Giorgio Calza Bini

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Giorgio Calza Bini (Livorno, 16 febbraio 1908Roma, 29 settembre 1999) è stato un architetto e urbanista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa di S.M. di Loreto di Calza Bini a Guidonia

Figlio di Alberto Calza Bini, architetto e fondatore del Fascio di Combattimento di Calvi dell'Umbria e promotore del sindacato nazionale architetti fascisti.

Compiuti gli studi classici nel 1927 si laureò nel 1933 presso la Facoltà di Architettura della Sapienza - Università di Roma, a Valle Giulia. Nel medesimo anno si abilitò all'esercizio della professione presso il Politecnico di Milano. Contemporaneamente all'attività professionale svolse un'intensa attività didattica.

Docente di Urbanistica presso la Sapienza - Università di Roma, membro del Consiglio Nazionale dell'Istituto di Urbanistica e di numerose commissioni edilizie ed urbanistiche, direttore dei Servizi Architettura e Urbanistica dell'Ente EUR di Roma, decano dell'Ordine degli Architetti di Roma, ha svolto un'intensa attività progettuale nel campo dell'urbanistica e dell'edilizia residenziale. [1]

Alcuni tra i lavori più rilevanti furono la risistemazione di via della Conciliazione a Roma e il progetto dell'Auditorium di Santa Cecilia; il complesso residenziale e commerciale a viale Europa, Roma (1956); chiese di S. Giuseppe Artigiano (1959) e di S. Alfonso (1972) a Foggia.

Come architetto e urbanista Calza Bini ha legato il suo nome principalmente alla progettazione di Guidonia del 1935: edifici per uffici pubblici, commerciali e cinema nel 1936; il Santuario di S. M. di Loreto sempre a Guidonia (RM) nel 1937. Firmati da lui sono i piani regolatori di diverse città, tra cui Bari e Lecce.

Archivio[modifica | modifica wikitesto]

L'archivio di Giorgio Calza Bini[2], dichiarato di notevole interesse storico il 24 marzo 2004 dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio. Nel 2015 si è concluso il riordinamento dell'archivio, avviato in precedenza grazie ad un finanziamento della Soprintendenza archivistica per il Lazio. Nel 2016 per volontà degli eredi è stato donato all'Archivio centrale dello Stato. L'archivio comprende documentazione a partire dagli anni '30 relativa all'intensa e notevole attività scientifica e professionale dell'architetto Giorgio Calza Bini, per un totale di oltre 70 interventi di carattere urbanistico e architettonico dal 1930 al 1994. Nell'intervento di riordinamento sono stai individuati 16 rotoli di disegni del padre Alberto Calza Bini, con il quale aveva collaborato in diversi progetti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Calza Bini Giorgio, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 17 settembre 2018.
  2. ^ Fondo Calza Bini Giorgio, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 17 settembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E. CURRÀ, Le sale per lo spettacolo di Giorgio Calza Bini. Realizzazione e progetto di architetture polifunzionali, in M.G. TURCO (a cura di), Dal teatro all'italiana alle sale cinematografiche: questioni di storia e prospettive di valorizzazione,, Roma, Quasar, 2017, pp. 147-154.
  • E. CURRÀ, Alcune opere di Giorgio Calza Bini all'EUR: la ricerca di una nuova identità per l'E42, in Rassegna di architettura e urbanistica, XLV, n. 134/135, (2012), pp. 45-54.
  • E. CURRÀ - C. PAOLINI (a cura di), Ingegnerie a Guidonia: dal centro studi ed esperienze al polo aerospaziale, Roma, Gangemi, 2005.
  • R. BIZZOTTO, L. CHIUMENTI, A. MUNTONI (a cura di), 50 anni di professione, Ordine degli Architetti di Roma, Roma, Ordine degli Architetti di Roma, 1983, pp. 65-68, 158.
  • AA.VV. C.T.I. Le regioni italiane, Milano 1943

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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