Gino Terreni

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Gino Terreni

Gino Terreni (Martignana, 13 settembre 1925Empoli, 28 novembre 2015) è stato un pittore, scultore e xilografo italiano, uno dei più significativi rappresentanti dell'espressionismo europeo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gino Terreni è stato un docente ed un artista italiano legato all'Espressionismo. È nato a Empoli, in località Tartagliana, figlio di Giuseppe e di Maria Mazzantini, coltivatori diretti, il 13 settembre del 1925. È morto all’ospedale di Empoli la sera del 28 novembre 2015, dopo breve malattia. Fin da giovanissimo ha espresso le proprie doti artistiche plasmando l’argilla del luogo e disegnando la vita quotidiana dei contadini della valle dell’Orme. Si fa il primo autoritratto nel 1937, a soli 12 anni. Diventa allievo del pittore e incisore Nello Alessandrini e poi comincia a frequentare da esterno l’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze. Appena quindicenne ha modo di conoscere, presentato da amici del fratello, Alessandro Pavolini, allora Ministro della Cultura Popolare. L’incontro sorte l’effetto contrario alle aspettative del fratello. L’evento bellico interrompe i suoi studi. Dopo l’8 settembre del 1943 è renitente alla leva, non si presenta al distretto militare di Pistoia ed è ricercato. Entra nella formazione partigiana 3º Raggruppamento “Carlo Rosselli”, del Partito d’Azione, collaborante con la brigata “Arno”, col nome di battaglia di “Ricciolo”. Il suo teatro di operazioni va dal Monte Morello alla Valdelsa Fiorentina. Da partigiano conosce, nella tarda primavera del 1944, il grande artista Giorgio de Chirico, sfollato vicino alla pieve romanica di Coeli Aula, piccola frazione rurale nel comune di Montespertoli ed insieme rischiano la vita per il mitragliamento di un cacciabombardiere inglese. In ricordo dell’incontro con De Chirico realizza nel 1945 “L’autoritratto da partigiano”. Dopo il passaggio del fronte dal Valdarno si arruola volontario nel neonato Esercito Italiano e viene assegnato al 68º reggimento della Divisione fanteria "Legnano", compagnia mortai da tre pollici, e poi al Col Moschin, IX battaglione arditi d’assalto.

Da assaltatore del “Col Moschin”, fu tra la fine dell’inverno e gli inizi di primavera del ’45, sulla Linea Gotica. Viene catturato con un commilitone durante un’incursione e appena riconosciuti come italiani invece che come inglesi, sono messi al muro presso un piccolo cimitero. Si salvano lanciando contro il plotone due bombe a mano che avevano indosso e che i tedeschi, che li avevano sommariamente perquisiti, non avevano trovato.

