Giuseppe Pasquali

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Giuseppe Pasquali
NascitaL'Aquila, 11 marzo 1898
MorteMarmarica, 26 novembre 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Grado1º Capitano i.g.s. in s.p.e.
GuerreGuerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Campagna del Nord Africa
BattaglieBattaglia di Santander
Operazione Compass
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941)[1]
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Giuseppe Pasquali (L'Aquila, 11 marzo 1898Marmarica, 26 novembre 1941) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a L'Aquila l'11 marzo 1898 figlio di Giovanni, di professione dipendente pubblico, e Guglielmina Baldini.[2] Dopo la fine della prima guerra mondiale si arruolò volontario nel Regio Esercito, divenendo sottotenente in servizio permanente effettivo (s.p.e.). Prestò servizio in numerosi reggimenti d'artiglieria nel nord Italia, e nel 1937 partì volontario per combattere nella guerra civile spagnola.[2] Partecipò a numerosi combattimenti alla testa del I gruppo misto di obici da 100/17 del Corpo Truppe Volontarie, venendo decorato con tre Croci di guerra al valor militare.[2]

Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940, combatte sul fronte greco venendo poi trasferito in Africa settentrionale.[2] In forza al 24º Raggruppamento artiglieria di corpo d'armata prende parte ai combattimenti in Marmarica a partire dal 18 novembre 1941.[3] Il 26 novembre[4] dello stesso anno cadde in combattimento[5] contro le forze dell'8ª Armata inglese del generale Claude Auchinleck,[6] mentre comandava una batteria campale da 105/28.[2] Fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un gruppo da 105/28, pur attraverso le difficoltà di un lungo periodo operativo, faceva della sua unità un perfetto strumento di guerra. Assegnato ad una divisione corazzata operante nel deserto, in quaranta giorni di dure e continue lotte, compiva prodigi di valore militare, dando fulgidissimo esempio ai suoi artiglieri di indomito spirito guerriero e di forza di volontà superiori ad ogni evento. I potenti e ripetuti attacchi nemici trovavano sempre la strada sbarrata dal preciso tiro dei suoi pezzi e dalle baionette dei suoi artiglieri. Sempre impiegato nelle posizioni più avanzate, sempre il primo ad iniziare e l’ultimo a cessare il fuoco, ridottosi il gruppo a soli tre pezzi formava con i superstiti un’unica batteria e continuava le operazioni imponendosi all’ammirazione dello stesso nemico. Gravemente colpito ad una gamba da mitragliamento aereo, sopportava stoicamente in due giorni ripetute amputazioni e, conscio della prossima fine, si curava solo dei soldati distribuendo loro per ricordo i propri oggetti personali. Chiudeva così, in perfetta coscienza e con spirito elevatissimo, la sua dura vita di prode combattente tutta dedicata all’Esercito ed alla Patria. Marmarica (A.S.), 18 novembre - 26 dicembre 1941.[7]»
— Decreto Luogotenenziale dell'8 febbraio 1945[7][8]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In sette mesi di campagna, dette continue prove di ardimento. Durante l'azione di Santander, all'osservatorio di Monte Mazza, battuto dall'artiglieria nemica, per meglio osservare il tiro della sua batteria, usciva allo scoperto e ne continuava serenamente l'aggiustamento, dando prova di sprezzo del pericolo. Guadalajara-Bilbao-Santander, 7 marzo-25 agosto 1937.»
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di batteria, già distintosi in precedenti azioni per esemplare serenità e sprezzo del pericolo, mentre i pezzi erano fatti segno da ripetuti tiri di artiglieria nemica, si portava sullo schieramento per esercitare più direttamente il comando. Verificatosi a causa del fuoco avversario, l'incendio di un autocarro vicino, carico di munizioni, ed essendosi determinata una formidabile esplosione con conseguenti numerose vittime, egli con l'esempio, sapeva trasfondere nei suoi dipendenti calma, serenità e coraggio tali da poter proseguire l'azione di fuoco con immutata cadenza ed efficacia. Venta Reixa, 9 aprile 1938.»
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ardito comandante di batteria, schierava il gruppo sotto violento tiro dell'artiglieria avversaria, assicurando così il rapido ed efficace intervenendo delle batterie. Già segnalatosi in precedenti combattimenti. Useras, 10 giugno 1938.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.779.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ Lidell Hart 1996, p. 250.
  4. ^ Lidell Hart 1996, p. 258.
  5. ^ Lidell Hart 1996, p. 248.
  6. ^ Lidell Hart 1996, p. 247.
  7. ^ a b Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  8. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 26 febbraio 1945, guerra registro 2, foglio 17.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paul Carell, Le volpi del deserto, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 1999.
  • David Fraser, Rommel, Milano, A. Mondadori Editore, 1994.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 779.
  • (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army Vol.2, Botley, Osprey Publishing Company., 2001, ISBN 1-85532-865-8.
  • Basil Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, A. Mondadori Editore, 1996.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]