Giovanni D'Ercole

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giovanni D'Ercole, F.D.P.
vescovo della Chiesa cattolica
Mons. D'Ercole il 30 aprile 2013.
In manus tuas
 
TitoloAscoli Piceno
Incarichi attualiVescovo emerito di Ascoli Piceno (dal 2020)
Incarichi ricoperti
 
Nato5 ottobre 1947 (76 anni) a Morino
Ordinato presbitero5 ottobre 1974 dal vescovo Jacques-Paul Martin (poi arcivescovo e cardinale)
Nominato vescovo14 novembre 2009 da papa Benedetto XVI
Consacrato vescovo12 dicembre 2009 dal cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B.
 

Giovanni D'Ercole (Morino, 5 ottobre 1947) è un vescovo cattolico italiano, dal 29 ottobre 2020 vescovo emerito di Ascoli Piceno.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Rendinara, frazione di Morino, in provincia dell'Aquila e diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, il 5 ottobre 1947.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Entra nella Piccola opera della Divina Provvidenza.

Il 5 ottobre 1974 è ordinato presbitero, a Roma, dal vescovo Jacques-Paul Martin (poi arcivescovo e cardinale).

Dopo aver frequentato l'istituto teologico della sua congregazione, compie gli studi di filosofia e di teologia presso la Pontificia Università Lateranense e consegue la licenza e nel 1986 il dottorato in teologia morale presso l'Accademia alfonsiana a Roma con una tesi intitolata Evangélisation et mariage traditionnel à Grand-Bassam en Côte-d'Ivoire (Evangelizzazione e matrimonio tradizionale a Grand-Bassam in Costa d'Avorio).[1]

Inizia l'attività giornalistica nel 1968 collaborando come redattore con il Servizio Informazione Religiosa (SIR), l'agenzia di stampa della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Nel 1970 inizia a collaborare anche con il quotidiano Avvenire.

Dal 1976 al 1984 è missionario in Costa d'Avorio dove è parroco e vicario episcopale a Grand-Bassam e professore di teologia morale presso il seminario maggiore ad Anyama, vicino alla capitale Abidjan.

Al rientro in Italia viene nominato parroco della parrocchia di Ognissanti a Roma. Dal 1985 al 1987 ricopre la carica di padre provinciale nella sua congregazione, occupandosi di gestire il Centro-Sud Italia.

Nel 1987 papa Giovanni Paolo II lo nomina vicedirettore della Sala stampa della Santa Sede, allora diretta da Joaquín Navarro-Valls. Nel 1990, su chiamata dell'allora cardinale segretario di Stato Agostino Casaroli, entra a lavorare nella segreteria di Stato della Santa Sede e nel 1998 viene nominato capo ufficio della prima sezione degli Affari Generali della Segreteria di Stato, incarico che mantiene fino al 2009.

Per anni è collaboratore dell'emittente televisiva cattolica Telepace, curando diverse trasmissioni di approfondimento giornalistico. Per Rai 2 conduce nel 1994 la trasmissione Prossimo tuo, in seguito Millennium e poi Terzo Millennio. Dal 2002 autore e conduttore televisivo della rubrica religiosa Sulla via di Damasco. Fino al 2007 scrive e conduce la trasmissione Attualità ecclesiale su Radio Maria; dal 2008 collabora a Radio Maria nella stessa rubrica con don Davide Banzato. Collabora con diverse reti radio-televisive come ospite tra cui Mediaset, Rai, LA7.

Conosce e parla diverse lingue: inglese, francese, spagnolo, portoghese e russo.

È iscritto all'ordine dei giornalisti del Lazio e del Molise ed è direttore responsabile del "Don Orione Oggi", rivista della piccola opera della Divina Provvidenza e della rivista "Crescere" del Movimento Oasi fondato da padre Virginio Rotondi.

Nel 2023 è stato nominato Presidente Onorario di Giuria della II edizione del Sanremo Cristian Music Festival trasmesso in diretta mondiale su Cristian Music TV Channel[2].

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Vescovo ausiliare dell'Aquila[modifica | modifica wikitesto]

Il vescovo nel 2011.
Mons. D'Ercole il giorno della sua ordinazione episcopale, il 12 dicembre 2009.

Il 14 novembre 2009 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare dell'Aquila e vescovo titolare di Dusa[3]; il 12 dicembre seguente riceve l'ordinazione episcopale, nella basilica di San Pietro in Vaticano, con i vescovi Jean Laffitte e Mario Toso, dal cardinale Tarcisio Bertone, coconsacranti il cardinale Renato Raffaele Martino e l'arcivescovo Giuseppe Molinari[4]. Lo stesso giorno viene nominato vicario generale dell'arcidiocesi dell'Aquila.

Nel maggio 2011 interviene a Bruxelles ad un simposio sull'impatto sociale del dolore cronico promosso dal Parlamento europeo[5].

