Giuseppe Baisi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giuseppe Baisi
NascitaNapoli, 5 ottobre 1914
MorteKotowkj, 1 settembre 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
CorpoAlpini
Anni di servizio1938-1942
GradoTenente in servizio permanente effettivo
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Campagna italiana di Russia
Comandante di54ª Compagnia, Battaglione alpini "Vestone", 6º Reggimento, 2ª Divisione alpina "Tridentina"
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Giuseppe Baisi (Napoli, 5 ottobre 1914Kotowkj, 1º settembre 1942) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Napoli il 5 ottobre 1914, figlio di Gioacchino e Maria Baldini.[2] Iscrittosi a frequentare la facoltà di chimica dell'università di Napoli, interruppe gli studi per intraprendere la carriera militare e, dopo avere frequentato la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena, nell'ottobre 1938 fu nominato sottotenente in servizio permanente effettivo assegnato al 6º Reggimento alpini.[1] Dopo avere frequentato il corso di applicazione a Parma e quello di alpinismo di Aosta, all'atto della dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna nel giugno 1940 assunse il comando del plotone esploratori del reggimento.[1] Promosso tenente, venne ammesso a domanda alla Scuola paracadutisti di Tarquinia e nel dicembre raggiunse il reggimento in Albania, partecipando all'intera campagna militare contro la Grecia con la 54ª Compagnia del battaglione alpini "Monte Vestone".[1] Rientrato in Italia nel luglio 1941, e trasferito al 4º Reggimento alpini, un mese dopo partì col battaglione alpini sciatori "Monte Cervino", per il fronte russo. Rimasto ferito in combattimento una prima volta il 22 marzo 1942 e rientrato in Italia con un treno ospedale, sul finire del mese di luglio, rinunciò alla licenza di convalescenza, e ritornò in Russia presso il battaglione alpini "Monte Vestone" del 6º Reggimento, assumendo il comando della 54ª Compagnia.[2] Già insignito di due medaglie di bronzo al valor militare, cadde in combattimento a Kotowkj il 1 settembre 1942, e per il coraggio dimostrato in questo frangente venne decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia alpina, già distintosi, per eccezionali doti di valore e coraggio, si lanciava con ragionata decisione all’attacco di posizione avversaria tenacemente contesa. Raggiunto con grave sacrificio di sangue l’obiettivo assegnatogli e catturati numerosi prigionieri ed armi automatiche, veniva fatto segno, col reparto, a pericolosa reazione dell’avversario. Benché avesse perduto durante la cruenta lotta il collegamento con parte della sua compagnia, cercava di ristabilire la situazione affrontando, anche da solo, il nemico. Ferito una prima volta da raffiche di mitragliatrici, si lanciava con estrema decisione e con disperato coraggio contro un gruppo avversario che tentava di circondarlo, disperdendolo. Ferito una seconda volta, non desisteva dalla lotta e, pur stremato di forze per il copioso sangue perduto, rincuorava i suoi alpini tenendoli saldi con l’esempio del suo ardimento nella suprema difesa. In successivo attacco, si lanciava risolutamente con pochi superstiti contro l’avversario, rimanendo colpito a morte. Kotowkj (Fronte russo), 1 settembre 1942.[4]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 27 maggio 1952[5]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone fucilieri, durante un violento attacco nemico, si lanciava alla testa del suo plotone al contrassalto, ributtando l'avversario sulla posizione di partenza per ben due volte ed impedendogli ogni ulteriore ritorno offensivo. M. Guri i Toput (fronte greco), 16 febbraio 1941
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale di provato valore portava con impeto il suo plotone all'attacco di una posizione di mitragliatrici incurante del tiro. Gravemente ferito si rammaricava solo di non aver potuto portare a termine il compito affidatogli. Quota 278 di Olchowatka (fronte russo), 22 marzo 1942

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Bianchi, Cattaneo 2011, p. 335.
  2. ^ a b Combattenti Liberazione.
  3. ^ Bianchi, Cattaneo 2011, p. 334.
  4. ^ Quirinale - scheda - visto 3 marzo 2016
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti il 28 giugno 1952, Esercito registro 28, foglio 93.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Baisi, Giuseppe, su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.