Gino Agostino Antoniol

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Gino Agostino Antoniol
NascitaSovramonte, 28 agosto 1911
MorteFontane, 15 marzo 1944
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturacimitero di Sovramonte
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
CorpoAlpini
RepartoBattaglione "Feltre", 7º Reggimento alpini, 5ª Divisione alpina "Pusteria"
GradoSergente
GuerreGuerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Grecia
Decorazionivedi onorificenze
dati tratti da I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere[1]
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Gino Agostino Antoniol (Zorzoi, 28 agosto 1911Fontane, 15 marzo 1944) è stato un militare e partigiano italiano, decorato di medaglia d'oro e di bronzo al valor militare durante il corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Sovramonte il 28 agosto 1911, figlio di Giovanni e di Teresa Moretto, in una famiglia di agricoltori di modeste possibilità, tanto da dover emigrare in Francia dove lavorò come operaio. Tornato in Italia per il servizio di leva nel marzo 1932, fu inquadrato nel Battaglione "Feltre" del 7º Reggimento alpini e venne congedato nel settembre 1933. In vista dello scoppio della guerra d'Etiopia fu richiamato alle armi nell'aprile 1935, e partì per l'Africa Orientale al seguito del 5ª Divisione alpina "Pusteria" partecipando alle operazioni belliche.

Nuovamente congedato, fu richiamato in servizio attivo nel febbraio 1941, in piena seconda guerra mondiale, venendo inviato sul fronte greco-albanese in forza alla 5ª Divisione alpina "Pusteria",[N 1] e quindi, dopo la resa della Grecia, in Montenegro dove fu decorato con una Medaglia di bronzo al valor militare per le operazioni di controguerriglia. All'annuncio dell'armistizio dell'8 settembre 1943, lasciò il Regio Esercito sfuggendo alla cattura da parte delle truppe tedesche, ed entrò nei gruppi partigiani del Cuneese, divenendo comandante di un reparto della brigata partigiana "Corsaglia", in forza alla 5ª Divisione alpina.

Morì il 15 marzo 1944, durante uno scontro con i soldati tedeschi[2] avvenuto in località Fontane, in Val Corsaglia. Per onorarne la memoria fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare, massima onorificenza italiana

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Sottufficiale di elevati sentimenti ed animato da vivo amor patrio, si arruolava tra i primi nelle file partigiane altamente distinguendosi per slancio entusiastico e per coraggiosa fermezza. Organizzatore capace e comandante esemplare, portava il suo reparto ad alto livello per spirito combattivo, per addestramento e per efficienza guerriera. Nei duri combattimenti dell'inverno 1943-44 si prodigava in una lotta senza quartiere contro forze soverchianti, contendendo aspramente al nemico il terreno e riconquistando posizioni in disperati attacchi. Nel combattimento della successiva primavera tenacemente difendeva posizioni di montagna lottando in condizioni di schiacciante inferiorità. Soverchiato il suo reparto da forze superiori, decideva generosamente di offrire la vita per la salvezza dei suoi uomini ed impegnava da solo il nemico col suo mitragliatore dall'alto di un casolare. Fatto segno a violento fuoco e gravemente ferito, continuava a combattere, cadendo alla fine crivellato di colpi, ma con l'arma ancora in pugno. Fontane (Vai Corsaglia), 15 marzo 1944.[3]
— Decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1950[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di squadra fucilieri, assaltato due volte a colpi di bombe a mano da preponderanti forze riusciva a contenere il nemico e ricacciarlo e, nonostante fosse fatto segno a violento fuoco non esitava a piazzare il fucile mitragliatore in posizione scoperta e ad aprire il tiro contro forti nuclei nemici. Leggermente ferito, dopo una sommaria medicazione, ritornava al suo posto di combattimento e, incurante del preciso fuoco avversario, continuava nella lotta fino a combattimento ultimato. Esempio di sprezzo del pericolo e di alte virtù militari. Pljevlje, 1 dicembre 1941.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Inquadrato sempre nel battaglione "Feltre" del 7º Reggimento alpini.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bianchi 2012, p. 15.
  2. ^ ANPI | Biografia: Gino Agostino Antoniol.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Antoniol Gino Agostino, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato il 28 novembre 2012.
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 11 dicembre 1950, Presidenza registro 43, guerra, foglio 131.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
  • Andrea Bianchi, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]