Giuseppe Pintus

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Giuseppe Pintus
NascitaAssemini, 4 febbraio 1890
Mortemonte Zebio, 10 giugno 1917
Cause della morteferite riportate in combattimento
Luogo di sepolturaSacrario militare di Asiago
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaFanteria
Unità151º Reggimento fanteria "Sassari"
Anni di servizio1910-1917
Gradocaporal maggiore
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia degli Altipiani
Battaglia del monte Ortigara
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Giuseppe Pintus (Assemini, 4 febbraio 1890monte Zebio, 10 giugno 1917) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque ad Assemini di Cagliari il 4 febbraio 1890, figlio di Luigi ed Anna Mostallino. Nato all'interno di una famiglia di origini umilissime, trascorse la sua infanzia e la gioventù lavorando come agricoltore e come pastore.[1] Nel novembre 1910 fu chiamato a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito presso il 75º Reggimento fanteria.[1] Poco meno di un anno dopo, trasferito al 4º Reggimento fanteria della Brigata Piemonte partì per la Cirenaica, imbarcandosi a Catania il 14 ottobre 1911 per partecipare alla guerra italo-turca. A causa di una malattia venne rimpatriato nel novembre 1912 e posto in congedo, venendo assunto in forza al Deposito fanteria di Ozieri. Richiamato a fini addestrativi presso il deposito del 46º Reggimento fanteria, nel maggio 1915, a causa della mobilitazione generale, fu assegnato alla 10ª compagnia del 151º Reggimento fanteria della Brigata Sassari. A partire dall'inizio delle ostilità con l'Impero austro-ungarico, il 24 maggio, combatte in tutte le azioni sostenute dal suo reggimento, distinguendosi sul Carso, Bosco Cappuccio, e nel settore di Castelnuovo.[1] Tra il maggio e il giugno del 1916 prese parte alla battaglia degli Altipiani, combattendo a Monte Fior, a Castelgomberto e poi nella controffensiva a Monte Mosciagh, venendo promosso per il suo ardimento dapprima a caporale e poi a caporale maggiore.[1]

Il 10 giugno 1917, durante l'attacco sferrato nel tratto compreso tra le quote 1626 e 1476 sulle pendici di Monte Zebio, altopiano di Asiago, fece parte della prima ondata d'assalto.[1] Raggiunta la trincea nemica rimase ferito due volte, e cadde colpito mortalmente durante un furioso corpo a corpo trafitto da un colpo di baionetta sferrato da un soldato nemico.[1] In riconoscimento del valore mostrato, fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Le sue spoglie sono conservate presso il Sacrario militare di Asiago.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Costante e fulgido esempio di indomito coraggio, prese parte a tutti i combattimenti dall’inizio della guerra e benché varie volte leggermente ferito, non volle mai abbandonare il proprio posto. Sotto il violento bombardamento nemico che arrecava alla compagnia perdite gravi, coadiuvò con fermezza i propri ufficiali nel tenere ordinata la truppa. Si offrì poi a far parte della prima ondata d’assalto e incitando i dipendenti sotto il tiro delle mitragliatrici avversarie, benché ferito gravemente ad un braccio, arrivò sull’obiettivo e vi sostenne una violenta lotta corpo a corpo. Una seconda volta ferito, continuò a combattere, finché venne nuovamente e mortalmente colpito. Monte Zebio, 10 giugno 1917.[4]»
— Decreto Luogotenenziale 13 giugno 1918.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ Archivio storico dell'Associazione storica Cimeetrincee
  3. ^ Sacrario di Asiago, su vecio.it. URL consultato l'11 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2014).
  4. ^ Scheda nel sito ufficiale del Quirinale

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1917. L'anno terribile: Dalla Bainsizza alla sorpresa strategica di Caporetto, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
  • Giorgio Geromet, 1915-1918: la liberazione italiana di Gorizia, Trieste e Trento: fronte Carso-Isonzo, Udine e Piave, Trieste, Edizioni Luglio, 2008, ISBN 978-88-89153-40-6.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1917, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 78.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]