Giuseppe Vannicola

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Giuseppe Vannicola (Montegiorgio, 18 novembre 1876Capri, 10 agosto 1915) è stato un violinista, traduttore, scrittore, poeta, giornalista ed editore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È stato primo violino dell'orchestra del Teatro alla Scala di Milano, dove ha suonato anche con Arturo Toscanini.

Sue sono le prime traduzioni italiane dei racconti di Oscar Wilde The Canterville Ghost e Lord Arthur Savile's Crime, edite nel 1914.

Abbandonata la carriera di musicista, ha abbracciato per qualche tempo la vita religiosa come novizio nell'Abbazia di Montecassino.[1]

Amico di Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, Filippo Tommaso Marinetti, André Gide, ha collaborato con riviste prestigiose, quali Leonardo, La Voce, Lacerba, Corriere Italiano, Il Regno.[1]

Nel 1913 fu accusato di plagio da Gustavo Botta in merito a vari scritti di morale d'arte apparsi su Lacerba e Vaglio: ne nacque una polemica che coinvolse anche Gide, Fausto Maria Martini, Arturo Onofri e Giovanni Amendola.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Trittico della Vergine, preceduto da una lettera di E. A. Butti, Roma, Enrico Voghera, 1901.
  • De profundis clamavi ad te, Florence, Edition de La revue du nord, 1905.
  • Distacco. Liturgia della terza persona, Roma, B. Lux, 1908.
  • Oscar Wilde, Salomè: tragedia, Versione italiana curata da G. Vannicola, Roma, B. Lux, 1908.
  • Elsa l'abbandonata (morale), Tolentino, Tip. F. Filelfo, 1909.
  • Conte di Gobineau, Il Rinascimento: scene storiche, Traduzione di G. Vannicola, Roma, Casa editrice Frank & C., 1911.
  • Il veleno, Firenze, L. Baldoni e C., 1911.
    • Il veleno, Nota introduttiva e cronologia di Marina Bernardini, con un articolo di Carlo Melloni, Fermo, Andrea Livi, 2015.
  • Thomas De Quincey, L' assassinio come una delle belle arti, Traduzione di G. Vannicola, Firenze, L. Baldoni e C., 1912.
  • E. Hello, L'uomo, pagine tradotte da Giuseppe Vannicola, Lanciano, Carabba, 1912.
  • Oscar Wilde, Il fantasma di Canterville e Il delitto di Lord Savile, Prima versione italiana di G. Vannicola, con disegni di G. Mazzoni, Genova, Formiggini, 1914.
  • Tetano metafisico: tutte le opere, Saggio introduttivo e curatela di Stefania Iannella, Torino, Nino Aragno, 2017.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Giorgio Inglese e Alberto Asor Rosa (a cura di), Vannicola, Giuseppe, in Letteratura italiana: Dizionario bio-bibliografico e indici, Torino, Einaudi, 1991, p. 1784.
  2. ^ Alessandro Casati, Giuseppe Prezzolini, Carteggio II: 1911-1944, a cura di Dolores Continati, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1990, p. 340.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bisogna vivere più di una vita. Giuseppe Vannicola cento anni dopo, a cura di Andrea Lombardillo e Laura Melosi, Macerata, EUM, 2017.
  • Eurialo De Michelis, Giuseppe Vannicola fra D'Annunzio e Wilde, in «Quaderni del Vittoriale», 3 (1979) 14, pp. 55-74.
  • S. Falchi Picchinesi, Le riviste di Giuseppe Vannicola, in «Inventario», 14 (1985), pp. 45-48.
  • Ferdinando Gerra, Musica, letteratura e mistica nel dramma di vita di Giuseppe Vannicola (1876-1915): la Revue du Nord e la rivista Prose, Roma, Bardi, 1978.
  • Monique de Taeye-Henen, Un ami italien d'André Gide: Giuseppe Vannicola, in «Rivista di letterature moderne e comparate», 18 (marzo 1965), fasc. 1, pp. 20-44.
  • Vannicola: ultimo bohémien d'Italia, con 3 scritti di Giuseppe Vannicola, Capri, Le pagine dell'isola di Edwin Cerio, 1923.
  • Glauco Viazzi, Vannicola "cattolico reazionario decadente", in «La nuova rivista europea», n. 12 (1979), pp. 31-36.
  • Alberto Viviani, Gli ultimi scapigliati italiani: Ragazzoni, Campana, Vannicola, in «Quadrivio», 3 giugno 1934, p. 6.

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