Giuliana Rocchi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

«quella singolare figura di poeta popolare che è la santarcangiolese Giuliana Rocchi»

Giuliana Rocchi, all'anagrafe Maria Rocchi (Santarcangelo di Romagna, 16 aprile 1922[1]Rimini, marzo 1996), è stata una poetessa italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuta in una famiglia di origini umili e contadine (ad Galinoun è il soprannome romagnolo)[2], è figlia di un fulesta ed autore di zirudelle. Resta orfana di madre all'età di 10 anni e deve abbandonare la scuola in quarta elementare per dedicarsi al lavoro. Trascorse una vita di ristrettezze economiche e di stenti fino alla fine dei suoi giorni. Nel 1964, da operaia, partecipa alla lotta contro la chiusura della corderia locale, e compone la sua prima satra[3] in dialetto, intitolata A i n'em vu sa ad quei de vintidò (Ne abbiamo avuto abbastanza di quelli del Ventidue). Negli anni successivi pubblica sul giornale locale «Tuttosantarcangelo» alcune poesie, spesso di taglio autobiografico, ma che offrono uno spaccato sulla condizione degli operai e della donna.[4]

Viene scoperta da Rina Macrelli che, avendo apprezzato le sue poesie pubblicate sul giornale locale, la incoraggia a continuare a scrivere e, in seguito, cura la pubblicazione delle sue due prime raccolte.[5][6][7][8] Quando ancora pubblicava le sue poesie sul giornale locale fu notata anche da Tullio De Mauro, che in una circostanza definì come «straordinaria la sua avventura poetica»[9] e in un'altra la giudicò «bravissima».[10]

La prima edizione de La vóita d'una dòna fu pubblicata nel 1980 per l'interessamento di aderenti al movimento femminista, in particolare Rina Macrelli, Vania Chiurlotto (direttrice di «Noi Donne», la rivista dell'UDI), e Alearda Trentini, che nel 1978 aveva fondato a Roma la Amanda Editrice; e fu proprio questa casa editrice femminista a pubblicare la raccolta.[11][12] Per questa ragione il testo della Rocchi suscitò interesse nell'ambito delle pubblicazioni femministe, anche all'estero.[13]

Il libro andò presto esaurito. Poiché Amanda editrice aveva in quel momento in programma altri titoli, subentrò l'editore locale Maggioli che si offrì di farne subito una ristampa.

Dopo la pubblicazione di questa raccolta, nelle pagine di giornali e riviste si interessarono della sua vicenda umana e letteraria diversi intellettuali e giornalisti, fra cui Adele Faccio, Ileana Montini, Michele Dzieduszycki, Luciano Simoncelli e Roberto Roversi.

Comparve anche in televisione in un paio di circostanze: 1) nell'inverno del 1981 su Rai 2, nella puntata Giuliana Rocchi Poeta facente parte della rubrica Si dice donna di Alessandra Bocchetti[14][15] e 2) nel gennaio del 1984 su Rai 3 nel servizio Santarcangelo di Romagna. Il paese dei poeti, di Simonetta Nicolini.[16]

Negli anni successivi si approfondisce la riflessione critica sulla sua opera, che appare rilevante nel contesto della letteratura dialettale italiana. La troviamo nei testi di Franco Brevini, Antonio Piromalli, Pietro Civitareale, Flavio Nicolini e altri. In particolare Brevini individua una «stagione impegnata della lirica romagnola» alla quale associa cinque autori: Tonino Guerra, Tolmino Baldassari, Nino Pedretti, Gianni Fucci e, appunto, la Rocchi.[17][18] Uno dei suoi estimatori più entusiasti è Davide Argnani Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive., che le dedica un paio di articoli, in uno dei quali scrive: «Giuliana Rocchi: una donna eccezionale che senza strumenti linguistici sovrastrutturali ha la capacità di comunicare il ribollire del proprio esistere in modo efficace, diretto, saettante e luminoso da sapersi trasformare in canto autentico e in una poesia colma di energia inusitata» (Argnani 1989).

