Giuseppe Scarpat

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Giuseppe Scarpat (Polcenigo, 6 giugno 1920Brescia, 26 agosto 2008) è stato un latinista, biblista e editore italiano, fondatore della casa editrice bresciana Paideia e insigne latinista specializzato nel pensiero di Seneca. È stato anche un valente organista e progettatore di organi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Polcenigo, frequentò l'allora Liceo civico musicale pareggiato Benedetto Marcello (oggi Conservatorio Benedetto Marcello) di Venezia, studiandovi il pianoforte;[1] nel 1944 si laureò in Lettere presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, allievo di Vittore Pisani, con tesi in glottologia.[2] Col suo Maestro fondò, nel 1946, la rivista «Paideia», che dal 1961 si trasformò in casa editrice (con sede a Brescia) e che nel 1968 riuscì a dotare di tipografia propria. Nel 1949 fondò la rivista «Lettere italiane» e, nel 1960, la rivista «L'organo».[2] Dal 1956 visse a Brescia, dove iniziò una collaborazione con la casa editrice cattolica Morcelliana.[2]

Dal 1951 al 1966 fu incaricato di Grammatica greca e latina presso l'Università di Genova, e tra il 1952 e il 1955 anche alla Cattolica di Milano. Vinta nel 1966 la cattedra universitaria a seguito di concorso, divenne Professore ordinario di Letteratura latina all'Università di Parma,[3] Ateneo nel quale fondò anche il corso di perfezionamento in lingua e letteratura latina (inaugurato nel 1970), della Facoltà di magistero e dell'Istituto di lingua e letteratura latina (di cui fu direttore fino al 1989). Collocato fuori ruolo nel 1991, nel 1997 fu nominato Professore emerito e cessò la collaborazione con l'Ateneo parmigiano.[2] Nel 1977 fondò a Sacile, assieme a mons. Pietro Mazzarotto, il Centro di Studi Biblici;[2] nello stesso anno fu insignito della Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.[4]

Era membro dell'Ateneo di Brescia, dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere e dell'Accademia San Marco di Pordenone.[2]

Coltivò continuamente il suo profondo interesse per la musica e specialmente per la musica sacra: ogni domenica accompagnava all'organo la Messa presso il convento di S. Gaetano a Brescia; fu Preside del Conservatorio "Luca Marenzio" a Brescia; inaugurò, presso Paideia, alcune collane specializzate nella musica liturgica (Monumenti di Musica Italiana e Biblioteca Classica dell'Organista); progettò tre organi.[2][5]

Morì a Brescia il 26 agosto 2008.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Egidio Bonomi, Il prof. Giuseppe Scarpat, biblista, editore, organista di rilievo internazionale, «Brescia & Futuro» 2 (2007), pp. 21-23.
  2. ^ a b c d e f g h Dizionario biografico dei friulani, su dizionariobiograficodeifriulani.it. URL consultato il 4 giugno 2021.
  3. ^ In realtà Scarpat aveva fatto richiesta per la cattedra di Filologia; vd. Bonomi, Il prof. Scarpat (cit.), p. 22.
  4. ^ Le onorificenze della Repubblica Italiana, su quirinale.it. URL consultato il 4 giugno 2021.
  5. ^ Bonomi, Il prof. Scarpat (cit.).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Scarpat, in Dizionario biografico dei friulani. Nuovo Liruti online, Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN120696335 · ISNI (EN0000 0001 2149 1425 · SBN CFIV007804 · BAV 495/257183 · LCCN (ENno95022686 · GND (DE141242124 · BNE (ESXX1114223 (data) · BNF (FRcb12734851b (data) · J9U (ENHE987007282492105171 · CONOR.SI (SL284920419 · WorldCat Identities (ENlccn-no95022686