Gildo Cuneo

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Gildo Cuneo
NascitaGenova, 1914
MorteCarmuset Belaodeach, 25 novembre 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Reparto39º Reggimento fanteria "Bologna"
Anni di servizio1935-1941
GradoTenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Campagna del Nord Africa
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Gildo Cuneo (Genova, 1914Carmuset Belaodeach, 25 novembre 1941) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Genova nel 1914, figlio di Enrico e Adele Benvenuto.[2] Iscritto alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Genova, nel novembre fu arruolato nel Regio Esercito ed ammesso a frequentare la Scuola allievi ufficiali della specialità alpini a Bassano del Grappa.[3][4] Nominato sottotenente nel 1935 e destinate al 4º Reggimento alpini, nel giugno 1936 venne congedato.[4] Conseguita la laurea l'anno successivo, iniziò a lavorare nello studio paterno notarile.[4] Richiamato in servizio attivo per mobilitazione nel 1941, raggiunse il 4º Reggimento alpini allora impegnato sul fronte greco-albanese.[4] Rientrato al deposito reggimentale poco tempo dopo e promosso tenente, e chiese di essere inviato nuovamente in zona di operazioni.[4] Nell'ottobre dello stesso anno partì per l'Africa Settentrionale Italiana assegnato al 39º Reggimento fanteria della 25ª Divisione fanteria "Bologna", dove assunse il comando della 5ª Compagnia.[4] Cadde in combattimento a Carmuset Belaodeach, vicino a Tobruch, il 25 novembre 1941, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia fucilieri costituita a caposaldo, sotto l’incalzare di eventi sfavorevoli, in tre giornate di dura lotta, attaccato da forze soverchianti, ne stroncava ripetutamente l’impeto infliggendo all’avversario sensibili perdite. Al quarto giorno, sconvolte quasi tutte le postazioni delle armi automatiche ed anticarro, caduti quasi tutti i suoi uomini, ferito e circondato, insieme con gli ultimi superstiti, rifiutava sdegnosamente di arrendersi e si difendeva strenuamente con lancio di bombe a mano, finché sopraffatto e trafitto da numerosi colpi di baionetta, consacrava il suo eroismo col supremo sacrificio della vita. Carmuset Belaodeach - Tobruk (A.S.), 21 -25 novembre 1941 .[5]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 26 dicembre 1951.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.744.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b Bianchi 2012, p.70.
  4. ^ a b c d e f Bianchi 2012, p.71.
  5. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 5 febbraio 1952, registro 6, foglio 116.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi, Il Medagliere, Roma, Associazione Nazionale Alpini, 2012, p. 168, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 744.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cuneo, Gildo, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 27 marzo 2023.
  • Cuneo, Gildo, su MOVM. URL consultato il 27 marzo 2023.