Giuseppe De Nigris

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Le impressioni di un quadro, 1863

Giuseppe De Nigris (Foggia, 7 luglio 1832Marano di Napoli, 2 febbraio 1903) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1848, a sedici anni, insieme al pittore foggiano Vincenzo Dattoli, Giuseppe De Nigris andò a Roma per ragioni di studio; ma fu tratto in arresto, per sospetta attività di carbonaro e rimandato in patria. Si trasferì quindi a Napoli, per frequentare l'Accademia di belle arti e divenne allievo di Giuseppe Mancinelli. Espose, a mostre della Promotrice napoletana,[1] le tele Cristo nell'orto, nel 1855 e Paesaggio con Ossian e giovinetta che suona la cetra, nel 1859. Dipinse anche nature morte e scene di genere.

Tornò a Roma nel 1859, con una lettera di presentazione del suo maestro Domenico Morelli per Achille Vertunni, un pittore celebrato per i soggetti storici; ma l'anno successivo Giuseppe De Nigris tornò nuovamente a Napoli, liberata dai Borboni. A Napoli, a mostre della Società Promotrice, espose Canzone d'amore, Ultima Messa (1878, ora a Parigi), Cieche operaie, Vino e donna. Dopo il 1860 aveva aggiunto soggetti patriottici e scene neo-pompeiane, che erano apprezzate dai visitatori stranieri. All'estero, suoi dipinti furono esposti a Londra nel 1888 e a Melbourne nel 1880. A Venezia, nel 1887, portò Primo ritratto.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Due sue nature morte si trovano alla Cheltenham Art Gallery & Museum. Sono dipinte nello stile di Gioacchino Toma, pittore suo coetaneo che probabilmente conobbe in Accademia e di cui apprezzava anche l'impegno patriottico e le simpatie garibaldine. Nella Reggia di Caserta Giuseppe De Nigris è presente con la tela Paesaggio con Ossian e giovinetta che suona la cetra, opera ispirata a I Canti di Ossian di James Macpherson.

Alla Galleria dell'Accademia di belle arti di Napoli si conservano due opere di Giuseppe De Nigris: Processione di penitenza nelle catacombe di Napoli[3] e Concerto per ciechi.[4]

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Il campanello della parrocchia
  • La mano del ladro
  • Garibaldi dicente: "Che tristo destino degli uomini lo scannarsi fra loro", 1862
  • Piccoli gladiatori pompeiani, 1870, Parma
  • L'ultimo giorno di Pompei, 1873, Vienna
  • Manichino, 1892, Firenze
  • Lo studio del frenologo Gall, 1894, Roma
  • Le impressioni di un quadro, 1863
  • Garibaldi a Caprera
  • I morti di Mentana
  • Les merveilles du Chassepot
  • Pescatori sulla spiaggia di Chiaia
  • Messa domenicale, 1877
  • Il castello di carte

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Società promotrice di belle arti "Salvator Rosa" Napoli, La Società promotrice di belle arti Salvator Rosa, 1861-1961: Napoli, Padiglione pompeiano, Villa comunale, Napoli, L'arte tipografica, 1961, SBN IT\ICCU\SBL\0030942.
  2. ^ Angelo De Gubernatis,  p. 329.
  3. ^ Olio su tela, 125x91 cm, 1880. Vedi: Galleria dell'Accademia,  p. 107, tav. LXXXII.
  4. ^ Olio su tela, 60x79,5 cm, 1886. Vedi: Galleria dell'Accademia,  p. 107, tav. LXXXIII.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi: pittori, scultori e architetti, Firenze, successori Le Monnier, 1889, SBN IT\ICCU\NAP\0002160.
  • Anna Caputi, Raffaello Causa, Raffaele Mormone (a cura di), La Galleria dell'Accademia di Belle Arti in Napoli, Napoli, Banco di Napoli, 1971, SBN IT\ICCU\NAP\0178087.

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