Gino Girolomoni

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Gino Girolomoni

Gino Girolomoni (Isola del Piano, 13 agosto 1946Fossombrone, 16 marzo 2012) è stato un imprenditore e saggista italiano. Precursore dell'agricoltura biologica in Italia, è stato un punto di riferimento per la sua esperienza e conoscenza dei problemi ecologici italiani.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia contadina, nel 1970, a 24 anni, diventa sindaco del suo paese d'origine, Isola del Piano, carica che manterrà per dieci anni. Quattro anni più tardi diventa agricoltore biologico e nel 1977, insieme alla moglie Tullia, fonda la "Cooperativa Alce Nero". Nel frattempo prende sempre più corpo l'idea di recuperare l'antico monastero di Montebello - presso Isola del Piano - e di farlo diventare centro culturale e luogo di incontri tra intellettuali, persone impegnate nel campo sociale, politico ed economico oltre ad agricoltori e contadini. Gli incontri a Montebello sono stati segnati dalle presenze, tra gli altri, di Sergio Quinzio, Ivan Illich, Massimo Cacciari, Guido Ceronetti, Paolo Volponi. Nel 2004 una tappa importante e delicata dell'attività imprenditoriale di Girolomoni è costituita dalla vendita del marchio "Alce Nero" a Conapi e Coop Fond.

Nel 1996 Girolomoni fonda "Mediterraneo", rivista di agricoltura biologica, biodinamica, ambiente, biodiversità, energia alternativa ma anche di filosofia, teologia, poesia e cultura. Alla rivista collaborano tra gli altri Guido Ceronetti, Gianni Tamino, Emmanuel Anati, Giorgio Fornoni e Piero Stefani.

Conoscitore della Bibbia e profondo credente, amico di Sergio Quinzio, Gino Girolomoni ha speso la sua vita a favore dell'agricoltura biologica e contro qualsiasi forma di brevettabilità delle forme viventi considerata come una delle forme di delirio di onnipotenza che caratterizza l'uomo. Nel 2003 e 2004 ha tenuto una rubrica fissa sul quotidiano "Avvenire" denominata "Hortus", in cui ha scritto riflessioni sull'ecologia.

È scomparso nel 2012 all'età di 65 anni, colpito da infarto mentre si trovava nei locali della cooperativa "Alce Nero"[1].

Ora la cooperativa ha cambiato il proprio nome in "Gino Girolomoni Cooperativa Agricola" intitolando al fondatore sia la propria denominazione che il marchio dei propri prodotti.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Gino Girolomoni (et al.), Lettere dal monastero di Montebello. S. Pasqua 1973, Isola del Piano, Monastero di Montebello, 1973.
  • Ritorna la vita sulle colline. L'esperienza della cooperativa Alce Nero, Milano, Jaca book, 1981.
  • Gino Girolomoni (et al.), Lezioni di agricoltura biologica, Milano, Jaca book, 1990, ISBN 88-16-40254-7.
  • Terre, monti e colline! Il caso Alce Nero, Milano, Jaca book, 1992, ISBN 88-16-40315-2.
  • Viaggio intorno al Mediterraneo, Cesena, Macro edizioni, 1999, ISBN 88-7507-225-6.
  • Alce Nero grida. L'agricoltura biologica, una sfida culturale, Milano, Jaca book, 2002, ISBN 88-16-40587-2.
  • Un avvenire di terra. Appunti per un'economia delicata, Firenze, Libreria editrice fiorentina, 2005, ISBN 88-89264-53-5.
  • Tullia dove sei?, Libreria Editrice Fiorentina, 2014. ISBN 978-88-65000-87-8.
  • Maccheroni acqua e farina. 90 ricette di una rinnovata cultura alimentare, Milano, Jaca book, 2007, ISBN 978-88-16-40775-6.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Orlandi, La terra è la mia preghiera, Edizione EMI, 2014

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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