Giuseppe Coco

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Nel suo studio (Milano, 1973).

Giuseppe Coco (Biancavilla, 1º maggio 1936[1]Biancavilla, 4 agosto 2012) è stato un disegnatore italiano. Ha pubblicato per anni illustrazioni e vignette su numerose pubblicazioni periodiche sia europee che americane,[2][3] è riconosciuto come uno dei vignettisti italiani più apprezzati al mondo.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1960 si trasferì a Milano dove esordì realizzando illustrazioni per Il Travaso delle Idee e, per oltre quaranta anni, ha collaborato con numerose riviste sia italiane come Playmen, Famiglia Cristiana, La Gazzetta dello Sport, Corriere della Sera, Playboy e Panorama che europee come El País, Paris Match, Punch, Stern, The Saturday Evening Post.[3]

Ha anche creato personaggi che furono protagonisti di serie di vignette come Arturo, Esculapia, Piccolo Slim. Ha illustrato più di un migliaio di suoi aforismi e i corsi di lingua inglese, francese e russa De Agostini.

Morì il 4 agosto 2012 all'età di 76 anni a Biancavilla.[4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Coco est content (Dupuis, 1968).
  • I satiri (Mondadori, 1980), pubblicato anche in Germania e Spagna.
  • È grave dottore? (Mondadori, 1981), apparso poi in Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia.
  • Il mondo in corsia (Editiemme, 1987).
  • Vip costumi e scostumi (Rizzoli, 1987).
  • Attenti al sedere (Glénat, 1989).

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

  • Circolo della stampa (Catania, 1958).
  • Numero (Firenze, 1959).
  • Milan art center (Milano, 1974).
  • Teatro Gobetti (Torino, 1975).
  • Galleria Quadragono arte (Conegliano, 1977).
  • Lucca comics (Lucca, 1983).
  • Umorismo e satira (Dolo, 1998).
  • Galleria Quadragono arte e Libreria centrale (Conegliano, 2000).
  • Nel giugno 2008, presso il centro culturale polivalente Villa delle favare a Biancavilla, è stata inaugurata l'esposizione permanente delle sue tavole, che raccoglie 86 opere a colori e in bianco e nero, donate al Comune nativo.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 1º premio Giovani pittori siciliani (Palermo, 1957).
  • Premio per l'Italia al Salone dell'umorismo (Montréal, 1979).
  • Palma d'oro (Bordighera, 1980).
  • 1º premio Humorfest (Foligno, 1985).
  • 1º premio Settima rassegna nazionale della vignetta umoristica (Lanciano, 1999).

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

Di lui hanno detto o scritto:

«Coco è forse unico: ha nel suo segno una forza graffiante che viene da una rabbia interiore. E questo senza che si arrivi al luogo comune della rivalsa dell'artista sulla società che lo circonda. Coco non ha vendette da compiere e non ha nemmeno (sebbene tutto possa far pensare il contrario) tabù da abbattere. È semplicemente un uomo il cui programma è dei più semplici: disegnare, disegnare, disegnare. Catanese d'origine, si è trasferito a Milano, per collocarsi in una soffitta dove compie i suoi esorcismi con penna, pennelli e colore. Non ha mai ceduto alle mode, ha sempre e solo ceduto alle tentazioni più dure che gli vengono da «dentro». E il suo lavoro è l'ansia di apprendere, più che di dire.»

«Tutti gli umoristi si affannano a cercare una buona battuta per le proprie vignette, ma è Coco a fare centro più degli altri perché la esclude del tutto.»

«In Coco respiriamo la gelida aria della non concessione. Il graffietto al malcostume. La strizzatina d'occhio ferocemente innocua alla categoria del provvisorio politico. L'engagement compiaciuto e trasparente: oh potere ti odio tanto che ti vendo tutta la mia indignazione!»

«L'umorismo di Coco ha spesso il risvolto amaro. Tipico di certi siciliani di razza!»

«Tutta una generazione di umoristi ha avuto in Coco un riferimento stilistico; e per le idee, ma soprattutto per la sua personale e incisiva cifra grafica.»

«L'incanto surreale, scandito nel tratto vertiginoso e sicuro, qualifica la grafica di Coco come un'esperienza unica e imprescindibile per genere nella storia della satira internazionale.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Coco: omaggio al genio del fumetto e della satira, su catania.italiani.it. URL consultato il 12 luglio 2021.
  2. ^ a b Biancavilla, mostra permanente per il disegnatore Giuseppe Coco: ecco la sua ultima intervista, su Corriere Etneo, 5 giugno 2019. URL consultato il 3 marzo 2020.
  3. ^ a b ADDIO AL VIGNETTISTA COCO UN ESPORTATORE DI HUMOUR - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 3 marzo 2020.
  4. ^ Morto il vignettista Giuseppe Coco. Biancavilla lo ricorda, su Catania Politica, 6 agosto 2012. URL consultato il 6 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Placido Sangiorgio, Giuseppe Coco: mostra permanente dei disegni (Biblioteca comunale, Biancavilla, 2010).
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