Giovanni Soncelli

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Giovanni Soncelli
NascitaTorre di Santa Maria, 18 marzo 1915
MorteArnautovo, 25 gennaio 1943
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Anni di servizio1938-1942
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Russia
BattaglieOffensiva Ostrogožsk-Rossoš'
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Giovanni Soncelli (Torre di Santa Maria, 18 marzo 1915Arnautovo, 25 gennaio 1943) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torre di Santa Maria, provincia di Sondrio, il 18 marzo 1915, figlio di Aldo e Erminia Pradella.[2] Conseguita la laurea in giurisprudenza presso l'università di Milano, divenne istruttore presso la Scuola nazionale di alta montagna a Chiareggio.[3] Il 25 aprile 1941 si arruolò volontario nel Regio Esercito, assegnato all'arma di fanteria, corpo degli alpini. In forza al 7º Reggimento alpini frequentò per un anno la Scuola militare di Aosta con il grado di sergente e quindi fu ammesso al Corso Allievi Ufficiali di Complemento a Bassano del Grappa.[3] Nominato sottotenente di complemento, il 15 maggio 1942 fu destinato a prestare servizio presso la 49ª Compagnia, del battaglione alpini "Tirano", inquadrata nel 5º Reggimento alpini, della 2ª Divisione alpina "Tridentina".[3] Partì per l'Unione Sovietica il 20 luglio dello stesso anno.[3] Cadde in combattimento ad Arnautowo il 26 gennaio 1943, colpito al petto da un proiettile[N 1] di fucile anticarro.[1] Fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Una via di Torre Santa Maria porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario universitario comandante di un plotone alpino sul fronte russo compiva, al comando di pattuglia, le più rischiose esplorazioni notturne affrontando più volte reparti nemici e catturando armi e prigionieri. Durante un aspro combattimento accorreva prontamente col suo plotone di rincalzo e con manovra abilissima e di sorpresa attaccava il fianco destro del nemico sgominandolo e costringendolo a ripiegare con numerose perdite di uomini e materiale. In successiva violenta azione, caduti il suo comandante e quasi tutti gli ufficiali della compagnia, assumeva il comando dei valorosi superstiti e si lanciava con estrema veemenza e indomito coraggio al contrassalto benché gravemente congelato ai piedi. Alla testa dei suoi prodi, nell’impeto dell’audace inseguimento trovava eroica morte. Esempio luminoso di cosciente eroismo che onora il suo nome, il Corpo, l’Esercito e la Patria. Medio Don, Belogory, Arnautowo (Fronte russo), 9 settembre 1942-26 gennaio 1943.[4]»
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato del 31 dicembre 1947.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Colpito da proiettile di fucile anticarro alla regione cardiaca così scrisse il tenente medico dottor Camillo Taini. Il certificato di morte venne sottoscritto anche dal tenente cappellano don Narciso Crosara.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 205.
  3. ^ a b c d Bianchi, Cattaneo 2011, p. 443.
  4. ^ Medaglia d'oro al valor militare Soncelli, Giovanni, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 9 febbraio 1948, Esercito registro 8, foglio 308.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
  • Andrea Bianchi, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 205.
  • Arrigo Petacco, L'armata scomparsa, Milano, Mondadori, 2015 [1998], ISBN 978-88-04-59587-8.
  • Giorgio Rochat, Le guerre italiane 1935-1943, Milano, Einaudi, 2008, ISBN 978-88-06-19168-9.
  • Thomas Schlemmer, Invasori, non vittime - La campagna italiana di Russia 1941-1943, Bari-Roma, Laterza, 2009, ISBN 978-88-420-7981-1.
  • Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (a cura di), Le operazioni delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), Roma, Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, 1993.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]