Gastone Malaguti

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Gastone Malaguti (Bologna, 20 luglio 1926) è un partigiano, sindacalista e antifascista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gastone Malaguti nacque nel 1926 a Bologna da Augusto Malaguti e Maria Govoni.[1] Ottenuta la licenza elementare, iniziò a lavorare come fornaciaio.[1] Il 1º novembre 1943, all'età di 17 anni, si arruolò nella 7ª Brigata GAP Garibaldi formazione partigiana nella quale militò fino alla liberazione della città, il 21 aprile 1945.[1]

Durante la sua militanza nella 7ª GAP, è stato uno dei protagonisti[2] della Battaglia di Porta Lame[3] con il lancio di bombe incendiarie[4], utilizzò i nomi di battaglia Gaston (successivamente abbandonato in quanto troppo simile al suo vero nome), Gas, Biondino ed Efestione.[5]

Nel 1945 con la fine del conflitto mondiale si recò in Germania per il recupero dei beni confiscati dai nazisti.[6]

Nel 1948 Malaguti aderì alla FILCAMS, facente parte della CGIL. Nella FILCAMS ricoprì i ruoli di segretario nazionale[7] prima e di responsabile delle politiche internazionali poi.[8] Gastone Malaguti è stato tra i firmatari del primo ccnl degli esercenti cooperativi.[9]

Nell'anzianità Malaguti si impegnò personalmente nella diffusione del valore storico e sociale della lotta di liberazione, diventando membro attivo dell'ANPI, per il contrasto alle aperture nel commercio durante i giorni di festa[8] e per l'istituzione in Italia del reato di tortura.[5][10] Malaguti ha visitato spesso le scuole fino al 2019 per spiegare la resistenza agli studenti.[11] Gastone Malaguti si professa ateo convinto.[12]


Scritti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Malaguti Gastone, su Storiaememoriadibologna.it. URL consultato il 15 aprile 2021.
  2. ^ La Resistenza viva, su succedeoggi, 15 settembre 2020. URL consultato il 18 agosto 2022.
  3. ^ 20 luglio 2021: il gappista Gastone Malaguti compie 95 anni, su anpiroma.org. URL consultato il 13 agosto 2022.
  4. ^ Gad Lerner e Laura Gnocchi, Noi, ragazzi della libertà: I partigiani raccontano, Feltrinelli Editore, 15 aprile 2021, ISBN 978-88-588-4293-5. URL consultato il 18 agosto 2022.
  5. ^ a b Gastone Malaguti, partigiano a Porta Lame: "Una guerra, ma noi non abbiamo torturato nessuno", su Bologna.repubblica.it, 26 febbraio 2017. URL consultato il 15 aprile 2021.
  6. ^ Natalia Marino, Giulio come Irma Bandiera, su Patria Indipendente, 27 gennaio 2021. URL consultato il 18 agosto 2022.
  7. ^ (EN) International Labour Organisation Advisory Committee on Salaried Employees and Professional Workers, Note on the Proceedings, International Labour Office, 1985, ISBN 978-92-2-105132-9. URL consultato il 18 agosto 2022.
  8. ^ a b 25 Aprile, il valore storico e sociale della Liberazione, su Filcams.cgil.it, 24 aprile 2015. URL consultato il 15 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2021).
  9. ^ Gastone Malaguti. Partigiano per sempre - Massimo Franchi - Libro - Futura - Storia e memoria | IBS, su www.ibs.it. URL consultato il 18 agosto 2022.
  10. ^ La tortura in Italia non è reato, su Madrixromacittaperta.noblogs.org, 29 gennaio 2011. URL consultato il 15 aprile 2021.
  11. ^ (EN) Elisabetta Povoledo, Italy Salutes a War Hero and the Values He Fought For, in The New York Times, 11 agosto 2022. URL consultato il 13 agosto 2022.
  12. ^ La nostra scelta di vita. La testimonianza del partigiano Gastone, su Libereta.it, 30 marzo 2018. URL consultato il 15 aprile 2021.
  13. ^ Il diario di Malaguti proposto sul sito Hoepli.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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  1. ^ Gad Lerner, Noi, Partigiani: Memoriale della Resistenza italiana, Milano, Feltrinelli, 7 aprile 2022, ISBN 978-88-588-4686-5. URL consultato il 18 agosto 2022.