Francesco Olivucci

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Francesco Olivucci (Forlì, 24 agosto 1899Forlì, 24 marzo 1985) è stato un pittore e incisore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Diplomato in Belle Arti presso l'Accademia di Ravenna sotto la direzione del professor Guaccimanni coltiva e sviluppa una spiccata vocazione artistica, che lo porta ad essere membro del Cenacolo artistico forlivese.
Suoi sono i pannelli decorativi situati all'interno della raccolta denominata "Armeria Albicini", nel Palazzo del Merenda a Forlì, pannelli che Olivucci eseguì nel 1924 e che illustrano diversi giovani abbigliati ed armati con le medesime armi facenti parte della raccolta.

A partire dal 1926, data della sua prima personale in Forlì, affronta incarichi pubblici sempre più importanti: nel 1927 vince il concorso per la dipintura dello scalone d'onore di Palazzo Benzi a Forlì (ex Casa dell'Opera Balilla)[1].
Negli anni trenta inoltre decora il Salone del Fascio a Brisighella, restaura le pitture murali danneggiate dal terremoto in varie chiese dell'Irpinia e delle Marche, giunge secondo al prestigioso premio di Pittura S. Remo.
Affresca la cappella, il refettorio e altri locali dell'Asilo Santarelli, vince il concorso per la decorazione del Salone d'onore del Palazzo della Prefettura a Forlì (ex Palazzo del Governo), realizzando una superficie affrescata di 150 m2 di grande potenza espressiva[2].

Negli anni del secondo conflitto mondiale Olivucci realizza una splendida serie di incisioni ispirate ai temi della guerra e della Resistenza che, esposte in Palazzo Albertini a Forlì nel 1975, vengono successivamente donate all'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Forlì, presso la cui sede dal dicembre 1999 costituiscono la mostra permanente "Francesco Olivucci - Grafica della Resistenza".
Sempre a Forlì, negli anni cinquanta l'artista realizza la "Madonna della Ripa", pittura a grandezza naturale situata nella strada omonima, il progetto per le cancellate della Cassa dei Risparmi di Forlì e l'affresco sul portale d'ingresso per il Palazzo della Previdenza Sociale, ora Banca di Forlì.
Attivo come insegnante presso l'Istituto Professionale Melozzo e l'Istituto Tecnico Industriale Umberto I, coltivò anche interesse per la ceramica, l'architettura ed il restauro: suoi sono infatti la progettazione della chiesa di Alfero inaugurata nel 1963, la stele scultorea donata a San Benedetto in Alpe nel 1975 e gli interventi di restauro nella chiesa del Carmine a Forlì.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Via dei Mille n. 26.
  2. ^ L'opera attualmente non è visibile in quanto ricoperta con tempera bianca.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Olivucci. Bianco e nero. Disegni acqueforti silografie 1938-1948, catalogo della mostra tenuta a Forlì nel dicembre 1975, Cooperativa industrie grafiche, Forlì, 1975.
  • Pittura dell'Ottocento e del Novecento a Forlì, Cassa dei Risparmi di Forlì, 1997.
  • Mariacristina Gori - Massimo Ludovici (a cura di), Casa Saffi. L'architettura, l'arte e la memoria, Il Pontevecchio, Cesena, 2006.
  • Flavia Bugani - Giovanna Ravaioli, Francesco Olivucci. La sua arte ad onore e decoro della città, Forlì, 2009.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN69815690 · ISNI (EN0000 0000 1273 5822 · SBN RAVV372606 · GND (DE122650476 · WorldCat Identities (ENviaf-69815690
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