Finita la guerra, riprende gli studi al Magistero Fiorentino (Istituto d’Arte di Porta Romana), sotto la guida di Francesco Chiappelli e Pietro Parigi. Quest’ultimo, grandissimo xilografo, gli fu anche maestro di vita. Nel 1946, affitta un piccolo studio/abitazione in Borgo San Jacopo, con la finestra che guarda Ponte Vecchio e si mantiene agli studi insegnando valzer e tango ed esibendosi nei locali notturni fiorentini. Gli orrori della guerra lo hanno segnato profondamente e da questo momento inizierà a percorrere la strada dell’Espressionismo, quasi alla forma pura, avvicinabile alle correnti nordiche, ma con caratteristiche tutte toscane, originali. Pur affrontando ogni tipo di soggetto, dai nudi ai paesaggi fino alle nature morte, con sconfinamenti nell’astrattismo, la sua arte diviene soprattutto testimonianza della Storia Italiana del Secondo Novecento: gli orrori della guerra, la speranza della pace, il ruolo fondamentale della donna/madre nella società moderna (tra i soggetti privilegiati), l’epopea contadina e l’abbandono della vita dei campi, l’arte sacra e la mafia. Sperimenta quasi tutte le tecniche conosciute. Ha il suo primo incarico pubblico di docenza al Liceo Foresi di Portoferraio, dove si trasferisce nel 1951, subito dopo aver sposato Anna Maria Davini, in un piccolo appartamento all’ultimo piano di un palazzo sulla Calata Matteotti, con l’ingresso di fronte alle “Galeazze”. All’Elba dipinge un grande numero di paesaggi. Tiene la sua prima importante personale nel 1955, al Fondo Anichini a Piombino (LI). Dopo saranno centinaia le mostre personali e collettive su invito, realizzate un po’ in tutto il mondo. Nel 1959 è invitato personalmente da Picasso ad esporre alcune opere, tra cui un autoritratto, alla galleria Jacquemart André a Parigi, per beneficenza verso le vittime della tragedia del Frejus. Alla fine degli anni ’50 incontra a Firenze Walt Disney, che lo vorrebbe nel suo staff di disegnatori, ma rinuncia per continuare a dipingere i suoi soggetti privilegiati. Nel 1963 vince il Primo Premio Nazionale della Resistenza, a San Donato Milanese, con l’opera xilografica “Il pianto delle Madri”. Si è fatto un numero impressionante di autoritratti e la sua produzione è sterminata. Ha illustrato libri e realizzato “ex libris”, ha inciso oltre mille xilografie, tra le quali le più grandi del mondo su legno di filo. Le sue opere, frutto di quasi ottanta anni di attività artistica, si trovano presso numerosi musei, nazionali ed internazionali, in decine di chiese, edifici storici e piazze italiane. Tra questi si possono citare la Galleria degli Uffizi, dove è presente con un autoritratto giovanile del periodo espressionista, quindici disegni del tempo di guerra e una serie di xilografie; l’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze con quaranta opere, tra cui due autoritratti; Il Museo Puskin di Mosca con una serie di Xilografie; La Casa Museo di San Massimiliano Kolbe a Roma con 15 xilo sulla vita del santo; Le collezioni della Regione Toscana; Il Museo dei Gessi di Pietrasanta, con i bozzetti di alcuni monumenti colà realizzati; La Casa Natale di Arnolfo di Cambio a Colle di Val d’Elsa (SI), con un ciclo di affreschi; Le chiese di Limite sull’Arno (FI) e di San Rocco a Larciano (PT); Il grande ciclo in mosaico presso il Santuario di San Gerardo Materdomini, Avellino; L’affresco nella Basilica di Santa Dorotea a Roma. Ha realizzato sette monumenti pubblici, tra cui da evidenziare Il monumento internazionale alla Pace, in bronzo e mosaico, all’Abetone (PT) su incarico dell’ONU; il grande monumento marmoreo “Lo Stupore”, dedicato alle vittime per l’Eccidio del padule di Fucecchio, del 23 agosto del 1944, inaugurato nel settembre del 2002 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a Castelmartini di Larciano (PT); l’area monumentale dedicata alla M.O.V.M. Stellato Spalletti a Ponte a Egola di San Miniato (PI); Il monumento ai caduti di tutte le guerre e alla Pace, in bronzo e mosaico, a Montelupo Fiorentino (FI); Il monumento “Accidenti a voi”, in marmo statuario, per le vittime del bombardamento alle Cascine di Empoli del 26 dicembre 1943, a Empoli (FI). Nel 2008 la Regione Toscana gli ha dedicato una mostra omaggio a Palazzo Cerretani a Firenze e nel maggio 2012 e settembre 2014 ha tenuto due grandi esposizioni, sempre omaggio alla sua carriera artistica, organizzate dall’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze. È stato accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze con nomina nel 1970; dell’Accademia Tiberina, già Pontificia Accademia; dell’Accademia delle Muse e membro degli Incisori d’Italia; ha fatto parte dell’Associazione Incisori Veneti ed è stato “Paiolante” d’onore dell’antica Compagnia del Paiolo di Firenze. Nel 1984 ottiene la nomina di “Combattente per la Libertà” conferitagli dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. È nominato Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici e civici nel 1999, sotto la Presidenza di Carlo Azeglio Ciampi. Cittadino onorario dei comuni di Montaione (FI), Abetone (PT) e Larciano (PT). Ha fondato, a Empoli, con l’amico e collega Virgilio Carmignani i “Musei della Resistenza e d’Arte Moderna”. I suoi ultimi studi, dopo la storica sede della Torre d'Arnolfo a Colle di Val d'Elsa, frequentata per quasi venti anni, sono stati quelli di Empoli, via Giovanni da Empoli 19, di Castelfiorentino, via O. di Paolo 24 e di San Martino alla Palma, sulle colline di Firenze. Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nel comune di Scandicci, a San Martino alla Palma, in via di Calcinaia, con la sua seconda moglie, sposata nel 2009, la poetessa Delia Orlandi. Ispirato dalla tranquillità e dalla bellezza delle dolci colline di San Martino, ha qui prodotto molte opere, tra cui i lavori preparatori degli ultimi due monumenti, come “Il Tripudio”, per il Comune di Montespertoli e “La Resistenza e la Pace”, in Palazzo Maccianti per il Comune di Certaldo e numerosi affreschi su tavola, come quelli ispirati alle “Madri dei Martiri di San Martino” e la bellissima serie de “ I senza volto”. Il 3 marzo 2016 nasce, per iniziativa degli eredi Leonardo Giovanni e Sabrina Terreni, con le loro figlie Elena, Giulia e Rachele e insieme a storici dell’arte ed allievi, l’Associazione “Archivio Gino Terreni”, per la catalogazione, la tutela e la valorizzazione delle opere del Maestro. (tratto da: "Gino Terreni - Xilografie", Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, Edizioni Polistampa, Firenze, 1999, a cura di Gabriella Gentilini. "Con la sgorbia, col pennello, col fucile...Gino Terreni a Scandicci", pubblicato da Consiglio Regionale della Toscana, 2017, a cura di Leonardo Giovanni Terreni.

