Gillian Barge

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Gillian Barge, all'anagrafe Gillian Betty Bargh (Hastings, 27 maggio 1940Ipswich, 19 novembre 2003) è stata un'attrice inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Attiva in campo teatrale, cinematografico e televisivo, Gillian Barge è noto soprattutto per il suo lavoro sulle scene londinesi, dove si affermò cominciando a lavorare con la compagnia di Laurence Olivier prima all'Old Vic e poi al neo-fondato National Theatre. L'attrice recitò con la compagnia nei classici Danza di morte, Volpone, Edipo re, La morte di Danton, Il misantropo, Il giardino dei ciliegi e la produzione del debutto di Equus di Peter Shaffer nel 1973. Prolifica attrice shakespeariana, la Barge recitò ruoli principali in importanti allestimenti de Il mercante di Venezia (1970), Misura per misura (1973) e Giulio Cesare (1980) a Londra.[1]

Nella seconda metà degli anni ottanta Gillian Barge si unì alla Royal Shakespeare Company, dove fu un'apprezzata Paolina ne Il racconto d'inverno a Stratford e a Londra. Negli anni novanta tornò a recitare regolarmente al National Theatre, dove apparve in classici moderni come Pigmalione (1992) e La calunnia (1994). Nel corso della sua carriera ottenne due candidature al Laurence Olivier Award, il massimo riconoscimento del teatro inglese: alla migliore attrice per Mrs Klein nel 1988 e alla migliore attrice non protagonista nel 2001 per Passion Play alla Donmar Warehouse.[2] All'attività teatrale affiancò anche quella televisiva e cinematografica, recitando in alcuni film e numerose serie TV.

Morì di cancro a Londra nel 2003, all'età di sessantatré anni.

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Peter Gill, Obituary: Gillian Barge, in The Guardian, 24 novembre 2003. URL consultato il 23 aprile 2020.
  2. ^ (EN) Passion Play review from 2000, su London Theatre Guide, 20160608. URL consultato il 23 aprile 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN191149106001868490407 · ISNI (EN0000 0003 7206 1008 · LCCN (ENnr00023086 · J9U (ENHE987007329510505171