Giacinta (romanzo)

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Giacinta
AutoreLuigi Capuana
1ª ed. originale1879
Genereromanzo
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneItalia post-unitaria
ProtagonistiGiacinta
Altri personaggiAndrea Gerace (amante di Giacinta), conte Giulio (marito di Giacinta), Teresa Marulli (madre di Giacinta), Paolo Marulli (padre di Giacinta), dottor Follini, Beppe (violentatore di Giacinta) e Marietta (domestica della famiglia Marulli)

Giacinta (1879) è il primo romanzo verista, scritto da Luigi Capuana.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Giacinta è figlia di Paolo e Teresa Marulli. Cresciuta nell'abbandono più totale da parte della famiglia, nella prima adolescenza viene violentata dal factotum di casa Beppe. In seguito s'innamora di Andrea Gerace, modesto impiegato della Banca provinciale, ma sposa un uomo che non ama, il corrotto conte Giulio Grippa di San Gelso. Quest'ultimo scopre il legame adulterino della moglie con Andrea, ma accetta lo stesso di vivere con la protagonista in un rapporto fraterno. Giacinta, durante la festa del matrimonio col conte, ha avuto una relazione con Andrea in una stanza, da questa nascerà una bambina, che non farà mai avvicinare al conte perché le vuole evitare quel ribrezzo. La madre invece, preoccupata per la figlia, nel tentativo di salvare almeno le apparenze, riesce a scacciare di casa Andrea; Giacinta spinge l'amante a lasciare l'impiego e ad accettare di vivere del denaro che lei stessa gli offre. Da questo momento Andrea si accorge di non amare più Giacinta, anche se non ha il coraggio di troncare definitivamente il rapporto con lei. La bambina poi si ammala di difterite e muore; l'indifferenza di Andrea di fronte alla sventura fa capire a Giacinta perché quel folle amore sia così presto finito e poiché adesso la sua vita non ha più senso si uccide.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Giacinta: la protagonista del romanzo che, dopo un'adolescenza difficile, sfida le convenzioni e l'ipocrisia della società in cui vive, trionfando su di esse temporaneamente. Giacinta è un caso patologico, la cui crisi viene osservata e analizzata da Capuana e dal suo alter ego narrativo, il dottor Follini.

Andrea Gerace: l'unico vero amore di Giacinta, dimostra di esser un uomo debole e completamente assoggettato alla volontà della protagonista. Alla fine cercherà di scappare di nascosto, senza riuscirvi.

Teresa Marulli: madre di Giacinta, ha avuto molti amanti ed è avida di denaro. Dopo aver assoggettato il marito, compie una discreta ascesa economico-sociale, diventando amante del direttore della Banca provinciale. Non sarà in grado di rompere il rapporto adulterino di Andrea con la figlia, riconoscendo a quest'ultima una totale indipendenza.

Paolo Marulli: padre della protagonista, personalità debole ma è l'unico ad aver voluto veramente bene a Giacinta.

Beppe: violentatore di Giacinta, è un ragazzo scaltro e audace, cresciuto in strada e tra le bettole.

Marietta: domestica di Giacinta, fedele confidente della padrona.

Conte Giulio: nobile corrotto e rozzo, viene sposato da Giacinta per mantenere le apparenze di fronte alla società.

Ambientazione[modifica | modifica wikitesto]

Cronologicamente si svolge nel periodo immediatamente post-unitario, ma l'ambientazione rimane imprecisata.

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Scritta sotto l'influenza dei dettami letterari naturalisti, l'opera di Capuana si dimostra incapace di seguire i canoni zoliani d'impersonalità del narratore e di "scientificità"; è evidente la simpatia dell'autore per la protagonista, la cui analisi patologica dovrebbe costituire l'argomento principale del libro: ma solo il dottor Follini, verso la fine del romanzo, condurrà una tardiva (e inefficace narrativamente) indagine "scientifica".
I personaggi, pur descritti con indubbia capacità ritrattistica, rimangono anonimi e non dotati di una propria personalità all'interno della narrazione.
Evidenti gli interventi personali dell'autore, in palese contraddizione con l'"oggettività" naturalista. Il romanzo, pur godendo di un discreto successo editoriale, è stato un fallimento sul piano della "forma", per le evidenti infrazioni al canone letterario naturalista.

Il romanzo è anche un romanzo di formazione in negativo, in cui il percorso di maturazione porta la ragazza a una sconfitta personale su tutti i fronti.

Revisioni[modifica | modifica wikitesto]

Il romanzo ha avuto ben due revisioni: la prima risale al 1886, la seconda - che presenta solamente qualche correzione linguistica - al 1889. La revisione del 1886 rende più agile ed essenziale la narrazione, rispetta il principio naturalista dell'"impersonalità"; vengono però anche "tagliate" alcune tra le parti più felici della prima edizione, tra cui la ricostruzione delle psicologie dei personaggi.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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