Giulio Marzot

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Giulio Marzot (Vicenza, 16 settembre 1901Bologna, 1975) è stato un critico letterario italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel seminario vescovile di Vicenza, sua città natale, Giulio Marzot compì i primi studi. Dopo aver conseguito la laurea in lettere, insegnò nelle scuole secondarie e poi fu libero docente di storia della letteratura italiana nell'università di Bologna.

Fu socio dell'associazione bolognese "Commissione per i testi di lingua", fondata nel 1860 con lo scopo iniziale di pubblicare e diffondere opere di scrittori italiani del Trecento e del Quattrocento e di rivalutare attraverso quei testi il patrimonio linguistico italiano.

Collaborò con saggi e studi settoriali a varie gloriose riviste letterarie, dalla crociana La Critica a Civiltà moderna, da Belfagor di Luigi Russo a Convivium, a Nuova Antologia.

Orientamenti critici[modifica | modifica wikitesto]

L'attività critica di Marzot si concentra inizialmente, ma anche nella ricerca successiva, sul Seicento (L'ingegno e il genio del Seicento, 1941) e sull'Ottocento, con particolare attenzione al Verismo (Battaglie veristiche dell'Ottocento, 1941, Il Verismo, 1949, Preverismo, Verga e la generazione verghiana, 1965, e così via), senza peraltro trascurare la grande lezione dantesca (Il linguaggio biblico nella Divina Commedia , 1956, Il Foscolo dantista, 1963).

Di fatto, la sua ricerca abbraccia l'intero panorama della storia letteraria italiana: «Problemi di eredità culturali filtranti per terreni permeabili, d'età in età, da Petrarca, e dall'Umanesimo, al Manzoni, a Croce, dal naturalismo rinascimentale attraverso la rivoluzione barocca all'Arcadia e al romanticismo, hanno guidato ininterrottamente le ricerche del Marzot, e uniscono in una trama suggestiva i diversi temi delle sue ricerche.» [1]

Piuttosto che la definizione del valore di questa o quell'opera presa in esame, in Marzot prevale lo studio di certi climi culturali che influiscono, in misura più o meno determinante, sulla particolare «fisionomia» dell'opera medesima. [2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aldo Borlenghi, Giulio Marzot, in Letteratura italiana - I Critici, volume quinto, Milano, Marzorati, 1970, p. 3567.
  2. ^ Cfr. Aldo Borlenghi, op. cit., ivi.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • L'arte del Verga, Vicenza, Istituto magistrale "Fogazzaro", 1930.
  • Alfieri tragico, Firenze, Vallecchi, 1936.
  • Battaglie veristiche dell'Ottocento, Milano-Messina, Principato, 1941.
  • L'ingegno e il genio del Seicento, Firenze, La Nuova Italia, 1944.
  • Il gran Cesarotti, Firenze, La Nuova Italia, 1946.
  • Il Verismo, Milano, Marzorati, 1949.
  • Gozzano, in «Belfagor», gennaio 1949, pp. 1-20.
  • Un classico della Controriforma: Paolo Segneri, Palermo, Palumbo, 1950.
  • La critica e gli studi di letteratura italiana, in Cinquant'anni di vita intellettuale italiana(Scritti in onore di Benedetto Croce per il suo ottantesimo anniversario, a cura di Carlo Antoni e Raffaele Mattioli), Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1950.
  • L'Italia della Controriforma e la critica di Benedetto Croce, in Benedetto Croce, a cura di Francesco Flora, Milano, Malfasi, 1953.
  • L'arte del ridere nella poesia del Seicento, in «Nuova Antologia», 1954, pp. 24-42.
  • Il linguaggio biblico nella Divina Commedia, Pisa, Nistri-Lischi, 1956.
  • Foscolo, in Letteratura italiana - I Maggiori, Milano, Marzorati, 1956.
  • Cesarotti, in Letteratura italiana - I Minori, volume terzo, Milano, Marzorati, 1961.
  • L'Italia letteraria durante la Controriforma, Roma, Studium, 1962.
  • Il Foscolo dantista, in Studi di varia umanità in onore di Francesco Flora, Milano, Mondadori, 1963.
  • Il canto XII del Purgatorio, Firenze, Le Monnier, 1963.
  • Riccardo Bacchelli, in Letteratura italiana - I Contemporanei, Milano, Marzorati, 1964.
  • Preverismo, Verga e la generazione verghiana, Bologna, Cappelli, 1965.
  • Storia del riso leopardiano, Messina-Firenze, D'Anna, 1966.
  • Opera letteraria di Roberto Braccesi, Pesaro, Ente Olivieri, 1968.
  • Il decadentismo italiano, Bologna, Cappelli, 1970

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Calcaterra, in Giornale storico della letteratura italiana, primo trimestre 1943, pp. 198-206.
  • Aldo Vallone, in Idea, 1 aprile 1950.
  • Guido Di Pino, in Belfagor, maggio 1950, pp. 373-379.
  • Franco Fortini, in Nuova Antologia, agosto 1950.
  • A. Masano, in Letterature moderne, n. 4, ottobre 1951.
  • Mario Marcazzan, in L'Italia, 21 aprile 1956.
  • Mario Marti, in Giornale storico della letteratura italiana, terzo trimestre, 1956.
  • Emilio Bigi, in Giornale storico della letteratura italiana, 1958, pp. 348-355.
  • Aldo Borlenghi, Giulio Marzot, in Letteratura italiana - I Critici, volume quinto, Milano, Marzorati, 1970, pp. 3567-3582.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN32806656 · ISNI (EN0000 0001 1024 2335 · SBN CFIV007298 · BAV 495/118018 · LCCN (ENn79120244 · GND (DE119446502 · BNE (ESXX1359622 (data) · J9U (ENHE987007275565205171 · NSK (HR000755591 · WorldCat Identities (ENlccn-n79120244