Guido Taramelli

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Guido Taramelli
NascitaBergamo, 21 ottobre 1895
MorteVenezia, 12 giugno 1919
Cause della morteincidente aereo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1915-1919
GradoCapitano
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia di Caporetto
Battaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1]
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Guido Taramelli (Bergamo, 21 ottobre 1895Venezia, 12 giugno 1919) è stato un militare e aviatore italiano, della specialità bombardamento, distintosi particolarmente nel corso della prima guerra mondiale, dove fu decorato con tre Medaglie d'argento al valor militare e tre Croci al merito di guerra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Bergamo il 21 ottobre 1895.[2] Si arruolò nel Regio Esercito nell'estate del 1915, poco dopo l'entrata in guerra del regno d'Italia, assegnato come sottotenente di complemento al 57º Reggimento fanteria. Nel giugno 1916 chiese, ed ottenne, il trasferimento al Servizio Aeronautico,[2] ottenendo dapprima il brevetto di pilota e poi quello di pilota militare. Assegnato alla 1ª Squadriglia Caproni,[1] di stanza sul campo d'aviazione della Comina nel 1917, si distinse subito, tanto da essere promosso capitano in meno di un anno.[2]

Fu ideatore e realizzatore del primo volo con bombardamento notturno eseguito nella notte "illune" tra il 25 e il 26 giugno 1917, per cui ricevette la prima Medaglia d'argento al valor militare.[2] Dopo l'infausto esito della battaglia di Caporetto la sua squadriglia fu costretta a lasciare la propria base, raggiungendo il campo d'aviazione di San Pelagio. Qui incontrò Gabriele D'Annunzio che nella seconda metà del 1918, lo convinse a lasciare la sua unità per entrare a far parte della 1ª Squadriglia navale S.A. "San Marco", dove militava anche Antonio Locatelli. Dopo la fine della prima guerra mondiale entrò in servizio permanente effettivo,[3] ma morì per un incidente aereo a Venezia il 12 giugno 1919.[3]

Al termine del conflitto risultava decorato con tre Medaglie d'argento al valor militare e tre Croci di merito di guerra ottenute in circa 80 missioni operative. Quando nel 1930 venne creato l'Aero Club di Bergamo il suo pluridecorato concittadino Antonio Locatelli volle, fortemente, che fosse a lui intitolato.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ardito pilota, con sereno sprezzo del pericolo, benché il suo apparecchio fosse fatto segno ad intenso fuoco, eseguiva numerosi ed efficaci bombardamenti, sia di giorno che di notte, sostenendo brillanti combattimenti con i velivoli nemici. Durante un'azione notturna, sorpreso da densa nebbia, dopo tre ore di volo, con rara perizia e sangue freddo, riusciva ad atterrare felicemente salvando apparecchio ed equipaggio. Volontariamente affrontava il cimento del primo bombardamento con luce stellare, menando brillantemente a termine la rischiosa impresa. In occasioni di importanti azioni offensive, discendeva ripetutamente a bassa quota, permettendo ai mitraglieri di colpire efficacemente le truppe nemiche. Cielo del Carso, 14 maggio-agosto 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota di aeroplano da bombardamento, diede in ogni azione la più alta prova di sereno ardimento, profondo spirito del dovere e tenace volontà. Compì cinque volte il bombardamento della piazzaforte di Pola, vincendo ogni difficoltà e superando ogni ostacolo. Mitragliò da bassissime quote,con mirabile sprezzo del pericolo, ammassamenti di truppe nemiche, rientrando con il velivolo gravemente colpito. Cielo di Pola-Cielo del Trentino, agosto-dicembre 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Prode fra i prodi aviatori delle squadriglie da bombardamento, sfidando volontariamente l'ignoto di una pericolosa navigazione e le difese antiaeree nemiche partecipava al primo audace ed importante bombardamento su territorio nemico in notte brumosa e illune, conseguendo brillantemente gli obiettivi prefissi. Esempio mirabile di entusiasmo, di ardimento e di fermezza d'animo. Cielo deI Nabresina e Prosecco, 26 giugno 1917
Croce al merito di guerra (3 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Mancini 1936, p. 579.
  2. ^ a b c d e Ares Games.
  3. ^ a b Mancini 1936, p. 580.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
  • Ordine Militare d'Italia 1911-1964, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]