Casa natale di Gino Terreni a Tartagliana di Empoli (FI)
Gino Terreni nel suo studio di San Martino alla Palma, Scandicci (FI), mentre sta lavorando ad un bozzetto in creta per il monumento di Certaldo (FI).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Terreni è stato un artista poliedrico, che amava spaziare tra diverse tecniche artistiche, legato alla corrente Espressionista. Le sue sono opere emotive e di grande suggestione da cui traspare la tragicità dei soggetti rappresentati, con le loro angosce e le loro speranze. Centinaia di sue opere si trovano in numerosi edifici storici e pubblici, chiese, piazze e Musei. Tra questi, la Galleria degli Uffizi (autoritratto giovanile espressionista, pittura ad olio, 15 disegni del tempo di guerra e alcune xilografie), la collezione del Consiglio Regionale della Toscana, in Palazzo Panciatichi, il Museo Civico di Pistoia (scultura in pietra serena raffigurante un partigiano), la Collezione Vaticana (nel 1981 il maestro Terreni è stato ricevuto da Giovanni Paolo II in occasione del quarantesimo anniversario del martirio di Massimiliano Kolbe, e decimo della beatificazione, ed invitato dal Vaticano a realizzare una serie di xilografie sulla vita del martire), la Collezione Puskin di Mosca (incisioni), il Museo di Leningrado (opere grafiche), la Neue Berliner Galerie Graphik, quaranta opere presso L'Accademia delle Arti del Disegno a Firenze, oltre trenta opere presso il Museo d'Arte Moderna di Empoli (FI) e in numerosi altri musei e collezioni private in edifici storici.

Xilografie[modifica | modifica wikitesto]

