Giuseppe Tavormina

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Giuseppe Tavormina
NascitaRibera, 10 giugno 1929
MorteRoma, 19 giugno 2017
Luogo di sepolturaRibera
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Esercito Italiano
ArmaArma dei Carabinieri
Anni di servizio1951 - 1994
GradoGenerale di divisione
Comandante diCapo di stato maggiore dell'Arma dei Carabinieri
Direzione Investigativa Antimafia
CESIS
Scuola allievi carabinieri
Comando interregionale carabinieri "Podgora"
Legione carabinieri di Torino
DecorazioniCavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
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Giuseppe Tavormina (Ribera, 10 giugno 1929Roma, 19 giugno 2017) è stato un generale italiano dei Carabinieri, già al vertice della DIA e del CESIS.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha frequentato l'Accademia Militare di Modena dove ha conseguito la nomina a Sottotenente dei Carabinieri. Laureato in Giurisprudenza all'Università di Roma. Comandante del gruppo CC di Cagliari e, nominato colonnello, ha assunto il comando della Scuola Allievi Carabinieri e poi della Legione CC di Torino. Nominato generale di brigata, è stato Capo di stato maggiore al comando generale dell'Arma dal luglio 1987 al giugno 1989. Nominato nel gennaio 1991 generale di divisione è stato al comando della Divisione Carabinieri "Podgora,[1] fino all'ottobre 1991 quando è stato nominato direttore della Direzione Investigativa Antimafia.

Nell'aprile 1993 è nominato direttore del Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza. Resta al vertice del CESIS fino al luglio 1994 [2].

Viene nominato consigliere della Corte dei Conti. Nel giugno 1998 è consigliere per le questioni giuridiche e amministrative del ministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi [3] e nel 1999 consigliere della presidenza della Repubblica [4], fino al 2006.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce d'argento al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale Generale dotato di altissime qualità morali ed intellettuali, in possesso dl non comuni capacità professionali, ha profuso, in ogni circostanza ed in maniera instancabile, il meglio di se stesso, ottenendo sempre brillantissimi risultati, tanto da meritare entusiastici appezzamenti e lusinghieri riconoscimenti anche da parte di autorità civili. Comandante di reparti di grande rilievo operativo ed addestrativo, dalla Scuola Allievi Carabinieri di TORINO alla cui attività ha dato notevole impulso con brillanti iniziative e sagge realizzazioni - alla Legione Carabinieri di TORINO, alla 3^a Brigata Carabinieri di PADOVA, è ovunque pervenuto alla ottimizzazione del rendimento operativo dei reparti, costituendo, con il suo comportamento, chiarissimo esempio e sprone per tutto il personale dipendente. Dopo aver ricoperto il prestigioso incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri e di Comandante della Scuola Ufficiali dei Carabinieri - perfezionandone, con il suo intelligente impegno, le metodologie didattiche - ha comandato la 2" Divisione “Podgora” di Roma, da dove è stato chiamato al delicatissimo compito di Direttore Tecnico Operativo della Direzione Investigativa Antimafia, riscuotendo il plauso delle più alte cariche di governo per l'assoluta eminenza del rendimento fornito. Ufficiale di grande valore, con il suo costante ed autorevole lavoro ha contribuito ad esaltare l'immagine ed il prestigio della Forza Armata e dei Carabinieri sia entro i confini nazionali che all'estero. Roma, 31 maggio 1991.»
— 21 luglio 2000.[5]
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza Successore
Francesco Paolo Fulci 1993 - 1994 Umberto Pierantoni
Predecessore Capo della Direzione Investigativa Antimafia Successore
nessuno 1991 - 1993 Gianni De Gennaro