Giovanni Lombardo

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Giovanni Lombardo (Palermo, 24 luglio 1915Torino, 17 novembre 2018) è stato un dirigente d'azienda italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Da giovane laureato trova impiego presso l'EIAR di Torino, ma a causa del bombardamento del 1942 viene trasferito alla sede di Busto Arsizio. Durante il processo di Liberazione dell'Italia, Giovanni Lombardo diventa il capo del centro EIAR di Busto Arsizio che dal 4 maggio 1945, per ordine degli Alleati, diventerà Radio Busto Libera.[1]

La sua figura è nota per essere stato il fautore del primo messaggio della liberazione dell'Italia la sera del 25 aprile 1945, attraverso le frequenze di Radio Busto[2].

Il testo del comunicato, voluto da Giovanni Lombardo (successivamente accusato di aver trasmesso il comunicato senza autorizzazione e quindi licenziato dall'EIAR)[3], fu scritto da Enrico Tosi e letto da Nino Miglierina[4], ed era il seguente:

«Per proclama del Comandante Militare della piazza di Busto Arsizio si dichiara decaduto il regime fascista repubblicano, si esorta la popolazione alla calma e al rispetto delle leggi civili e militari dell'8 sett. '43, rientrate in vigore. Cittadino italiano, tu che hai sofferto per la tua Patria, ancora una volta calpestata dal barbaro nemico, l'ora della tua liberazione è giunta. Lavoratore, ancora per qualche giorno, controlla ogni tentativo di distruzione delle tue macchine, delle tue officine, delle tue fabbriche, delle centrali elettriche. Salva la tua ricchezza di domani. Donne siate degne dell’ora che volge. Italiani tutti al vostro posto per la battaglia.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La storia di Radio Busto diventa un film. Soltanto la Rai continua a snobbarla, su laprovinciadivarese.it. URL consultato il 13 agosto 2014.
  2. ^ redazione, E' morto Giovanni Lombardo, l'uomo che annunciò la Liberazione da Radio Busto, su MALPENSA24, 17 novembre 2018. URL consultato il 7 gennaio 2023.
  3. ^ «Qui Radio Busto, l’Italia è libera»: addio a Giovanni Lombardo, l’uomo della prima radio senza padroni | Varese Noi [collegamento interrotto], su varesenoi.it. URL consultato il 16 novembre 2018.
  4. ^ Biografia di Bartolomeo Nino Miglierina sul sito de La Famiglia Bustocca, su lafamigliabustocca.it. URL consultato il 10 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Lombardo, Il valore della memoria. Le vicende dei trasmettitori EIAR di Busto Arsizio, Campanotto Rifili, 2007.