Gian Carlo Stucky

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Gian Carlo Stucky (Venezia, 3 novembre 1881Venezia, 18 ottobre 1941) è stato un imprenditore e dirigente d'azienda svizzero.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dell’austriaca Antonietta von Kupferschein e dello svizzero Giovanni Stucky, sposatisi nel 1867, alla morte di quest'ultimo, barbaramente assassinato nel 1910, prese in gestione il mulino di famiglia. Oltre all'industria molitoria di cui fu erede, Stucky allargò i propri interessi ad altri settori.

Nel 1917 fondò la Società Anonima Pila Pilla per la produzione di materiale elettrico, che nel 1924, quando trasferì la sede legale della società da Venezia a Firenze, divenne Superpila. Fu consigliere di amministrazione di altre società, della SADE, della Società Italiana di Costruzioni, del Credito Industriale e della Savinem.

La crisi economica del 1929, la politica autarchica fascista della "battaglia del grano", i cattivi rapporti con gli esponenti fascisti locali e la seconda guerra mondiale, mandarono in crisi il molino. Tutti questi eventi, in aggiunta ai mancati rimborsi per i danni subiti durante la prima guerra mondiale, negatigli in quanto aveva mantenuto la sola cittadinanza svizzera,[1][2][3] causarono la rovina finanziaria di Stucky, il quale morì nel 1941 senza che fosse mai stato possibile chiarire se per suicidio o di morte naturale.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giovanni Stucky, il principe dei mugnai, su TV Svizzera.it, 17 gennaio 2009.
    «Per questo nel corso degli anni e delle generazioni hanno voluto conservare la loro cittadinanza svizzera, la religione protestante e la lingua tedesca, coltivata grazie ai periodici ritorni in patria.»
  2. ^ Fu così che uno svizzero divenne il più ricco dei veneziani, su SwissInfo.ch.
    «L'ultima speranza di Gian Carlo per rimediare ai danni subiti durante la guerra - tre delle sue proprietà, ma non la fabbrica, erano state distrutte – era un risarcimento da parte dello Stato italiano. Ma la speranza si rivelò vana, perché i pagamenti furono riservati agli italiani. Come suo padre e suo nonno, Gian Carlo era rimasto svizzero.»
  3. ^ La dinastia della famiglia Stucky (1841-1941)., su dspace.unive.it, Università degli Studi di Venezia.
    «Le origini svizzere si rivelarono essere un problema anche per Gian Carlo Stucky, nipote di Hans, il quale richiese dopo la Grande Guerra un indennizzo per i danni subiti, per il grande patrimonio personale investito per recuperare molte aree distrutte e per far ripartire agricoltura ed economia locale. Questo rimborso gli fu negato non essendo cittadino italiano»
  4. ^ Dal sito Patrimoniosos.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Amendolagine - Molino Stucky: ricerche storiche e ipotesi di restauro - Venezia, Il cardo, 1995, ISBN 8880790501.
  • L. Cavalletti - La dinastia Stucky 1841-1941 - Venezia, Studio LT2, 2011, ISBN 8888028684.

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