Guerino Iezza

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Guerino Iezza
NascitaSan Polo Matese, 4 febbraio 1913
MorteColle del Moncenisio, 24 giugno 1940
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto232º reggimento fanteria, 11ª Divisione fanteria "Brennero"
Anni di servizio1939-1940
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Guerino Iezza (San Polo Matese, 4 febbraio 1913Colle del Moncenisio, 24 giugno 1940) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a San Polo Matese, in provincia di Campobasso, il 4 febbraio 1913, figlio di Salvatore e Fiorella Generosa.[2] Conseguita la laurea in agraria presso l'università di Napoli e frequentati i periodi preliminari del corso allievi ufficiali di complemento del Regio Esercito, nel 1939 fu nominato aspirante ufficiale e destinato a prestare servizio nel 232º Reggimento fanteria della 11ª Divisione fanteria "Brennero".[2] Raggiunto il suo reggimento nel febbraio 1940, venne promosso sottotenente di complemento e dall'11 giugno 1940 partecipò alle operazioni militari sul fronte occidentale.[2] Cadde in combattimento il 24 giugno 1940 sul colle del Moncenisio, e fu successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone avanzato, sotto intenso fuoco di artiglieria e di mitragliatrici nemiche, trascinava i suoi uomini all’attacco di forti posizioni avversarie con audacia e slancio insuperabili. Oltrepassati alcuni ordini di reticolati e trovatosi di fronte ad una postazione multipla blindata, dalla quale il nemico ostacolava l’avanzata del suo reparto con raffiche micidiali, scagliava contro la postazione bombe a mano e scaricava la pistola, finché in un meraviglioso gesto di ardimento, afferrato un fucile mitragliatore, con un balzo lo infilava in una delle feritoie nemiche, tentando di sorprendere ed eliminare l’avversario. Fulminato da una scarica di altra mitragliatrice fiancheggiante, cadeva esanime al suolo, aprendo con il sacrificio della sua esistenza la via al reparto avanzante. Esempio senza pari di coraggio, di valore e di eroismo. Colle del Moncenisio, 22 -24 giugno 1940 .[3]»
— Regio Decreto 16 novembre 1940.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.404.
  2. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  3. ^ quirinale.it
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 14 dicembre 1940, registro 46 guerra, foglio 51.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 404.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]