Gina Moncigoli

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Gina Moncigoli
SoprannomeSonia
NascitaGazzolo di Ramiseto, 1 giugno 1923
MorteCastelnovo ne‘ Monti, 6 novembre 2011
Dati militari
Paese servitoItalia
CorpoCorpo volontari della libertà
Unità144ª Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci", 37ª Brigata GAP
Anni di serviziogiugno 1944 - aprile 1945
GradoTenente
GuerreResistenza italiana
CampagneResistenza reggiana
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Gina Moncigoli (Ramiseto, 1º giugno 1923Castelnovo ne' Monti, 6 novembre 2011) è stata una partigiana italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Gina Moncigoli nasce il 1 giugno 1923 a Gazzolo di Ramiseto, nei pressi di Reggio Emilia.

Guerra partigiana[modifica | modifica wikitesto]

Dal giugno 1944 fino alla fine della guerra combatte come partigiana nella 144ª Brigata Garibaldi “Antonio Gramsci” sotto il comandante Fausto “Sintoni” Pattacini, ex combattente in Spagna, che dopo la guerra divenne funzionario del partito comunista e marito della stessa Moncigoli. Gina viene da una famiglia antifascista che mette a disposizione della Resistenza la propria abitazione come casa di latitanza.

Conosciuta con il nome di battaglia “Sonia”, Gina Moncigoli nel marzo 1945 passa al servizio della 37ª Brigata GAP in qualità di staffetta e opera nella zona del Po. Alla fine della guerra ottiene il grado di tenente.[1]

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la Liberazione si stabilisce in città a Reggio Emilia col marito, diventato funzionario della Federazione comunista, e lavora presso l’asilo infantile dell’Onmi, affrontando anche decisive battaglie per il rinnovamento delle politiche per l’infanzia e per i diritti delle donne.

“Sonia” e “Sintoni” trascorrono poi gli anni da pensionati nella casa di Gazzòlo di Ramiseto, fra quelle montagne in cui assieme avevano combattuto da partigiani.

Fausto Pattacini muore nel maggio 1997, Gina il 6 novembre 2011 all’ospedale di Castelnovo ne‘ Monti.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Copia archiviata (PDF), su ANPI. URL consultato il 23 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2018).
  2. ^ Non ci è stato regalato niente, su imdb.com.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Scheda sul sito dell'ANPI (PDF), su anpi.it. URL consultato il 23 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2018).