Giuseppe Pizzarelli

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Giuseppe Pizzarelli

Sindaco di Catania
Durata mandatofebbraio 1886 –
28 giugno 1886
PredecessoreMario Bonaiuto Scuto
SuccessorePaolo Cordaro

Durata mandato4 febbraio 1888 –
19 marzo 1889
PredecessorePietro Aprile di Cimia
SuccessoreGiuseppe Lucio

Durata mandato3 ottobre 1910 –
3 settembre 1912
PredecessoreSaverio Castrucci
SuccessoreGiuseppe de Felice Giuffrida

Dati generali
Titolo di studioLaurea in ingegneria

Giuseppe Pizzarelli (Catania, 24 agosto 1848Catania, 29 novembre 1923) è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Paolo[1] – un Paolo Pizzarelli fu componente commissione di Antichità e Belle Arti a Palazzolo nel 1840[2] –, divenne per tre volte sindaco di Catania nel 1886, nel 1888[3] e nel 1910.

Fece collocare il monumento a Garibaldi, opera dello scultore Ettore Ferrari, all'altezza della biforcazione in cui confluiscono la via Etnea e la via Caronda poiché, secondo lo storico Santi Correnti[4], «[...] originariamente commissionato da una città uruguaiana che non lo volle, tanto era 'brutto', fu rifilato a Catania grazie all'amicizia massonica tra l'allora sindaco di Catania Giuseppe Pizzarelli e lo scultore Ferrari (che era Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia)». Inaugurazione del monumento garibaldino, effettivamente in programma, nei giorni del XXIII Congresso della Società nazionale Dante Alighieri per il mese di ottobre 1912 a Catania[5].

Fu al vertice della Massoneria etnea dal 1880 al 1923[6].

Fu tra i promotori dell'istituzione della Società dei macelli normali catanese (1891)[1]. Nel consiglio direttivo della Scuola serale di Arti e Mestieri[7], con sede nel R. Ospizio di Beneficenza di Catania, fu presidente delegato del Ministero di agricoltura, industria e commercio (1905)[8].

Su sua proposta il Consiglio comunale di Catania deliberò per acclamazione, il 18 novembre 1911, lo stanziamento di una somma di 5.000 lire quale sussidio in soccorso delle famiglie e dei feriti nella guerra di Tripolitania, che, "così degnamente rappresentano l'onore ed il prestigio della Nazione"[9].

Pizzarelli riposa nel "viale degli uomini illustri" del cimitero monumentale di Catania.

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Al consiglio comunale di Catania. Sulla istituzione dello Spedale municipale Garibaldi. Osservazioni, Galatola, Catania 1890.
  • La scuola d'arti e mestieri di Catania all'Esposizione generale italiana di Torino del 1898, Catania, Tip. di C. Galatola, 1898.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Atto costitutivo della Società anonima cooperativa di macelli normali in Catania, "Bollettino ufficiale delle Società per Azioni", anno IX, fascicolo XIX, 7 maggio 1891, p. 53.
  2. ^ Almanacco reale del regno delle Due Sicilie per l'anno bisestile 1840, Napoli, dalla Stamperia reale, p.573.
  3. ^ Giuseppe Astuto, La Sicilia e il crispismo: istituzioni statali e poteri locali, Milano, A. Giuffrè, 2003, p. 213. ISBN 88-14-10134-5 . Prima della pubblicazione di Astuto erano note come date di insediamento e di fine mandato: 1º maggio 1888 - 15 marzo 1889 (cfr. Santi Correnti, Alla scoperta di Catania: Guida sentimentale della città etnea, Catania, ISCRE, 1968, p. 25).
  4. ^ Cfr. Santi Correnti, La città semprefiorente. Ricerche storico-didattiche su Catania, Catania, Ed. Greco, 1976.
  5. ^ "Italia! Letture mensili": estr. Atti della Società Nazionale Dante Alighieri, giugno 1912, vol. II, UTET, p.XXXVII.
  6. ^ Francesco Giordano, "Giuseppe Pizzarelli – Sindaco di Catania – Libero Muratore", Rivista Erasmo, 11, 2021 – GOI
  7. ^ Fondato nel 1881 per D.R. 23 agosto 1811, n. 268, serie 3, P. Suppl.
  8. ^ Annuario del Ministero di agricoltura, industria e commercio, Roma, anno III, nuova serie, 1905, p. 171.
  9. ^ Aldo Sparti e Cristina Grasso (a cura di), Un millennio di storia tra le carte d'archivio: documenti dall'XI al XX secolo, Catania, L'Almanacco, 2003, p. 185.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vincenzo Pavone, Storia di Catania: dalle origini alla fine del secolo XIX, Catania, S.S.C., 1969.
  • Vittorio Consoli (a cura di), Enciclopedia di Catania, Catania, Editore Tringale, 1987.
  • Giuseppe Astuto, La Sicilia e il crispismo: istituzioni statali e poteri locali, Milano, A. Giuffrè, 2003, p. 213. ISBN 88-14-10134-5 .


Predecessore Sindaco di Catania Successore
Mario Bonaiuto Scuto febbraio 1886 - 28 giugno 1886 Paolo Cordaro
Predecessore Sindaco di Catania Successore
Pietro Aprile di Cimia 4 febbraio 1888 – 19 marzo 1889 Giuseppe Lucio
Predecessore Sindaco di Catania Successore
Saverio Castrucci 3 ottobre 1910 – 3 settembre 1912 Giuseppe de Felice Giuffrida