Egli fu un artista di stampo rinascimentale, dedito cioè a tutti i settori dell’arte, dalla pittura compreso l’affresco alla scultura, dall’incisione al mosaico, alla vetrata. Ma è stata l’incisione su legno, come dichiarava lui stesso, il suo primo grande amore. Ancora bambino, iniziò ad incidere con un coltellino su tavolette di legno che si procurava dai falegnami di Tartagliana, la frazione di Empoli (Fi) che gli ha dato i natali e alla cui terra è rimasto profondamente legato. Alla natura, madre e maestra, da cui tutto ha origine e che tutto fornisce, Terreni ha affiancato la formazione tecnica ricevuta all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze, sotto la guida di un maestro e sincero amico quale è stato Pietro Parigi, uno dei più grandi incisori di tutti i tempi, straordinario esempio di umanità, semplicità e grandezza. Per mezzo della xilografia, come già aveva fatto Lorenzo Viani, Terreni ha dato voce agli ultimi, agli indifesi, ai sofferenti, agli emarginati, ma ha reso omaggio anche ai coraggiosi, che hanno lottato e dato la vita per un futuro migliore. La sua mano ha attraversato chilometri di legno di filo e di testa, con oltre mille legni incisi. Sicura e appassionata, veloce nel “salvare l’emozione”, ha scavato con sensibilità e rispetto nell’animo umano, nella sua quotidianità, nelle sue disgrazie e nelle sue pene, mai cedendo ad enfasi, ma con la partecipazione concreta ad un dolore lacerante eppure composto, vissuto con suprema accettazione. La forza costruttiva delle immagini, la severa essenzialità del bianco e del nero, accomunano persone, sentimenti, destini. Le sue xilografie sono in molti grandi musei e hanno ricevuto premi e segnalazioni in tutto il mondo. (Tratto dal testo di Gabriella Gentilini "La xilografia e il racconto di una vita", in catalogo della Mostra a cura di Leonardo G. Terreni, Accademia delle Arti del Disegno, Firenze, 2012.)

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Ha realizzato sette monumenti. Il Monumento alla M.O.V.M. Stellato Spalletti (in marmo e mosaici) a Ponte a Egola, San Miniato (PI); il Monumento Internazionale alla Pace (in bronzo e mosaico) dell'Abetone (PT), sotto l'egida dell'ONU; il Monumento Internazionale alla Pace e ai Caduti di tutte le guerre (in bronzo e ceramica) a Montelupo Fiorentino (FI); tutti e tre tra il 1992 ed il 1996. Il 16 settembre 2002 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inaugurato il monumento "Lo Stupore", dedicato alle vittime per l'eccidio del Padule di Fucecchio (FI). Nel 2004 realizza il Monumento in marmo di Carrara "Accidenti a Voi", per le vittime del bombardamento del 26 dicembre 1943, alle Cascine di Empoli (FI). Nel 2009 "Il Tripudio", in marmo di Carrara e mosaico, a Montespertoli (FI) e infine il Monumento alla Pace, a Certaldo (FI), nel 2013.

Mosaici[modifica | modifica wikitesto]

Tra le opere musive realizzate, da segnalare, il ciclo dei grandi mosaici, tra i quali quelli con scene della vita di Gesù, nel Santuario di San Gerardo Materdomini a Caposele, Avellino e un San Francesco presso il santuario de La Verna. Suoi mosaici a soggetto religioso sono stati commissionati per il cimitero monumentale di Antella (Firenze) e se ne possono vedere molti (forse i più belli) nella campagna di Montespertoli (Firenze), alla chiesa santuario di San Donato a Livizzano.

Vetrate[modifica | modifica wikitesto]

Ha realizzato le grandi vetrate nella chiesa di S.Maria a Limite sull'Arno (FI), le vetrate del monastero di clausura di Pisa, della chiesa di San Matteo a La Rotta (PI), una Santa Teresa presso la Chiesa di Mastromarco a Lamporecchio (PT), una vetrata con padre M. Kolbe e San Giuseppe nella Chiesa di Bassa di Cerreto Guidi (FI).

Affreschi[modifica | modifica wikitesto]

Numerosi anche gli affreschi realizzati e tra i principali: "L'amicizia", "l'annunciazione", e la "battaglia di Colle" nella Casa Torre di Arnolfo di Cambio a Colle di Val d'Elsa, il "transito della Madonna dell'Impruneta" a Villa Bottai del Galluzzo (FI), ancora la " battaglia di Colle" presso Castel Bigozzi (il castello di Sapia) nei pressi di Strove (SI), la "Rinascita" presso Villa Bellosguardo di Vinci e "la Storia del Cardinale della Rovere" nell'Abbadia della Rovere a Colle di Val d'Elsa, l'affresco su tavola nella Basilica di Santa Dorotea in Trastevere a Roma.

