Halsteren

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Halsteren
villaggio, ex-comune
Halsteren/Altere
Halsteren – Stemma
Halsteren – Bandiera
Halsteren – Veduta
Halsteren – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
Provincia Brabante Settentrionale
ComuneBergen op Zoom
Territorio
Coordinate51°31′32.16″N 4°16′28.92″E / 51.5256°N 4.2747°E51.5256; 4.2747 (Halsteren)
Abitanti11 160 (2011)
Altre informazioni
LingueOlandese, Brabantino
Prefisso(+31)
Fuso orarioUTC+1
Codice CBS0789
Cartografia
Mappa di localizzazione: Paesi Bassi
Halsteren
Halsteren
Sito istituzionale
L'ex-municipio di Halsteren
Fattoria a Halsteren
Halsteren: il Sint Antoniusmolen

Halsteren (in brabantino e zelandese: Altere) è una località di circa 11.000 abitanti[1] del sud-est dei Paesi Bassi, facente parte della provincia del Brabante Settentrionale e situato nella regione del Brabante Occidentale[2] e lungo il corso del fiume Eendracht[3]. Dal punto di vista amministrativo, si tratta di un ex-comune, dal 1997 accorpato alla municipalità di Bergen op Zoom.[2][4]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Halsteren si trova nella parte sud-occidentale della provincia del Brabante Settentrionale, al confine con la provincia della Zelanda (si affaccia sulla penisola zelandese di Tholen, da cui è separata dal corso del fiume De Eendracht[3]) e tra le località di Bergen op Zoom e Steenbergen (rispettivamente a nord della prima e sud della seconda).[5]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Sulle origini del toponimo Halsteren, attestato in questa forma a partire dal 1290[2] e precedentemente attestato come Halchterth[2], Halstert (1272)[2] e come Haltre (1274)[2], ci sono due diverse spiegazioni etimologiche.[2]

Secondo una prima ipotesi, sarebbe formato dal termine halha, che significa "propaggine di un terreno elevato", e dal termine stert, che significa "coda".[2]

Secondo un'altra ipotesi, il nome originario Halchterth sarebbe formato da halcht, che sarebbe da intendere come halft, ed erth, che significherebbe "terra".[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalla fondazione ai giorni nostri[modifica | modifica wikitesto]

Le più antiche attestazioni sull'esistenza della località risalgono almeno al 1253.[6] La località è menzionata nel XIII secolo come un porto sul fiume Schelda.[2]

Fu a Halsteren che nel 1494 Erasmo da Rotterdam scrisse il suo primo libro, ovvero Antibarbari.[2]

Nel 1810, il territorio della municipalità di Halsteren si ingrandì con l'annessione dell'ex-signoria di Noordgeest.[2]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Nello stemma di Halsteren è raffigurata, tra l'altro, la leggenda di San Martino, patrono locale, che dona il suo mantello al povero.[4] Nello stemma è inoltre presente lo stemma dei marchesi di Bergen op Zoom.[4]

Lo stemma di Halsteren di fronte all'ex-municipio

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Halsteren vanta 23 edifici classificati come rijksmonumenten .[2]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Quirino[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli edifici principali di Halsteren, figura la chiesa di San Quirino (Quirinuskerk), situata al nr. 51 della Dorpstraat e realizzata nel 1913 su progetto di Jos Cuijpers.[2][7]

Chiesa di San Martino[modifica | modifica wikitesto]

Non rimane invece molto della chiesa di San Martino, risalente al XIV-XV secolo.[2][6]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Municipio[modifica | modifica wikitesto]

Altro edificio d'interesse è l'ex-municipio, situato al nr. 22 della Dorpsstraat e la cui facciata principale risale al 1633.[2]

Sint Anthoniusmolen[modifica | modifica wikitesto]

Altro edificio d'interesse è il Sint Anthoniusmolen o Sancto Antonio, un mulino a vento risalente al 1817.[8]

Ponte per Tholen[modifica | modifica wikitesto]

Risale invece al 1928 il ponte che collega Halsteren con la penisola zelandese di Tholen.[3]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Forte De Roovere[modifica | modifica wikitesto]

Altro punto d'interesse della località è rappresentato dal forte De Roovere, una fortificazione lungo la West Brabantse Waterlinie realizzata nel 1628.[9]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2011, la popolazione stimata di Hasteren era pari a 11.160 abitanti.[1]

La località ha quindi conosciuto un incremento demografico rispetto al 2008, quando la popolazione stimata era pari a circa 10.400 abitanti[1], e al 2001, quando la popolazione censita era pari a 10.015 abitanti[1].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Braderie (a metà settembre)[2]
  • Molenfeesten[2]
  • Rock over Halsteren[2]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Buurtschappen[2]
  • Nieuwe Molen
  • Oude Molen
  • Slikkenburg
  • Spinolaberg
  • Vetterig
  • Vrederust

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (DE) Halsteren, su citypopulation.de, Plaatsengids. URL consultato il 26 settembre 2016.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t (NL) Halsteren, su plaatsengids.nl, Plaatsengids. URL consultato il 26 settembre 2016.
  3. ^ a b c (NL) Tholensebrug, su bhic.nl. URL consultato il 26 settembre 2016.
  4. ^ a b c (NL) Halsteren, su ngw.nl, Nederlandse Gemeentewapens. URL consultato il 26 settembre 2016.
  5. ^ Harmans, Gerard M.L. (a cura di), Olanda, Dorling Kindersley, London, 2003 - Mondadori, Milano, 2003, p. 356
  6. ^ a b (NL) Sint Martinuskerk Halsteren, su halsteren-nieuwvossemeer.protestantsekerk.net, Protestantse Gemeente te Halsteren / Nieuw Vossemeer. URL consultato il 26 settembre 2016.
  7. ^ (NL) Halsteren, Dorpsstraat 51 - Quirinus, su reliwiki.nl, ReliWiki. URL consultato il 26 settembre 2016.
  8. ^ (NL) Sint Antoniusmolen, Halsteren, su molendatabase.nl, Molendatabase. URL consultato il 26 settembre 2016.
  9. ^ (NL) Fort De Roovere, su vvvbrabantsewal.nl, VVV Brabantse Wal. URL consultato il 26 settembre 2016.
  10. ^ (NL) Club - Historie, su rksvhalsteren.nl, RKSV Halsteren - Sito ufficiale. URL consultato il 26 settembre 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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