Gaggio (Marcon)

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Gaggio
frazione
Gaggio – Veduta
Gaggio – Veduta
Piazza I Maggio e la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Città metropolitana Venezia
Comune Marcon
Territorio
Coordinate45°33′07″N 12°18′59″E / 45.551944°N 12.316389°E45.551944; 12.316389 (Gaggio)
Altitudinem s.l.m.
Abitanti3 050[1]
Altre informazioni
Cod. postale30020
Prefisso041
Fuso orarioUTC+1
Patronosan Bartolomeo apostolo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Gaggio
Gaggio

Gaggio è una frazione del comune di Marcon, in provincia di Venezia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato sorge ad est del capoluogo, al di là dell'autostrada A57. Il nucleo originale, cui si sono aggiunte diverse aree di recente urbanizzazione, si è sviluppato lungo l'attuale via Mattei, vecchio prolungamento di via Alta.

L'assetto del territorio, del tutto pianeggiante, è in parte il risultato delle opere di bonifica che si sono avvicendate nel corso dei secoli sino ai primi del Novecento. Fiume principale è lo Zero, che scorre a nord, mentre a sud si snoda la Fossa Storta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva da un termine di origine longobarda che significava "boscaglia", in riferimento alle vaste selve di roveri che hanno resistito sino ai primi decenni del Novecento. Il primo riferimento scritto compare in un diploma imperiale del 994. Anticamente, in località Pojan sorgeva la pieve di San Cassiano.

Sotto la Serenissima, Gaggio ha rappresentato l'estremità orientale della podesteria di Mestre, ed anzi era in parte dipendente dalla limitrofa podesteria di Torcello. L'area si distinse per secoli come un territorio vasto con abitazioni sparpagliate, a contatto con la laguna Veneta e per questo paludoso e malarico.

Alla fine degli anni venti la gente di Gaggio era ancora composta perlopiù da contadini estremamente poveri. I terreni erano proprietà di poche famiglie, tra i quali spiccano i conti Brandolin (in località Pojan), i conti Malvolti (a Zuccarello) e i Veronese (a Volpera). Da questo periodo la situazione tese a migliorare gradualmente: le ultime bonifiche vengono ultimate e la richiesta di manodopera agricola favorisce l'immigrazione. Di conseguenza, il centro si evolse con ristrutturazioni e ricostruzioni. Nell'area orientale venne addirittura a formarsi una nuova frazione, San Liberale, con autonomia parrocchiale dal 1953.

Dall'inizio degli anni sessanta il paese conosce anche l'avvento dell'industria con la nascita del primo embrione di quella che diverrà poi la grande area commerciale a sud[2].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Bartolomeo[modifica | modifica wikitesto]

La parrocchiale del paese è di origine antica ma l'impianto attuale risale al Settecento (l'ultima consacrazione è del 1778). Sul presbiterio sta il coro in noce e, al centro, l'altare cinquecentesco in marmo intarsiato. Tra le opere d'arte, spiccano una tela di Francesco Bissolo raffigurante il patrono e una di Giovan Battista Langetti con il martirio del medesimo santo.

Il campanile è del 1921. Fino al 1941 resisteva la torre originale, demolita perché pericolante[2][3].

Economia[modifica | modifica wikitesto]

A sud del paese ha sede una vasta area industriale-commerciale tuttora in espansione.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il percorso via Mattei-viale don Sturzo è classificato come SP 40 "Favaro-Quarto d'Altino".

Come già accennato, per Gaggio transita l'autostrada A57 (la tangenziale di Mestre) con un'uscita denominata "Marcon". Poco oltre i confini comunali, a nord, passa l'autostrada A4.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Subito ad est della frazione transita la ferrovia Venezia-Trieste. Fino al dicembre 2008 era attiva la stazione di Gaggio, poco distante dal centro; è stata soppressa in favore della nuova stazione di Gaggio Porta Est, realizzata in prossimità della zona commerciale, più a sud.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia locale, reperibile nel sito della CEI.
  2. ^ a b Informazioni dalla sezione La storia del sito del Comune Archiviato il 27 aprile 2010 in Internet Archive..
  3. ^ Informazioni dalla sezione Cosa Vedere del sito del Comune Archiviato il 27 aprile 2010 in Internet Archive..

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