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Ha tenuto dal 1949 numerose personali a Livorno, Firenze (ben quattro, su invito, all'Accademia delle Arti del Disegno nel 1961, nel 1999, nel 2012 e nel 2014; al Chiostro di San Marco nel 1981 e la mostra antologica di xilografie presso la casa di Dante), Roma, New York, Venezia, Houston, Padova, Melbourne, Grosseto, Assisi, Parigi, Norimberga, Empoli, Colle di Val d'Elsa e partecipato a numerosissime collettive in Italia ed all'estero (all'Accademia di Belle Arti di Città del Messico, New York, Mosca, nel 1976 a Lubiana e Tokio, Barcellona, Madrid, Cracovia). Dal 18 al 25 maggio 2005 ha presentato la personale “Per non dimenticare”, alla Galleria di Palazzo Panciatichi, una raccolta di sculture, xilografie e disegni preparatori di monumenti toscani sulla resistenza e liberazione. La sua ultima mostra personale, da vivente, è stata presso il Museo Civico di Fucecchio (FI), con 130 opere, nel dicembre 2014 - gennaio 2015.

Onorificenze e Titoli[modifica | modifica wikitesto]

Terreni fu Cavaliere della Repubblica Italiana, titolo conferitogli nel 1999 dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, e cittadino onorario dei Comuni di Montaione (FI), Abetone (PT) e Larciano (PT).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • I premio nazionale di pittura e scultura Lorenzo Viani, Ed. Grafiche V. Lischi e Figli, Pisa, 1952
  • Roberto Ferrari, Cento Apologhi, 1956
  • AA.VV., Seconda Mostra Nazionale D’Arte sacra Contemporanea, Ed. Luigi Parma, Bologna, 1956
  • Mostra Premio di Disegno “Amedeo Modigliani”, onoranze ad Amedeo Modigliani, a cura di: “CASA DELLA CULTURA”, Livorno, aprile 1956.
  • Carlo Carrà, Luigi Servolini, Primo Salone dell’Associazione Incisori d’Italia, Ed. I.D.I.T., Milano, 1956
  • Mario Giusti, “Lo Scacciapensieri : Scioglilingua, indovinelli, passerotti, ninne-nanne, filastrocche, canzoncine, cantilene, giochi e novelline popolari”. Illustrazioni in nero e a colori di Gino terreni, Pisa: Ed. la Cittadella Cursi, 1957 (Tip. V. Cursi) [opac SBN] [Testo a stampa] [Monografia]
  • Carlo Carrà, Luigi Servolini, La Xilografia Italiana Oggi, Ed. I.D.I.T., Milano, 195
  • Il Premio dei Premi, Ente Manifestazioni Milanesi, 1963
  • Repertorio Artisti Toscani 1963/64, a cura dell’Associazione Unitaria Artisti Toscani, Ed. Giorgi e Gambi, Firenze, 1963
  • Gino Terreni, a cura Galleria d’Arte Por Santa Maria, Firenze, note critiche Luigi Servolini, Firenze, dicembre 1963
  • 2ª Mostra Mercato Internazionale della Caccia, Tip. Carlo Mori, Firenze, 1964
  • GINO TERRENI, a cura Galleria d’Arte “Il Traghetto”, note critiche Virgilio Guidi, Venezia, nov. 1964
  • Gabriele Mandel, Annuario della Pittura Italiana, Istituto Europeo di storia dell’Arte, Milano, 1965
  • 7ª Biennale Nazionale d’Arte Sacra Contemporanea, Premio Federico Motta Editore, Federico Motta Editore, Milano, 1966
  • VII Biennale d’Arte Sacra, in Rivista “Arte Cristiana”, a cura della Scuola Beato Angelico, Milano, volume LIV, fasc. 11, 1966
  • XVII Mostra Internazionale d’Arte Premio Del Fiorino, a cura di Amando Nocentini dell’UNIONE FIORENTINA, Ed. Tipografia STIAV, Firenze, 1966
