Giorgio Locchi

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Giorgio Locchi

Giorgio Locchi (Roma, 15 aprile 1923[1]Parigi, 25 ottobre 1992) è stato un giornalista e saggista italiano; conosciuto altresì con lo pseudonimo di Hans-Jürgen Nigra, fu tra i promotori del GRECE[2], nonché per lungo tempo il corrispondente da Parigi del quotidiano Il Tempo[3][4].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia legata al mondo del cinema e dei doppiatori, frequentò il Collegio Nazareno e si laureò in giurisprudenza all'Università di Roma. A metà anni cinquanta si trasferì a Saint-Cloud, nei pressi di Parigi.[5]

Entrò poco più che ventenne nella redazione esteri del Tempo; all'epoca studiava letteratura e storia della Germania. Nel 1957, restando libero il posto di corrispondente da Parigi, il direttore del quotidiano romano, Renato Angiolillo, decise che la persona più adatta a occuparlo fosse un giornalista con scarsa conoscenza di problemi francesi.[6]

Locchi cercò di liberarsi dall'incarico, adducendo la sua antipatia per i francesi e per la Francia; ma Angiolillo fu irremovibile. Locchi diede conto degli eventi culturali in Francia con articoli pubblicati quasi per trent'anni. Quando gran parte della stampa italiana guardava con interesse all'engagement sartriano, per merito dei servizi culturali di Locchi Il Tempo fu tra i pochi giornali fuori dal coro ad avanzare una lettura critica di quel fenomeno.[6]

Quando lasciò il giornalismo attivo, nel 1985, Locchi rimase a Parigi.[6] Nella capitale francese entrò in contatto con Alain de Benoist; dall'incontro tra i due nacque, a fine anni sessanta, il think tank GRECE, conosciuto mediaticamente come Nuova Destra. Da questo momento la sua firma apparve sulle riviste collaterali a GRECE, come Nouvelle École e Éléments. Altri scritti trovarono spazio su Intervento, La Destra, L'Uomo Libero e il quotidiano missino Secolo d'Italia.

Considerato uno dei principali rappresentanti della Nuova Destra[7][8][9], se ne distaccò in quanto critico verso la democrazia e sostenitore degli ideali della Rivoluzione conservatrice.[10][11]

Gli scritti[modifica | modifica wikitesto]

Gli scritti e i saggi di Locchi, editi da piccole case editrici e riviste del circuito dell'estrema destra, sono noti e diffusi principalmente in tale ambito, dove è considerato un punto di riferimento importante. Il suo nome è legato soprattutto al saggio Il male americano; uno scritto sulla società americana che gli fu richiesto da Nouvelle École e che a insaputa dell'autore fu modificato e accresciuto dal direttore Alain de Benoist, segnando così la rottura definitiva tra i due intellettuali:

«Nouvelle École mi aveva chiesto un saggio sulla società americana. Avevo mandato 30 cartelle dattiloscritte. De Benoist le fece diventare tre volte tante aggiungendo un fiume di citazioni e cucendo il tutto. Il risultato naturalmente era irriconoscibile, lo vidi a pubblicazione avvenuta. Da allora non ho più voluto incontrare Alain de Benoist.[12]»

I suoi studi si sono incentrati essenzialmente sulla Roma imperiale, sulla critica all'americanismo (Il male americano, 1979), sul pensiero anticristiano di Nietzsche e sugli indoeuropei e il loro modello sociale inegualitario e gerarchico.[13] Di rilievo è il saggio su Richard Wagner e il mito sovrumanista, che è stato annoverato fra i classici dell'ermeneutica wagneriana[14][15][16], nonché il saggio Essenza del Fascismo, in cui sottolinea l'importanza del mito della palingenesi nazionale, dell'Indo-Europeismo, di Nietzsche, dell'antropologia e di scrittori come Spengler per alimentare la futura vitalità del neofascismo, proponendo così una vera e propria strategia per mantenere viva l'ideologia fascista pur nel clima ostile del dopoguerra.[17]

