Gangkhar Puensum
Gangkhar Puensum | |
---|---|
Stato | Bhutan |
Altezza | 7 570 m s.l.m. |
Prominenza | 2 995 m |
Isolamento | 228 km |
Catena | Himalaya |
Coordinate | 28°06′N 90°26′E / 28.1°N 90.433333°E |
Altri nomi e significati | Gangkar Punsum o Gangkar Punzum |
Data prima ascensione | vetta ancora inviolata per motivi religiosi |
Mappa di localizzazione | |
Il Gangkhar Puensum, chiamato anche Gangkar Punsum o Gangkar Punzum, (che significa letteralmente "I tre fratelli dalle montagne") è la montagna più alta del Bhutan e la più alta ad essere ancora inviolata.[1] Ha un'altezza di 7.570 metri e una prominenza di circa 2.990 metri.
Posizione geografica[modifica | modifica wikitesto]
A differenza di quanto riportato su molte mappe, il rapporto della spedizione posiziona il picco del Gangkhar Puensum in Tibet e il confine Tibet-Bhutan come passante per la sua cima.
Secondo la spedizione inglese del 1986, il Gangkhar Puensum si troverebbe interamente nei confini bhutanesi.
Studi sulla montagna[modifica | modifica wikitesto]
Altitudine[modifica | modifica wikitesto]
Prima misurazione dell'altitudine[modifica | modifica wikitesto]
L'altitudine fu misurata per la prima volta nel 1922, ma le mappe della regione erano talmente imprecise che la montagna risultava indicata in luoghi diversi e con altezze differenti. A causa di questo, la prima spedizione che tentò la scalata rinunciò perché non riuscì neanche a individuare la montagna.
Spedizione inglese del 1986[modifica | modifica wikitesto]
Il diario della spedizione inglese del 1986 quantifica l'altezza della montagna in 24.770 piedi.
Fonti popolari[modifica | modifica wikitesto]
Secondo delle fonti giapponesi a loro volta basate su fonti cinesi il Gangkhar Puensum è "la cima più alta del Bhutan", a 7.570 metri.
Studi del Bhutan[modifica | modifica wikitesto]
L'altitudine del Gangkhar Puensum non è stata studiata dal Bhutan.
Tentativi di ascensioni[modifica | modifica wikitesto]
1985-1986[modifica | modifica wikitesto]
Da quando nel 1983 il Bhutan diede l'autorizzazione alla scalata di montagne sul proprio territorio, vi furono quattro tentativi di raggiungere la cima (tra il 1985 ed il 1986), nessuno portato a termine con successo.
1998[modifica | modifica wikitesto]
Nonostante il divieto di scalata delle montagne bhutanesi, nel 1998, partendo dal Tibet, una spedizione scalò con successo un picco secondario della montagna, più basso solamente di quindici metri.
1999[modifica | modifica wikitesto]
Nonostante il divieto del 1998 di scalare le montagne bhutanesi, nel 1999 una spedizione è partita dal Tibet e ha scalato il Liankang Kangri, un picco secondario alto 7.535 metri e noto anche come Nord Gangkhar Puensum.
Divieto di scalata[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1994 in Bhutan è entrato in vigore il divieto di scalare montagne oltre i 6.000 metri per rispetto delle credenze locali sugli spiriti, e dal 2003 l'alpinismo è stato proibito.
Per queste ragioni, è probabile che il Gangkhar Puensum mantenga il proprio primato di monte inviolato, anche perché tutti i picchi più alti non ancora scalati sono cime secondarie di montagne più alte e non monti a sé stanti.
Permessi di scalata del 1998[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1998 una spedizione giapponese aveva ottenuto il permesso dall'Associazione Alpinistica Cinese di scalare la montagna, ma il permesso fu ritirato a causa di un problema politico col Bhutan.
Picchi secondari[modifica | modifica wikitesto]
Liankang Kangri[modifica | modifica wikitesto]
Il Liankang Kangri (noto anche come Nord Gangkhar Puensum) è un picco secondario del Gangkhar Puensum, alto 7.535 metri.
Kula Kangri[modifica | modifica wikitesto]
Il Kula Kangri è una montagna alta 7.554 metri situata 30 km a nord-est del Gangkar Puensum, scalata per la prima volta nel 1986.
Posizione geografica[modifica | modifica wikitesto]
Le mappe la posizionano in luoghi diversi, sia in Tibet che in Bhutan, mentre una spedizione inglese del 1986 sostiene che si trovi interamente in territorio tibetano.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ I picchi inviolati più alti del mondo, su montagna.tv.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Berry, Steven K. (1988). ‘'The Thunder Dragon Kingdom: A Mountaineering Expedition to Bhutan'’ (1st ed.). Marlborough: Crowood Press ISBN 1-85223-146-7 and Seattle: Cloudcap Press ISBN 0-938567-07-1. Il libro della spedizione britannica del 1986.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gangkhar Puensum
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Gangkhar Puensum, su Peakware.com.
- (EN) Gangkhar Puensum, su Peakbagger.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 315171011 |
---|