  • AA.VV., Terza Mostra Regionale Toscana Incisori d’Italia, Siena, 19Annuario Generale degli Artisti Toscani, anno 1966, a cura del Centro Italiano Diffusione Arte di Firenze, 1966
  • Giorgio Falossi, Il Quadrato: Pittori e Pittura Contemporanea 1968, Edizioni Il Quadrato, Milano, 1967
  • Omaggio a Giovanni Boccaccio, Sansoni Editore, 1967
  • Giorgio Falossi, Il Quadrato: Pittori e Pittura Contemporanea 1971, Edizioni Il Quadrato, Milano, 1970
  • “Italiani in Galleria” in “Eco d’Arte”, anno II, n. 2, Febbraio 1962, Firenze
  • II Biennale Internazionale della Grafica d’Arte, a cura di Corrado Marsan, Unione Fiorentina, STIAV, Firenze, 1970
  • Dizionario Bolaffi, Milano, 1970
  • Armando Nocentini, 6ª Mostra Nazionale Arte e Sport, Ed. F.lli Linari, Firenze, 1970
  • Antifascismo e Resistenza in Val d’Elsa, a cura della Società Storica della Val d’Elsa, 1971
  • La pittura italiana del 1970, prima selezione dei pittori viventi ed operanti in Italia. A cura di Ivo Andreini, Edizione Industrie Grafiche Luigi Rosio, Milano, 1971
  • Graveurs Italiens Contemporains, Exposition, a cura di Instituts Culturels Italiens En France, Venezia, 1972
  • Armando Nocentini, 8ª Mostra Nazionale Arte e Sport, Tipolitografia STIAV, Firenze, 1974
  • Armando Nocentini, Anna Faggi, Quarta Biennale Internazionale della Grafica d’Arte, Unione Fiorentina, Tip. STIAV, Firenze, 1974
  • Tommaso Paloscia, Artisti “74 Toscana, Bolaffi Arte, 1974
  • Decamerone, Fratelli Fabbri Editori, 1977
  • Umberto Baldini, Celebrazione di “Frate Francesco”: Disegni, Litografie, incisioni, affreschi di Gino Terreni, per il 750° della morte di San Francesco, Tip. La Porziuncola, Assisi, 1977
  • III Biennale dell’Incisione Italiana, a cura di Mino Andreatta, con contributi critici di R. De Grada, F. Bellonzi, G. Trentin, R. Biasion, Bertoncello Arti Grafiche, Cittadella, 1979
  • VII Bienal Internacional del deporte en las Bellas Artes Barcelona, a cura del Ministerio de Cultura di Espana, Barcelona, 1979
  • I Numeri Uno dell’Arte Nazionale, 2ª edizione, a cura di Eugenio Belluomini, Ed. Vittoriano Guidi, Viareggio, 1979
  • Neri Pozza, Giorgio Trentin, Associazione Incisori Veneti, CCX Mostra Collettiva, Opera Bevilacqua La Masa, Ed. Stamperia di Venezia, Venezia, 1979
  • Angelo Spinillo, Omaggio a Santa Caterina, nel VI centenario della morte, Ed. Casa di Dante, Firenze, 1980·
  • "Gino Terreni 1945 - 1980", Chiostro di S.Marco, Centro Culturale di Arte Moderna, Firenze, presentazione di Umberto Baldini, Firenze, 1981
  • GINO TERRENI: mosaici, affreschi, grafica, note di Umberto Baldini, “L’Agostiniana”, Roma, ind. Tip. Guainai, Empoli, 1982
  • G Terreni, la Guerra di Liberazione”, Città di Pistoia, a cura del Gen. Renzo Apollonio, 1982
  • AUTORITRATTI DEL NOVECENTO PER GLI UFFIZI (II), Gli Uffizi, quattro secoli di una galleria, numero unico a cura di Luciano Berti, Soprint. Per i Beni artistici e storici, pag. 14, scheda di A. Natali, autoritratto donato nel 1982, ed. Stampa Giuntina, Firenze, 1983
  • V Biennale della Xilografia Contemporanea, a cura del Comune di Carpi, Ed. Centro Internazionale della Grafica, Venezia, 1989
