Hiroyuki Kitakubo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Hiroyuki Kitakubo (北久保 弘之?, Kitakubo Hiroyuki; Tokyo, 15 novembre 1963[1]) è un regista, sceneggiatore e animatore giapponese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Kitakubo entrò a contatto con l'industria anime da adolescente, lavorando come animatore nella serie di Mobile Suit Gundam.[2][3] Debuttò in veste di regista con l'episodio Pop Chaser di Cream Lemon nel 1985, cui seguirono altri lavori di animatore per i film Black Magic M-66 di Masamune Shirow e Akira di Katsuhiro Ōtomo.[1] Proprio quest'ultimo lo aveva scelto come regista di A Tale of Two Robots, segmento dell'anime antologico Robot Carnival, del 1984. Dopo aver realizzato Roujin Z (sempre sotto l'egida di Otomo, nel 1991), girò la serie OVA Golden Boy (1995-1996) e il mediometraggio Blood: The Last Vampire (progetto invece di Mamoru Oshii del 2000),[1][4][5] per il quale nel 2001 vinse l' "Individual Award" all'Animation Kobe.[6] Blood: The Last Vampire vinse anche il Japan Media Arts Festival e il primo premio al World Animation Celebration.[1][7] Dopo quest'opera tuttavia ha smesso la sua attività, venendo un'ultima volta accreditato nel 2002 come animatore della sequenza d'apertura della serie Chobits.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) 2000 Japan Media Arts Festival Animation Division Grand Prize BLOOD THE LAST VAMPIRE, su plaza.bunka.go.jp, Agency for Cultural Affairs. URL consultato il 28 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2011).
  2. ^ (EN) Brian Ruh, Stray Dog of Anime: The Films of Mamoru Oshii, Palgrave Macmillan, 12 giugno 2004, p. 160, ISBN 978-1-4039-6334-5.
  3. ^ (EN) Pacific Friend Volume 29, Issues 1-12, Jiji Gaho Sha, Inc., 2001, p. 46.
  4. ^ (EN) Brian Camp e Julie Davis, Anime Classics Zettai!: 100 Must-See Japanese Animation Masterpieces, Stone Bridge Press, 2007, pp. 318–9, ISBN 978-1-933330-22-8.
  5. ^ (EN) Jerry Beck, The Animated Movie Guide, Chicago Review Press, 28 ottobre 2005, pp. 235–6, ISBN 978-1-55652-591-9.
  6. ^ (JA) アニメーション神戸-これまでの記録(第1回~10回), su anime-kobe.jp, Animation Kobe. URL consultato il 28 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2011).
  7. ^ (EN) Blood Awarded First Prize at World Animation Festival, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 24 agosto 2001. URL consultato il 28 settembre 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2677924 · ISNI (EN0000 0001 1466 1617 · Europeana agent/base/128967 · LCCN (ENno2004050430 · GND (DE102551744X · BNF (FRcb14110815b (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2004050430