L'8 novembre 2011 viene iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica dell'Aquila nell'ambito dell'inchiesta sulla tentata truffa ai danni dello Stato della Fondazione "Abruzzo Solidarietà e Sviluppo" (l'inchiesta sui cosiddetti "Fondi Giovanardi" per il terremoto). È accusato di false informazioni al PM e di divulgazione di segreti inerenti ad un procedimento penale.[6] Dopo l'archiviazione del reato di false informazioni al PM, il 14 giugno 2012, viene assolto con formula piena, in un procedimento con rito abbreviato, dall'accusa di divulgazione di segreto d'ufficio, perché il fatto non costituisce reato[7][8].

Vescovo di Ascoli Piceno[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 aprile 2014 papa Francesco lo nomina vescovo di Ascoli Piceno[9]; succede a Silvano Montevecchi, deceduto il 27 settembre 2013. Il 10 maggio successivo prende possesso della diocesi, nella cattedrale di Sant'Emidio.

Dopo la già tragica vicenda dell'Aquila, in qualità di vescovo di Ascoli Piceno si prodiga in prima linea per il terremoto del 24 agosto 2016[10][11].

Il 29 ottobre 2020 papa Francesco accoglie la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi;[12] assume da allora il titolo di vescovo emerito di Ascoli Piceno. Lo stesso giorno pubblica un video nel quale spiega di aver rinunciato alla carica per ritirarsi in monastero e dedicarsi così alla preghiera[13].

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri»
— Roma, 5 febbraio 2007[14]
Cavaliere dell'Ordine Nazionale della Costa d'Avorio - nastrino per uniforme ordinaria

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni D'Ercole, Camminando, la speranza... Note di spiritualità quotidiana, Piemme, 1989, ISBN 978-88-384-1390-2.
  • Giovanni D'Ercole, Lettere dalla droga. Comunità incontro di Don Pierino Gelmini, Piemme, 1990, ISBN 978-88-384-1473-2.
  • Giovanni D'Ercole e Roberto Raus (a cura di), Lettere dalla speranza, Milano, Piemme, 1997, ISBN 978-88-384-3042-8.
  • Giovanni D'Ercole, Introduzione, in Cercando il volto. L'umanità del missionario, Insieme, 2000, ISBN 978-88-87873-15-3.
  • Giovanni D'Ercole, Nulla andrà perduto. Il mio grido di speranza per l'Italia, Piemme, 2012, ISBN 978-88-566-2564-6.

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Prossimo tuo, su Rai 2, dal 1994 al 1999.
  • Millennium (poi Terzo Millennio), su Rai 2, dal 2000 al 2002.
  • Sulla via di Damasco, su Rai 2, dal 2002 al 2018.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tesi Accademia Alfonsiana, su alfonsiana.eu. URL consultato il 29 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2021).
  2. ^ Mons. D’Ercole presiede Giuria di Sanremo Cristian Music Festival, su askanews.it, Askanews, 27 gennaio 2023.
  3. ^ Rinunce e nomine. Nomina dell'Ausiliare di L'Aquila (Italia), su press.vatican.va, 14 novembre 2009. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  4. ^ Omelia del card. Tarcisio Bertone, su vatican.va. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  5. ^ Mons. D'Ercole parla del dolore a Bruxelles, su chiesadilaquila.it. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  6. ^ Mons. Giovanni D'Ercole a processo, su ilcentro.gelocal.it. URL consultato il 14 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2016).
  7. ^ Mons. Giovanni D'Ercole assolto, su abruzzo24ore.tv. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  8. ^ Intervista. L'Aquila, mons. D'Ercole: «Su di me solo falsità», su avvenire.it, 19 giugno 2014. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  9. ^ Rinunce e nomine. Nomina del Vescovo di Ascoli Piceno (Italia), su press.vatican.va, 12 aprile 2014. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  10. ^ D'Ercole: la situazione è terribile. Peggio di Onna. Tutte le chiese fuori uso, su farodiroma.it, 24 agosto 2014. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  11. ^ Terremoto, il vescovo a Pescara del Tronto: «La situazione è disperata», su corriereadriatico.it, 24 agosto 2016. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  12. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia del Vescovo di Ascoli Piceno (Italia) e nomina dell'Amministratore Apostolico, su press.vatican.va, 29 ottobre 2020. URL consultato il 15 gennaio 2021.
  13. ^ Riccardo Maccioni, Ascoli Piceno. Annuncio a sorpresa, il vescovo Giovanni D'Ercole si dimette, in Avvenire, 29 ottobre 2020. URL consultato il 29 ottobre 2020.
  14. ^ Le onorificenze della Repubblica Italiana - D'Ercole Rev. Don Giovanni, su quirinale.it, 5 febbraio 2007. URL consultato il 14 gennaio 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede Successore
Giulio Nicolini 19871990 Piero Pennacchini
Predecessore Vescovo titolare di Dusa Successore
Roger Louis Kaffer 14 novembre 2009 – 12 aprile 2014 Franco Agnesi
Predecessore Vescovo di Ascoli Piceno Successore
Silvano Montevecchi 12 aprile 2014 – 29 ottobre 2020 Gianpiero Palmieri
(arcivescovo-vescovo)
Controllo di autoritàVIAF (EN251039177 · ISNI (EN0000 0003 7143 0430 · SBN BVEV005471 · LCCN (ENno2012083776 · CONOR.SI (SL217775971 · WorldCat Identities (ENlccn-no2012083776