I suoi scritti hanno influenzato molti intellettuali e attivisti della destra radicale europea, come Guillaume Faye[18], Pierre Vial, Pierre Krebs, Robert Steuckers e Stefano Vaj.[19]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Locchi e Alain de Benoist, Il male americano, Roma, L.E.D.E., 1979.
  • (DE) Giorgio Locchi e Robert de Herte (Alain de Benoist), Die USA, Europas missratenes Kind, München-Berlin, Herbig, cop., 1979.
  • Giorgio Locchi, L'essenza del fascismo, con un saggio e un'intervista a cura di Marco Tarchi, Castelnuovo Magra, Edizioni del Tridente, 1981.
  • (DE) Giorgio Locchi, Das unvergängliche Erbe, Kassel, Thule-Seminar, 1981.
  • Giorgio Locchi, Nietzsche, Wagner e il mito sovrumanista, prefazione di Paolo Isotta, Napoli, Akropolis, 1982.
  • (ES) Giorgio Locchi e Robert Steuckers, Konservative Revolution: Introducción al nacionalismo radical aleman, 1918-1932, Valencia, Ediciones Acebo Dorado, 1990.
  • Giorgio Locchi, Definizioni, Milano, Barbarossa, 2006.
  • (ES) Giorgio Locchi, Definiciones : los textos que revolucionaron la cultura inconformista Europea, Molins de Rei, Barcelona Nueva República D.L., 2010.
  • Giorgio Locchi, Prospettive indoeuropee, Roma, Settimo Sigillo, 2010.
  • (CS) Giorgio Locchi, Podstata fašismu, Praga, Délský potápěč, 2011.
  • (FR) Philippe Baillet, Giorgio Locchi : « Adriano Romualdi, l'essence du fascisme et la conception sphérique du temps de l'histoire », in Le parti de la vie : clercs et guerriers d'Europe et d'Asie, Saint-Genis-Laval, Éditions Akribeia, 2015.
  • (ES) Giorgio Locchi e Alain de Benoist, El enemigo americano : érase una vez América, Torredembarra, Tarragona Fides D.L., 2016.
  • (ES) Giorgio Locchi, Figuras de la revolución conservadora, Torredembarra, Tarragona Fides D.L., 2016.
  • Giorgio Locchi, Sul senso della storia, con scritti di Valerio Benedetti, Giovanni Damiano e Adriano Scianca, Padova, Edizioni di Ar, 2016.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Riccardo Arbusti, Giorgio Locchi, a 30 anni dalla scomparsa un libro spiega la sua “filosofia della libertà”, in Secolo d'Italia, 2 gennaio 2022.
  2. ^ Marialba Pileggi, Quel che c’è di nuovo nella destra italiana, in Critica marxista, n. 2, 2002, p. 28.
  3. ^ Una fogliata di libri, in Il Foglio, 1º settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
  4. ^ Marcello Veneziani, De Benoist, idee ribelli per superare la crisi, in Il Giornale, 23 aprile 2012.
  5. ^ Antonio Pannullo, Ricordo di Giorgio Locchi, che previde il “male americano” prima degli altri, in Secolo d'Italia, 25 ottobre 2016.
  6. ^ a b c Fausto Gianfranceschi, Giorgio Locchi, giornalista gentiluomo, in Il Tempo, 27 ottobre 1992, p. 20.
  7. ^ Adriano Scianca, Giorgio Locchi : Quel giornalista intellettuale che inventò la «Nouvelle droite» (PDF), in Libero, 10 ottobre 2014, p. 26.
  8. ^ (FR) Guillaume Faye, Convergence of Catastrophes, Londra, Arktos, 2012, p. 116.
  9. ^ Marcello Veneziani, Il secolo sterminato, Milano, Rizzoli, 1998, p. 148.
  10. ^ Marco Tarchi, Cinquant'anni di nostalgia, a cura di Antonio Carioti, Milano, Rizzoli, 1995, p. 148.
  11. ^ Marialba Pileggi, Nuova destra nel laboratorio italiano (PDF), in Il manifesto, 28 giugno 2002, p. 12. URL consultato il 3 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2016).
  12. ^ Giampiero Mughini, Idee/Da Parigi a Roma sul binario di destra, in L'Europeo, XXXVII, n. 6, 9 febbraio 1981, p. 67.
  13. ^ Fraquelli, p. 94.
  14. ^ Paolo Isotta, La rivoluzione di Wagner, in Corriere della Sera, 4 aprile 2005, p. 31.
  15. ^ Paolo Isotta, La virtù dell'elefante: La musica, i libri, gli amici e San Gennaro, Venezia, Marsilio, 2014, p. 563.
  16. ^ Armando Torno, Ascoltato dagli Dei, in Gazzetta Ticinese, 15 febbraio 1983, p. 14.
  17. ^ (EN) Roger Griffin, "Plus ça change! The fascist pedigree of the Nouvelle Droite", in Edward Arnold (a cura di), The Development of the Radical Right in France 1890-1995, Londra, Routledge, 2000.
  18. ^ (FR) Entretien Guillaume Faye, in Jeune Résistance, n°21, 2001, p. 19.
  19. ^ (FR) Alain de Benoist, Giorgio Locchi, in Éléments, n. 76, décembre 1992.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Roger Griffin, Between metapolitics and apoliteia : The Nouvelle Droite's strategy for conserving the fascist vision in the 'interregnum', in Modern & Contemporary France, 8(1), 2000.
  • Marco Fraquelli, A destra di Porto Alegre : Perché la Destra è più noglobal della Sinistra, Prefazione di Giorgio Galli, Catanzaro, Rubbettino, 2005.
  • (EN) Daniel S. Forrest, Suprahumanism : European man and the regeneration of history, Londra, Arktos Media, 2014.
  • Francesco Germinario, Tradizione Mito Storia : La cultura politica della destra radicale e i suoi teorici, Roma, Carocci, 2014, pp. 143-189.
  • Matteo Luca Andriola, La Nuova destra in Europa. Il populismo e il pensiero di Alain de Benoist, Vedano al Lambro (MB), Edizioni Paginauno 2014 (2ª ed. 2019).
  • Philippe Baillet, Le Parti de la vie: clercs et guerriers d'Europe et d'Asie, Saint-Genis-Laval, Akribeia, 2015, 241 p. ISBN 978-2-913612-57-0, p. 133-163.

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