Giuseppe Ugolini (militare)

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Giuseppe Ugolini
NascitaTorgiano, 19 marzo 1885
MorteMilano, 23 giugno 1920
Cause della morteScontri di piazza durante il biennio rosso
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaArma dei Carabinieri
Gradobrigadiere
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
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Giuseppe Ugolini (Torgiano, 19 marzo 1885Milano, 23 giugno 1920) è stato un brigadiere dei Carabinieri della Legione di Milano, insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I funerali del vicebrigadiere a Milano

Il 22 giugno 1920, al termine di un comizio tenuto dall'anarchico Errico Malatesta all'Arena Civica,[1] manifestanti anarchici si diressero in corteo lungo le strade di Milano devastando negozi e lanciando sassi. Il corteo non autorizzato fu bloccato dalla Polizia e sciolto con la forza. Negli scontri che seguirono furono uccisi sei manifestanti. La sera stessa i capi anarchici proclamarono lo sciopero generale.

Il giorno dopo i militanti anarchici procedettero in Piazzale Loreto a bloccare tutti i mezzi di trasporto. Il vicebrigadiere Giuseppe Ugolini, mentre si trovava a bordo di un tram in corso Buenos Aires armato di pistola e moschetto[senza fonte], fu intercettato da circa duecento manifestanti anarchici. Ugolini, circondato dalla folla, si rifiutò di consegnare il fucile[2] e, sparò col moschetto uccidendo due uomini (l'operaio Alfredo Cappelli e l'ex guardia di finanza Francesco Bonini[2]) e ferendone tre[3]. Subito dopo fu linciato.[4]

Ricoverato all'ospedale militare che si trovava allora presso Sant'Ambrogio, spirò poche ore dopo. L'autopsia stabilì, fra le altre cose, gli erano state amputate quattro dita per sottrargli gli anelli che indossava.

Con un motu proprio il Re lo insignì della medaglia d'oro alla memoria.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
« In un giorno di grave perturbamento dell'ordine pubblico, fatto segno all'aggressione di un forte nucleo di malviventi, mentre si trasferiva da solo al posto ove era stato comandato, respinse con fierezza, sebbene gravemente ferito al viso e bersagliato da numerosi colpi di rivoltella, l'ingiuriosa imposizione di cedere le armi. Nella tragica lotta che ne seguì si difese eroicamente, riuscendo ad atterrare cinque dei suoi aggressori, finché, ripetutamente colpito, cadde esanime e del suo corpo l'insano furore degli avversari fece brutale scempio. Col proprio sacrificio, segnò una pagina di superbo valore, un incancellabile esempio per la scuola del dovere. Milano, 23 giugno 1920[5]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mimmo Franzinelli, Squadristi, Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 290
  2. ^ a b Mimmo Franzinelli, Squadristi, Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 291: «Loreto: il vicebrigadiere dei carabinieri Giuseppe Ugolini, circondato dalla folla, rifiuta di consegnare il fucile e spara contro gli aggressori, uccìdendo il diciannovenne operaio socialista Alfredo Cappelli e l'ex guardia di finanza Francesco Bonini»
  3. ^ I martiri dimenticati 1919-1924, Novantico Editore, 2009, pagg. 28-29
  4. ^ Giornata di rivolta a Milano, in La Stampa, Torino, 23 giugno 1920, p. 1.
  5. ^ Medaglia d'oro al valor militare, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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