Giuseppe Pacini

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Giuseppe Pacini

Giuseppe Pacini (Firenze, 16 luglio 1862Firenze, 22 luglio 1910) è stato un baritono italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Baritono dalla voce "potente, omogenea, acuti sfavillanti come un tenore e prolungati fino a durate imprevedibili"[1], studiò canto presso il Conservatorio di Firenze con il maestro Cortese. Debuttò al Teatro Lirico di Firenze, nella parte di Francesco Foscari, ne I due Foscari. Proseguì la sua carriera prima nei teatri di provincia della Toscana, poi nei principali teatri italiani. Nel 1895 fu protagonista nel ruolo di Douglas, nella prima rappresentazione assoluta dell'opera Guglielmo Ratcliff di Pietro Mascagni, rappresentata al Teatro alla Scala il 16 febbraio 1895. Dello stesso compositore e sempre alla Scala, un mese dopo interpretò la parte di Renzo nell'opera Silvano, con il tenore Fernando De Lucia nella parte del protagonista. Dal 1893 al 1900 cantò frequentemente nei teatri delle principali città del Sud America: Buenos Aires, Montevideo, Caracas, Città del Messico, Santiago del Cile, Bogotà. Nel 1906 partecipò a una tournée che lo portò a esibirsi a Madrid, Barcellona e Lisbona.

Nel 1903 fu scritturato nei teatri di San Pietroburgo, Varsavia e Mosca. Aveva un discreto repertorio di circa quaranta opere, che comprendeva quello belcantista di compositori come Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti, quello verista con opere di Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo, fino al repertorio contemporaneo di compositori quali Luigi Mancinelli e Alberto Franchetti, privilegiando però il repertorio verdiano. Fu un interprete di rilievo nelle parti dove veniva richiesta la presenza del baritono "vilain", il cattivo per eccezione, grazie anche alle sue innate capacità di cantante-attore, tra queste si ricordano quelle di Barnaba, Rigoletto, Tonio. Sulle caratteristiche vocali di Pacini, fu significativa la testimonianza del celebre baritono Titta Ruffo, che lo ascoltò a Firenze nell'opera Sansone e Dalila, il quale scrisse: Ricordo soltanto d'essere stato, dalla bellezza e dalla potenza di quella voce, rapito in cielo. Pareva la voce d'un Arcangelo[2]. Morì in piena carriera nel luglio del 1910 a Firenze, dopo una recita nella parte di Amonasro in Aida. Della voce del baritono toscano rimangono alcune registrazioni realizzate dal 1904 al 1910, per la Fonotipia Records, e oggi rimasterizzate in CD.

Repertorio[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gustavo Marchesi, Canto e cantanti, Milano, Edizioni by Ricordi-BMG Ricordi Spa, 1996, p. 216.
  2. ^ Titta Ruffo, La mia parabola, le mie memorie, Edizioni Ayer Publishing, 1977, p. 115.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giampiero Tintori, 200 ans d'opéra La Scala, Ken Art S.A. Editeur, Geneve, 1979.
  • Giorgio Gualerzi, Bollettino dell'Istituto di Studi Verdiani, Vol. III, n.9, Edizioni EDT srl., Parma 1982.
  • Guglielmo Barblan, Alberto Basso, Storia dell'Opera, Aspetti e problemi dell'opera, Vol. II, UTET, 1977.
  • Evaristo Pagani, Raccolte Biografiche Cantanti Lirici Italiani, edito in proprio, Albino 2009.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN46956958 · ISNI (EN0000 0000 5517 9379 · SBN INTV049879 · LCCN (ENno2001077519 · GND (DE1146293585 · BNF (FRcb14000373r (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2001077519