Geremia Trinchese

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Geremia Trinchese
NascitaNola, 18 agosto 1906
MorteMai Ceu, 31 gennaio 1936
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoRegio corpo truppe coloniali della Tripolitania
Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea
RepartoIV Battaglione eritreo "Toselli"
GradoSottotenente di complemento
GuerreGuerra d'Etiopia
BattaglieBattaglia di Mai Ceu
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Geremia Trinchese (Nola, 18 agosto 1906Mai Ceu, 31 gennaio 1936) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra d'Etiopia[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Nola (NA), il 18 agosto 1906, figlio di Francesco e Annunziata Manganelli.[2] Dopo aver conseguito il diploma di geometra presso l'Istituto tecnico di Caserta, nel luglio 1929 venne chiamato a prestare servizio di leva nel Regio Esercito e, un anno dopo, fu promosso sottotenente di complemento dell'arma di fanteria dopo avere frequentato il corso allievi ufficiali di Moncalieri.[1] Ultimato nel febbraio 1931 il servizio di prima nomina nel 38º Reggimento fanteria, l'anno successivo venne richiamato in servizio attivo per essere destinato al Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania.[1] Sbarcato in Libia nel marzo 1932, venne assegnato in servizio al XIX Battaglione eritreo.[1] Nel settembre 1934 ottenne il trasferimento al Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea e il 3 ottobre 1935, promosso tenente a scelta ordinaria qualche tempo prima, passò il fiume Mareb per iniziare le operazioni belliche nella guerra d'Etiopia con il IV Battaglione "Toselli".[1] Cadde in combattimento nel corso della battaglia di Mai Ceu il 31 marzo 1936 e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In numerosi fatti d'arme e nei più rischiosi incarichi, dette fulgide prove di valore. Alla testa dei suoi ascari e sotto intenso fuoco avversario, si lanciò animosamente all'assalto contro forze preponderanti, contribuendo validamente a sloggiarle da una forte posizione, sulla quale poi resistette tenacemente, col fuoco e con aspra lotta all'arma bianca, a ripetuti violenti contrattacchi. In altra cruenta battaglia guidò più volte, con impeto travolgente, il plotone e poi la compagnia di cui assunse il comando nel corso dell'azione, contro nemico numericamente superiore, che veniva in fine volto in fuga, con gravi perdite, dopo furiosa mischia a corpo a corpo. In un epico combattimento contro forze soverchianti ed agguerrite, rifulse ancora una volta il suo generoso ardimento. Conquistata, alla testa del suo reparto, una posizione contesa con accanimento dal nemico baldanzoso, la manteneva nonostante l'estrema violenza del fuoco e l'irruenza di reiterati attacchi avversari. Indi, con supremo sprezzo della vita, si lanciava leoninamente all'arma bianca in una mischia furibonda, cadendo da eroe sul campo. Amba Augher, 5 ottobre 1935; Amba Tzelleré, 22 dicembre 1935; Mechennò, 20 gennaio 1936; Mai Ceu, 31 marzo 1936.[3]»
— Regio Decreto 7 agosto 1936.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 162.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Trinchese, Geremia, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale. Vol. 2: La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori Editore, 1992.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 162.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]