Giovanni Badalini

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Giovanni Badalini
NascitaChiaravalle, 19 giugno 1916
MorteZerba, 22 febbraio 1996
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Aeronautica Militare Italiana
CorpoAeronautica Cobelligerante Italiana
Reparto50º Gruppo Autonomo B.T.
GradoTenente a.a.r.n. in s.p.e
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
BattaglieBattaglia di mezzo giugno
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Giovanni Badalini (Chiaravalle, 19 giugno 1916Zerba, 22 febbraio 1996) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della seconda guerra mondiale, dove in forza al 50º Gruppo Autonomo aveva compiuto oltre 180 missioni belliche, per le quali aveva ottenuto due Medaglie d'argento, una di bronzo e due Croci di guerra al valor militare[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Chiaravalle, provincia di Ancona, il 19 giugno 1916.[3] Conseguì il diploma di perito industriale nel 1935 presso l'Istituto industriale di Fermo, e l'anno successivo si arruolò volontario nella Regia Aeronautica in qualità di allievo ufficiale pilota.[1] Conseguì il brevetto di pilota d'aeroplano sull'aeroporto di Pescara nel mese di dicembre, ed ottenne la nomina a primo aviere pilota nel gennaio 1937.[1] Nell'agosto successivo conseguì il brevetto di pilota militare presso la Scuola di pilotaggio della Malpensa, e fu nominato sottotenente di complemento destinato al 10º Stormo Bombardamento Terrestre.[1] Posto in congedo nel 1938, frequentò successivamente a Roma il corso di perfezionamento per piloti di linea.[1] Richiamato in servizio attivo nel giugno 1940, all'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia e promosso tenente, partecipò, dal primo giorno, alle operazioni belliche in servizio presso il 50º Gruppo Autonomo B.T. ottenendo anche due encomi.[1] Raccolto in mare dal nemico dopo il combattimento del 13 luglio 1943, quando il suo aereo venne abbattuto, venne portato in un campo di prigionia, da dove fu rilasciato nell'ottobre del 1943, dopo la firma dell'armistizio di Cassibile.[1] Offertosi di combattere contro i tedeschi, venne assegnato all'88º Gruppo Bombardamento Notturno nel maggio 1944, passando nel mese di luglio alla 260ª Squadriglia, 28º Gruppo, dello Stormo Baltimore[3] in forza alla Aeronautica Cobelligerante Italiana e fu collocato in congedo il 30 luglio 1945.[1] Si spense a Zerba (Piacenza) il 22 febbraio 1996.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota di eccezionale perizia, combattente arditissimo ed entusiasta, in linea dal primo all'ultimo giorno di guerra, facendo della sua missione di ufficiale un apostolato, si prodigava in ogni più dura contingenza oltre il limite delle umane possibilità. Abbattuto in fiamme e ferito in durissimo combattimento, veniva catturato dopo 15 ore di permanenza in mare col solo aiuto del salvagente. Dopo l'armistizio, allo scopo di partecipare alla liberazione del proprio paese, si offriva per una rischiosissima missione, facendosi lanciare col paracadute in territorio italiano occupato dai tedeschi. Assolta la missione passava a piedi le linee e riprendeva il suo posto presso un reparto combattente contribuendo, con estenuante e proficua opera in volo ed a terra, alla rinascita dell'Arma. Il suo esempio perpetua le più fulgide virtù militari dei combattenti dell'aria. Cielo del Mediterraneo, agosto 1942 - maggio 1945.[4]»
— Decreto del Presidente della Repubblica del 26 settembre 1947.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Cielo della Grecia, novembre 1940
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di velivolo da bombardamento, in numerose azioni su munitissima base aeronavale nemica e su convogli in navigazione, dimostrava belle doti di combattente valoroso. Più volte gravemente colpito dalla reazione contraerea che gli danneggiava seriamente l'apparecchio, e più volte attaccato dalla caccia, contribuiva all'abbattimento di tre velivoli e riusciva sempre a portare a termine le missioni. Cielo del Mediterraneo, giugno 1941-giugno 1942
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di velivolo da bombardamento, effettuava numerose azioni belliche su obiettivi fortemente difesi. Più volte seriamente colpito dalla reazione contraerea, ed attaccato dalla caccia avversaria, si dimostrava combattente audace. Cielo della Grecia e della Jugoslavia, febbraio-aprile 1941
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di velivolo da bombardamento, portava a termine su lontani e ben muniti obiettivi nemici diverse missioni di guerra, anche quando avarie di motore lo mettevano in critiche condizioni. Cielo del Mediterraneo, aprile-giugno 1941
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Partecipava quale pilota di velivolo da bombardamento alla luminosa vittoria dell'Ala d'Italia nei giorni 14-15 giugno 1942 nel mediterraneo. Cielo del Mediterraneo, 14 giugno 1942

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ferdinando D'Amico e G. Valentini, Regia Aeronautica Vol,2 Pictorial History of the Aeronautica Nazionale Repubblicana and the Italian Co-Belligerent Air Force 1943-1945, Carrolton (Texas), Squadron/Signal Publications, 1986, ISBN 0-89747-185-7.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 716.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]