Gino Patroni

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Gino Patroni (Ameglia, 9 novembre 1920[1]La Spezia, 7 gennaio 1992) è stato un giornalista e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato ad Ameglia, nella frazione di Montemarcello, è stato collaboratore de Il Secolo XIX e ha intrapreso la carriera di poeta parodista e di autore di comici epigrammi nel 1959 con la pubblicazione di Ed è subito pera, vincitore del premio letterario "Lerici-Pea".

Egli stesso si è definito: «Classe di ferro arrugginita alla svelta, mezzo geometra (per studi abbandonati), maestro elementare intero, sette anni di liceo classico (impiegato in segreteria), prigioniero in Germania, liberato dai francesi di Ledere e subito rifatto prigioniero per il coup de pòignard fascista del 1940, poi travet statale, giornalista professionista, depresso endogeno e indigeno (siccome vive alla Spezia, base navale e banale), abita di preferenza al reparto neuro ma sovente si ricovera a domicilio».

Nel 1975 ha pubblicato Crescete e mortificatevi per l'editore Rizzoli, mentre nel 1987 ha scritto Il foraggio di vivere: epigrammi per Longanesi. Seguirono La vita è bella e scarso l'avvenir nel 1988 e La vita è una malattia ereditaria pubblicato nell'anno della sua morte.

Opere pubblicate[modifica | modifica wikitesto]

  • Ed è subito pera (1959)
  • Un giorno da beone (1969)
  • Una lacrima sul Griso (1973)
  • Crescete e mortificatevi (1975)
  • Il foraggio di vivere (1987)
  • La vita è bella e scarso l'avvenir (1988)
  • La vita è una malattia ereditaria (1992)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Consiglio Provinciale della Spezia gli ha intitolato il Sistema Bibliotecario Provinciale e la città della Spezia una piazza cittadina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN68538503 · SBN CFIV071585 · LCCN (ENno97056983 · WorldCat Identities (ENlccn-no97056983