Gino Manni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gino Manni
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 1949 - giocatore
1977 - allenatore
Carriera
Giovanili
Colligiana
Squadre di club1
1932-1934Colligiana? (?)
1934-1939Siena101 (2)
1939-1942Modena80 (1)
1942Juventus0 (0)
1942-1943Napoli6 (0)
1944Carpi7 (0)
1945-1946Siena15 (0)
1946-1949Cosenza102 (2)
1949-1950Colligiana? (?)
Carriera da allenatore
1949-1951Colligiana
1957-1961Colligiana
1967-1968Colligiana
1973Colligiana
?Castellina
?Certaldo
?Poggibonsi
?-197?Pontedera
1977Colligiana
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Gino Manni (Colle di Val d'Elsa, 11 ottobre 1916Colle di Val d'Elsa, 6 ottobre 1992) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Modena, stagione 1940/41: Manni è il secondo da destra dopo Sentimenti IV
La Colligiana del record: Gino Manni è il secondo da sinistra in piedi

È cresciuto nel settore giovanile della Colligiana ed è stata la massima espressione calcistica di Colle di Val d'Elsa, la sua città natale che, dopo la sua scomparsa, gli ha intitolato il nuovo Stadio Comunale[1].

Dalla Colligiana, nel 1933, passa al Siena in serie B; questa la formazione rimasta nei cuori bianconeri: Erbinovi, Manni, Passalacqua, Biasotto, Pellagatta, Macchi, Renoldi, Lenzi, Bandini, Solbiati, Gambini.

Nel 1939 passa al Modena (città dove viene trasferito per il servizio militare) ed esordisce in Serie A. L'esordio in A il 17 settembre 1939 in occasione di Modena-Lazio terminata 1 a 1. Nel campionato 1939/40, vinto dall'Ambrosiana-Inter, il Modena retrocede ma veste la maglia color “canarino” altri due anni, ottenendo subito una nuova promozione dalla B alla A, prima di passare alla Juventus allenata da Felice Placido Borel II, con la quale giocherà solamente amichevoli alla fine del 1942[2]. Con lo scoppio della guerra il “militare” Manni viene però trasferito al sud e precisamente a Napoli. Qui gioca nella squadra partenopea che partecipa al campionato di serie B, in coppia con Pretto.

Con l'avanzata delle truppe alleate vengono organizzati nuovi campionati: il campionato di serie A Alta Italia e un Campionato Centro-Sud A e B; le prime quattro classificate di ogni girone partecipano poi al Girone Finale della Divisione Nazionale 1945/46 che viene vinto dal Torino. Vi partecipa anche il Napoli (unica squadra di B entrata in finale), che risulterà al quinto posto della graduatoria finale. Manni, che nel frattempo è tornato al Siena, partecipa al campionato nel girone Centro-Sud con la maglia del Siena che si classificherà penultimo nel girone. Nella stagione successiva Manni passa al Cosenza che disputa il campionato di Serie B e qui rimane per alcune stagioni prima di concludere la propria carriera.

Con la stagione 1949/50 inizia quindi la carriera di allenatore con la sua prima squadra, la Colligiana, che allenerà a più riprese, portandola anche a vincere il campionato di prima divisione dilettanti, il titolo di campione toscano ed a battere il record europeo di vittorie consecutive, ben diciassette, tutto nella stagione 1957/58. Ha allenato anche altre squadre toscane di dilettanti, tra cui Castellina, Certaldo, Poggibonsi e Pontedera, conquistando diverse promozioni. Con il 1977 ha definitivamente cessato la sua carriera di allenatore, sempre ispirata alla cura ed alla crescita dei settori giovanili.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Siena: 1934-1935
Siena: 1937-1938

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

Colligiana: 1957-1958
Colligiana: 1972-1973

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Un percorso storico - fotografico e un canale tematico all'interno dello stadio comunale 'Gino Manni'[collegamento interrotto] gonews.it
  2. ^ La preparazione Juventina per la gara con la Mater, in La Stampa, 11 marzo 1941, p. 4.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]