Nel 2007 la rivista «Il parlar franco» le ha dedicato un numero quasi monografico[19], con interventi di vari critici e letterati, fra cui Gualtiero De Santi, Davide Argnani, Gianni Fucci, Annalisa Teodorani e altri.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Rocchi, La vóita d'una dòna, a cura di Rina Macrelli, con una nota di Vania Chiurlotto, 1ª ed., Roma, Amanda Editrice, 1980.
  • G. Rocchi, La vóita d'una dòna, a cura di Rina Macrelli, 2ª ed., Rimini, Maggioli, 1981, LCCN 82126812, OCLC 13502895.
  • G. Rocchi, La Madòna di Garzéun, a cura di Rina Macrelli, Rimini, Maggioli, 1986.
  • G. Rocchi, Le parole nel cartoccio, a cura di Rita Giannini, Rimini, Maggioli, 1998. (postumo)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PDF)http://www.siae.it/documents/Siae_Bollettino3-2002pag96.pdf
  2. ^ Rita Giannini, «L'unica verità che ho sentito sono state le bugie dell'uomo che ho amato», in Corriere Romagna, 5 febbraio 2023.
  3. ^ Forma poetica popolare apprezzata e coltivata dal padre che, pur essendo analfabeta, aveva delle doti creative e mandava a memoria queste composizioni.
  4. ^ Lo stretto legame fra la vicenda letteraria e quella umana in Giuliana Rocchi è stato notato da diversi critici letterari. Franco Brevini ha scritto che la sua «testimonianza autobiografica si affida sovente a toni di impersonalità epico-corale» (Brevini, p. 90). Antonio Piromalli scrive: «La sua è una storia personal-politica di liberazione nei modi ereditati dal padre che recitava le satre nelle stalle, in un dialetto vigoroso che è la sua prima lingua e che è usato con fierezza» (Piromalli, p. 45). E Pietro Civitareale: «Un'esperienza poetica, dunque, in cui la Rocchi coniuga il suo destino di donna con la sua condizione di parlante dialettale, la riflessione poetica con il suo sforzo di liberazione civile e sociale» (Civitareale, pp. 102-103).
  5. ^ Ricci, p. 175.
  6. ^ Fucci.
  7. ^ Lisipassim.
  8. ^ Comune di Santarcangelo, A Gianni Fucci..., in Comunicati stampa, 15 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2015).
  9. ^ T. De Mauro, Prefazione a Lingua. Dialetto. Poesia, Ravenna, Edizioni del Girasole, 1976, p. 14
  10. ^ T. De Mauro, Le parole e i fatti, Roma, Editori Riuniti, 1977, p. 237
  11. ^ Lisi, p. 80.
  12. ^ Ricci.
  13. ^ Macrelli.
  14. ^ Lisi, p. 104.
  15. ^ Giuliana Bruno e Maria Nadotti (a cura di), Off Screen. Women and Film in Italy. Seminar on Italian and American Directions, New York, Routledge, 1988, p. 167
  16. ^ Vedi Collegamenti esterni.
  17. ^ Brevini, p. 29.
  18. ^ Brevini nota anche che «Fucci e la Rocchi segnano l'acquisizione alla poesia in quella parlata del tutto isolata e circoscritta che è il santarcangiolese di varità inedite»Brevini, pp. 70-71
  19. ^ La pubblicazione presenta una prima sezione, intitolata Per Giuliana Rocchi (pp. 7-36), che ne costituisce la parte principale.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni su Giuliana Rocchi
  • Franco Brevini, Le parole perdute. Dialetti e poesia nel nostro secolo, Torino, Einaudi, 1990, LCCN 91125394.
  • Antonio Piromalli, La poesia dialettale in Romagna nel Novecento, in Gualtiero De Santi (a cura di), La poesia dialettale romagnola del Novecento, Rimini, Maggioli, 1994, LCCN 96149986, OCLC 34810368.
  • Pietro Civitareale, Poeti in romagnolo del secondo Novecento, Imola, La Mandragora, 2005, LCCN 2005376544, OCLC 60807720.
  • Rina Macrelli, La Rocca e la Rocchi. Giuliana Rocchi, ein Denkmal, in Monika Savier e Rosanna Fiocchetto (a cura di), Italien der Frauen, München, Frauenoffensive, 1988, pp. 145-151, OCLC 75002997.
  • Davide Argnani, A proposito di Giuliana Rocchi, in L'Ortica, vol. 5, settembre-ottobre 1989.
  • Flavio Nicolini, Lettere per un’antologia di poeti in dialetto romagnolo, in Il lettore di provincia, dicembre 1990.
  • Pietro Civitareale, Tra testo e contesto: poeti romagnoli del secondo Novecento, in Il lettore di provincia, n. 79, 1990.
  • Davide Argnani, Giuliana Rocchi: la ninfa schietta della poesia, in Il parlar franco, vol. 7, 2007.
  • Gianni Fucci, Vita e poesia: un ricordo di Giuliana Rocchi, in Il parlar franco, vol. 7, 2007.
Articoli di giornali e riviste
  • Adele Faccio, La vita di una donna, in Quotidiano donna, 5 maggio 1980.
  • Ileana Montini, Versi comperati al mercato, in Il manifesto, 14 febbraio 1981.
  • Michele Dzieduszycki, Sant'Arcangelo dei poeti, in L'Europeo, 3 maggio 1982.
  • Luciano Simoncelli, Laureata poetessa senza licenza elementare, in La domenica del Corriere, 17 marzo 1984.
  • Roberto Roversi, Un libro, un libretto, una rivistina, in l'Unità, 17 marzo 1984.
Fonti biografiche

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàSBN CFIV055987