  • Gabriella Gentilini, Tesi di Laurea: la Xilografia Contemporanea degli Artisti Toscani attraverso le opere esposte alle Biennali Internazionali della Grafica d’Arte in Palazzo Strozzi a Firenze, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia, A.A. 1988 – 1989
  • Gabriella Gentilini, La Xilografia, Pietro Chegai Editore, Firenze, 1997
  • Tommaso Paloscia, Accadde in Toscana, Ed. Polistampa, Firenze, 1997
  • Giorgio Trentin, Il Segno Inciso, 6° Rassegna di Incisione, Ed. Stamperia dell’Arancio, Osimo, 1997
  • Affreschi di Gino Terreni, opuscolo per la presentazione degli affreschi presso la Casa-Torre di Arnolfo di Cambio a Colle di Val d'Elsa, 11-25 maggio 1997.Torre di Arnolfo di Cambio, Colle di Val d’Elsa, a cura di Euro Gazzei, Ed. Sambo, Montespertoli, maggio 1997
  • Gabriella Gentilini, Gino Terreni, Xilografie, Edizioni Polistampa, Firenze, 1999
  • PRESENZA DELL’ARTE INCISORIA NELLA CULTURA CONTEMPORANEA, opere dei maggiori artisti italiani del Novecento, Museo Civico di Bassano del Grappa, a cura di Giorgio Trentin, Editrice Artistica Bassano, 2000
  • Giovanni Boccaccio visto da GINO TERRENI, Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, presentazione a cura di Pier Francesco Listri, Certaldo, Ed. Neografica, Empoli, 2001
  • Guerra e Pace nell’Opera di Gino Terreni, Fortezza Santa Barbara, a cura del Comune di Pistoia, Stamp. Neografica, Empoli, 2002
  • Claudio Rosati, Guerra e Pace nell’opera di Gino Terreni, sculture e pitture, in Le ragioni della memoria, Pistoia, anno III, febbraio 2002
  • Gino Terreni: Una Vita per l’Arte, Palazzo Ghibellino, Empoli, a cura di Umberto Baldini, Ed. Polistampa, Firenze, 2005
  • “Opere d’Arte dalla Collezione Regionale”, Volume Terzo, a cura di Giovanna Maria Carli, Consiglio Regionale della Toscana, Firenze, Ottobre 2006
  • Giovanna M. Carli, La Camicia dei Mille, opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita, Ed. Polistampa, Firenze, 2007
  • Omaggio a GINO TERRENI, Per non dimenticare”, a cura di Giovanna Maria Carli, presentazione di Antonio Paolucci e Riccardo Nencini, Consiglio Regionale della Toscana, Ed. Nuova IGE, Empoli, 2008
  • Arianna Sartori, Incisori Moderni e Contemporanei, raccolta di monografie illustrate, Libro terzo, Ed. centro Studi Sartori per la Grafica, Mantova, 2011
  • Gino Terreni, Un Percorso di Vita e di Arte, a cura di leonardo Giovanni Terreni, Ed. Polistampa, Firenze, 2012
  • Leonardo Giovanni Terreni, Gino Terreni, un Percorso di vita e di Arte, Mostra Omaggio all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, in rivista Archivio, anno XXIV, Arianna Sartori Editore, Mantova, 2012
  • Gino Terreni, La Sacralità della Vita, a cura di Leonardo Giovanni Terreni, Editori dell’Acero, Empoli, 2014
  • Roberta Fiorini, Daniela Pronestì, "Gino Terreni", in Scultori in Toscana, duemilaquindici, ed. Masso delle Fate, Signa (FI), 2015
  • Con la sgorbia, col pennello, col fucile... GINO TERRENI A SCANDICCI, a cura di leonardo Giovanni Terreni, Consiglio Regionale della Toscana, Firenze, 2017
  • La tradizione nell'arte di Gino Terreni: la caccia e la vita nei campi in Toscana, a cura di Cristina Gnoni Mavarelli e Leonardo Giovanni Terreni, Empoli, 2017

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