Gianfranco Canali

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Gianfranco Canali (Terni, 4 settembre 1950Perugia, 19 febbraio 1998) è stato uno storico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Terni nel 1950, si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", dove si laureò con Claudio Natoli[1] presso la cattedra di Storia dei Partiti Politici con una tesi su Terni tra Liberazione e ricostruzione.[2]

Dal 1984 fu inoltre ricercatore presso l'Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea[1][2], per il quale elaborò e seguì progetti di ricerca legati alla storia di alcune delle principali città umbre. Fu anche promotore di iniziative culturali e di formazione rivolte a insegnanti e studenti[1].

Dal 1989 collaborò inoltre con le cattedre di Storia Sociale e storia contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Perugia[1], svolgendo anche attività didattica e di ricerca.

I suoi interessi di storico si indirizzarono allo studio del movimento operaio in rapporto alla fabbrica, alla città, alla politica e allo studio delle forze antifasciste che operarono nel territorio ternano, a cui fu profondamente legato.[2][3]

Pubblicazioni principali[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso della sua vita Gianfranco Canali è stato autore di diverse pubblicazioni. Tra le altre si ricordano[1]:

  • Terni 1944. Città e industria tra liberazione e ricostruzione. Con un saggio introduttivo di Renato Covino, Comune di Terni, Terni 1984; (curatela con Gianni Bovini)
  • Per la storia del movimento sindacale ternano: l'archivio della Camera del lavoro di Terni, Arti Grafiche Nobili, Terni 1985; (con Luciana Brunelli)
  • Gli antifascisti umbri nella guerra civile di Spagna, Isuc, Anpi, Anppia, Perugia 1989 (catalogo della mostra);
  • Tradizione e cultura sovversiva in una città operaia: Terni 1880-1953, in Renato Covino, Giampaolo Gallo (a cura di), Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità ad oggi. L’Umbria, Einaudi, Torino 1989;
  • Classi sociali, mutualismo, resistenza e cooperazione a Terni nella seconda metà del XIX secolo, in Gianni Bovini, Renato Covino (a cura di), Studi sulla cooperazione, Protagon, Perugia 1990; (con Luciana Brunelli),
  • L'antifascismo umbro e la guerra civile di Spagna, Editoriale Umbra, Isuc, Foligno-Perugia 1992;
  • La classe operaia e L'opposizione operaia, in Raffaele Rossi (a cura di), Storia illustrata delle città dell'Umbria, Michele Giorgini (a cura di), Terni, Sellino, Milano 1994, t. 2;
  • Partigiani, tedeschi fascisti, in (curatela con Luciana Brunelli), L’Umbria dalla guerra alla Resistenza, Atti del convegno “Dal conflitto alla libertà”. L’Umbria dalla guerra alla Resistenza (Perugia, 30 novembre - 1 dicembre 1995), Editoriale Umbra, Isuc, Foligno-Perugia 1998;
  • Umbria, in Frediano Sessi, Renato Sandri, Enzo Collotti (a cura di), Dizionario Storico Geografico della Resistenza, vol. I, Storia e geografia della Liberazione, Einaudi, Torino 2000;
  • Conflittualità operaia nella Società Terni dalla Liberazione alla svolta del 1948, «Proposte e ricerche», 1992, 29;
  • Una società rurale in guerra: note sulle campagne umbre durante la seconda guerra mondiale, «Proposte e ricerche», 1994, 33;
  • Il potere e il lavoro. Notabili e imprenditori, contadini, operai e antifascisti a Narni dall'Ottocento al dopoguerra, Crace, Perugia 2004.

Premio alla memoria[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999 l'Isuc ha istituito il Premio Gianfranco Canali, premio dedicato a tesi di laurea su tematiche di storia contemporanea dell'Umbria. Negli anni successivi il premio alla memoria di Canali è stato trasformato in un contributo di ricerca a sostegno di giovani storici che effettuano ricerche su argomenti legati alla storia contemporanea dell'Umbria[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Gianfranco Canali - Antifascismo Umbro, su antifascismoumbro.it. URL consultato il 1º novembre 2016.
  2. ^ a b c Nota bio-bibliografica in G.Canali, "Operai antifascisti e partigiani a Terni e in Umbria" Ed. Crace
  3. ^ Biografia di Gianfranco Canali, su zam.it. URL consultato il 1º novembre 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2602771 · ISNI (EN0000 0000 3974 3777 · SBN LO1V133390 · LCCN (ENno94026023 · J9U (ENHE987007374066205171
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