Geo Mantegazza

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Geo Mantegazza (Lugano, 12 novembre 1928) è un ingegnere svizzero.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Antonio, imprenditore, e di Angela Ribolzi, insegnante, nasce a Lugano nel 1928. Fratello di Sergio Mantegazza, nel 1989 sposa Liliana Maria Lucia Ackermann, la figlia del direttore dell'ufficio del turismo delle FFS a Lugano.

Dopo gli studi al liceo si è iscritto nel 1948 al Politecnico federale di Zurigo dove ha conseguito il titolo in ingegneria civile nel 1952. Nel 1954 ha fondato un proprio studio di ingegneria, il Mantegazza & Cattaneo, che ha assunto importanti incarichi nell'ambito dell'edilizia (sia pubblica che privata) e che dal 1968 è specializzato nella tecnica di trattamento delle acque. È tra i più importanti imprenditori immobiliari del Ticino.[1]

Inoltre è stato presidente dell'Hockey Club Lugano dal 1978 al 1990: in questo periodo la squadra è stata promossa in Lega Nazionale A nella stagione 1981-82 e ha vinto quattro titoli nazionali (stagioni 1985-86, 1986-87, 1987-88 e 1989-90). Tra il 18 e il 19 dicembre 1995 fu inoltre vittima di un sequestro lampo avvenuto tra la Svizzera e il Liechtenstein.[2]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche aggiornate a luglio 2013.[3]

Dirigente[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Lega Ruolo Note
1978-1979 Lugano NLB President
1979-1980 Lugano NLB President
1980-1981 Lugano NLB President
1981-1982 Lugano NLB President
1982-1983 Lugano NLA President
1983-1984 Lugano NLA President
1984-1985 Lugano NLA President
1985-1986 Lugano NLA President
1986-1987 Lugano NLA President
1987-1988 Lugano NLA President
1988-1989 Lugano NLA President
1989-1990 Lugano NLA President
1990-1991 Lugano NLA President

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Geo Mantegazza, in Dizionario storico della Svizzera.
  2. ^ SEQUESTRO LAMPO IN SVIZZERA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 20 dicembre 1995. URL consultato il 16 febbraio 2024.
  3. ^ (EN) Geo Mantegazza, su www.eliteprospects.com. URL consultato il 16 febbraio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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