sul finire della guerra, luogo ove seppe della morte sul campo di suo padre, nel 1918.

Von Mellenthin passò nel Reichswehr nel 1921 e venne promosso al grado di primo luogotenente nel 1925. In seguito riuscì a raggirare il decreto stabilito dal trattato di Versailles che precludeva la formazione di nuovi ufficiali nella Germania postbellica, riuscendo a completare il proprio corso. Dal 1932 fu nominato capitano e aiutante, servendo tra gli altri sotto i comandi di Kurt von Hammerstein e Werner von Fritsch. Come aiutante di von Hammerstein, von Mellenthin fu tra i primi in Germania a trascrivere e diffondere il discorso pronunciato da Adolf Hitler ai responsabili del Reichswehr il 3 febbraio 1933 (chiamato anche "Documento Liebmann") il quale, come afferma lo storico Andreas Wirsching, ebbe una notevole importanza per la diffusione della popolarità del fuhrer nei ranghi dei soldati dell'esercito. Nel luglio 1937, passò a Berlino presso il comando generale dell'esercito col compito di mantenere il coordinamento militare tra la Germania e gli altri stati.

Il 1º maggio 1943 von Mellenthin venne promosso colonnello e divenne comandante del 67º reggimento granatieri. Assunse brevemente la guida della 23ª divisione di fanteria e poi della 93ª divisione. Già nel dicembre dello stesso anno prese il comando della 205ª divisione di fanteria e venne nominato maggiore generale. Per i successi totalizzati nel 1944, ricevette la croce di cavaliere della croce di ferro e la promozione a tenente generale dal 1º luglio 1944. Il 16 marzo 1945, von Mellenthin venne promosso General der Artillerie ed il 4 aprile 1945 gli furono assegnate le foglie di quercia alla croce di cavaliere della croce di ferro per ulteriori meriti. Alla fine della guerra, era comandante generale del XI. Corpo d'Armata impegnato in Alta Slesia e fu l'ultimo comandante dell'VIII Corpo d'Armata, col quale passò attraverso i Monti dei Giganti. Si arrese con le sue unità agli americani e quindi salvò i suoi uomini dalla prigionia sovietica, giudicata ben più dura.

Dopo la sua liberazione dalla prigionia, Mellenthin lavorò per il Bundesnachrichtendienst; dal 1951 divenne vice di Reinhard Gehlen e dal 1956 fu collaboratore dell'ambasciata tedesca a Washington, dove emersero l'esperienza accumulata negli uffici dell'esercito tedesco dopo la prima guerra mondiale e le sue naturali doti diplomatiche.

Horst von Mellenthin morì l'8 gennaio 1977, a 78 anni, a Wiesbaden, dove venne sepolto con tutti gli onori militari.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Ferro di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo per feriti in ferro - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'onore della Grande Guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Fibbia 1939 alla croce di ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
Fibbia 1939 alla croce di ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo d'argento per feriti - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con fronde di quercia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'oro dell'ordine militare della Croce Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di I classe di lungo servizio militare nella Wehrmacht - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce al Merito dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Fellgiebel, Walther-Peer (2000). Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939-1945. Friedburg, Allemagne: Podzun-Pallas. ISBN 3-7909-0284-5.
  • (DE) Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger : die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939-1945 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchivs, Ranis/Jena, Scherzers Militaer-Verlag, 2007, ISBN 3-938845-17-1, OCLC 891773959.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Comandante della 23. Infanterie-Division Successore
Friedrich von Schellwitz agosto - 1º settembre 1943 Paul Gurran
Predecessore Comandante della 93. Infanterie-Division Successore
Otto Tiemann 1º settembre - 1º ottobre 1943 Karl Löwrick
Predecessore Comandante della 205. Infanterie-Division Successore
Ernst Michael 1º dicembre 1943 - 20 novembre 1944 Ernst Biehler
Predecessore Comandante del XVI. Armeekorps Successore
Philipp Kleffel ottobre - novembre 1944 Philipp Kleffel
Predecessore Comandante del XXXVIII. Panzerkorps Successore
Kurt Herzog 19 gennaio - 15 marzo 1945 Kurt Herzog
Predecessore Comandante del XI. Armeekorps Successore
Rudolf von Bünau 16 - 20 marzo 1945 Rudolf von Bünau
Predecessore Comandante del VIII. Armeekorps Successore
Friedrich Wiese 20 aprile - 8 maggio 1945 Incarico abolito
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