Giuseppe Brolis

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Giuseppe Brolis (Verdello, 5 gennaio 1923[1]Verdello, 12 luglio 2005[2]) è stato un dirigente sportivo italiano.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Inizia l'attività calcistica e dirigenziale nel Verdello, formazione dilettantistica bergamasca nella quale milita come calciatore e allenatore, prima di divenirne presidente[2]; contemporaneamente, grazie alla laurea in Economia conseguita in gioventù presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano[3], ricopre l'incarico di dirigente nelle Acciaierie Dalmine[2][4]. In qualità di presidente del Verdello si occupa anche dell'attività di scouting di giovani calciatori, tra cui Francesco Duzioni, Pier Luigi Pizzaballa e Angelo Domenghini[2][5].

Nel 1961 lascia definitivamente la Dalmine, ingaggiato con contratto a tempo indeterminato dall'Atalanta, su decisione di Luigi Tentorio, che in quegli anni si occupava della gestione della società per conto del proprietario e presidente Daniele Turani[2][6]. Nella società nerazzurra si occupa prevalentemente del settore giovanile, nella cui gestione subentra a Giuseppe Ciatto[6]; amplia le strutture e prosegue la ricerca dei giovani da inserire nelle squadre minori atalantine[7], allargando il raggio d'azione della società alla Lombardia ed al Trentino[4][8]. Tra i giocatori portati all'Atalanta vi sono Gaetano Scirea[9], Giuseppe Savoldi[10] e Adelio Moro[11].

Prosegue la collaborazione con l'Atalanta fino al 1970, quando passa alla Cremonese con l'incarico di direttore sportivo[12] (pur risultando ufficialmente un semplice consulente[13]). Il trasferimento avviene nell'ambito di un progetto di collaborazione tra le due società[14] voluto dal presidente neroazzurro Achille Bortolotti, che in questo periodo diviene vicepresidente della società grigiorossa; mantiene comunque il proprio ruolo nel settore giovanile nerazzurro[15]. Nel corso della sua permanenza a Cremona ha modo di scoprire tra gli altri Antonio Cabrini (che Domenico Luzzara, presidente della società grigiorossa, stava per cedere alla Juventus, salvo poi cambiare idea e mandarlo all'Atalanta su consiglio di Brolis[16]) e Cesare Prandelli[2], a sua volta ceduto all'Atalanta.

Tornato a tempo pieno alla società orobica, dal 1974 vi ricopre l'incarico di direttore sportivo[17], subentrando a Franco Previtali, dimissionario per contrasti con l'allenatore Heriberto Herrera[18][19]. I rapporti tra Brolis ed Herrera sono freddi[20]; l'allenatore paraguaiano, tuttavia, viene esonerato dopo l'ottava giornata di campionato[21] e Brolis mantiene il suo ruolo di direttore sportivo fino a fine stagione. In seguito, dopo aver contribuito in modo determinante alla scelta di Giancarlo Cadè come allenatore per la stagione 1975-1976, visti i risultati non all'altezza delle aspettative del presidente Bortolotti viene sostituito da Renato Cavalleri nel ruolo di direttore sportivo[22], mantenendo tuttavia l'incarico di responsabile del settore giovanile fino a fine stagione. Dall'estate 1976 inizia a lavorare come osservatore alle dipendenze prima della Juventus (dove rimarrà per tre stagioni[23] sostituendo Ugo Locatelli[8]), poi del Perugia[2] e del Brescia[8].

Nel 1983 viene chiamato da Leonardo Garilli come direttore sportivo del Piacenza, allenato da Titta Rota, con cui Brolis aveva già lavorato in precedenza a Bergamo ed a Cremona[14][24][25]. Anche in questo caso, come a Cremona, l'incarico non è ufficiale, e Brolis risulta come consulente sportivo[26][27]; in tale veste si occupa anche del vivaio[28]. Rimane a Piacenza con questa mansione fino al 1988, contribuendo alla doppia promozione dalla Serie C2 alla Serie B e portando a Piacenza numerosi giovani ed ex giocatori dell'Atalanta o bergamaschi, tra cui Armando Madonna, Giorgio Mastropasqua e Aladino Valoti[29]; lascia poi l'incarico a Gian Pietro Marchetti[30], anch'egli ex giocatore atalantino, e fino al 1990 continua a occuparsi del settore giovanile in qualità di responsabile[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Brolis, il "dottore" che ha scoperto Moretti e Signori, Libertà, 18 luglio 2005, p.23
  2. ^ a b c d e f g L’Atalanta piange il «re dei giovani», su L'Eco di Bergamo, 13 luglio 2005. URL consultato il 27 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2012).
  3. ^ Corbani, vol.1, p.185.
  4. ^ a b Si è spento Brolis talent scout degli anni Settanta, Alto Adige, 15 agosto 2005, pag.18
  5. ^ Domenghini dice 70. Dalla Coppa Italia a Bergamo alla Grande Inter Tuttoatalanta.com
  6. ^ a b Corbani, vol.1, p.183.
  7. ^ Il settore giovanile dell'Atalanta Archiviato il 13 novembre 2012 in Internet Archive. Prossimicampioni.com
  8. ^ a b c Bolzano, per l'Atalanta uno storico serbatoio, Alto Adige, 26 febbraio 2007, pag.23
  9. ^ Il dolore di Bergamo, la città del suo volo, Stampa Sera, 4 settembre 1989, pag.5
  10. ^ Corbani, vol.1, p.240.
  11. ^ È re del centrocampo, ha un tiro da demonio, Il Corriere dello Sport, 24 febbraio 1971, pag.9
  12. ^ Brolis: le liee d'azione della "nuova" Cremonese Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive., La Provincia, 23 luglio 1970, pag.9
  13. ^ Col primato la Cremonese è al centro del bersaglio Archiviato il 2 dicembre 2013 in Internet Archive., La Provincia, 1º novembre 1978, pag.14
  14. ^ a b Corbani, vol.1, p.254.
  15. ^ Nei giovani del vivaio il futuro grigiorosso Archiviato il 2 dicembre 2013 in Internet Archive., La Provincia, 28 giugno 1972, pag.12
  16. ^ Corbani, vol.1, p.285.
  17. ^ Continuerà la collaborazione tra Cremonese e Atalanta[collegamento interrotto], La Provincia, 20 marzo 1974, pag.9
  18. ^ Bergamo in lutto per Previtali, il braccio destro dei Bortolotti[collegamento interrotto] Sportorobico.it
  19. ^ La prima sfida in B al Comunale: c'è Percassi, che si infortuna[collegamento interrotto], L'Eco di Bergamo, 20 agosto 2010, pag.41
  20. ^ Corbani, vol.1, p.281.
  21. ^ Corbani, vol.1, p.284.
  22. ^ Corbani, vol.2, p.395.
  23. ^ Corbani, vol.1, p.288.
  24. ^ Garilli, il grande sogno di un presidente atipico, Libertà, 26 giugno 2012, pag.41
  25. ^ Pasquali, p.231.
  26. ^ Stagione 1983-1984 Storiapiacenza1919.it
  27. ^ Album Panini, edizione 1987-1988
  28. ^ Allievi: a Vescovato torneo di Pasqua[collegamento interrotto], La Provincia, 13 aprile 1984, pag.13
  29. ^ Titta e gli altri. Qui Piacenza, succursale dell'Atalanta[collegamento interrotto], L'Eco di Bergamo, 23 ottobre 2010, pag.63
  30. ^ Stagione 1988-1989 Storiapiacenza1919.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]