Francesco Domenico Falcucci

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Francesco Domenico Falcucci (Rogliano, 4 settembre 1835Laerru, 10 settembre 1902) è stato uno scrittore e linguista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1835 nella frazione di Magna Soprana di Rogliano nella penisola di Capo Corso da una famiglia benestante di origine toscana, a sei anni si trasferì a Livorno dove studiò i primi anni con maestri privati e poi all'Istituto di San Sebastiano. Terminati gli studi superiori si iscrisse alla facoltà di diritto dell'Università di Pisa e poi all'Università di Siena e nel 1858 si laureò in giurisprudenza. Poliglotta oltre alla conoscenza della sua lingua nativa, il còrso conosceva fin dall'infanzia il francese e l'italiano ed aveva una conoscenza approfondita del latino, dell'inglese, del tedesco, dello spagnolo e del portoghese. A Pisa e a Siena venne influenzato dagli ideali risorgimentali, ma rimase sempre un liberale, vicino alle idee di cavouriano e antimazziniano e nel 1859 durante l'annessione del Granducato di Toscana al Regno di Sardegna si limitò a sostenere con un settimanale con alcuni articoli patriottici e a riunire i patrioti livornesi. Nel 1860 si arruolò nel III battaglione della Guardia nazionale toscana e partì per Milano e fece un discorso per i cittadini il 24 novembre dopo l'ex Presidente del consiglio sardo Massimo d'Azeglio. Conobbe e divenne un caro amico del Tommaseo e fu suo amico fino alla morte, nel 1868 si candidò alle elezioni comunali a Livorno ma le perse, tuttavia entrò nella commissione per gli esami per le scuole comunali; cominciò quindi in quel periodo vari relazioni e articoli sulla scuola pubblica e sulla vicinanza del còrso al vernacolo toscano. Dopo aver perso le elezioni contro il conte Pietro Bastogi nel 1875 tornò nel suo paese natale e vi rimase per tre anni riprendendo lo studio dei dialetti còrsi, poi nel 1881 tornò a Livorno dove studiò per sette anni i dialetti còrsi per il suo libro Du dialecte, des moeurs et de la géographie de la Corse. Lexique comparé. Ormai cieco visse a Rogliano fino al 1901, quando fu portato da una nipote con marito medico a Laerru in Sardegna dove morì dopo un anno.

Targa dedicata a Francesco Domenico Falcucci nel suo paese natale

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Romito, foglio settimanale artistico, letterario e scientifico, Livorno, 1859
  • Allocuzione ai Milanesi, 24 novembre 1860
  • Tommaseo. Ricordo, Livorno, 1874
  • Saggi illustrati dei dialetti corsi in I parlari italiani in Certaldo alla festa del V centenario di messer G. Boccaccio, Livorno, 1875, pp. 571-603
  • Le voci del desiderio doloroso presso i Còrsi e altri popoli, in Rassegna nazionale, 1º marzo 1886, pp. 35-46
  • Du dialecte, des moeurs et de la géographie de la Corse. Lexique comparé, Bastia, 1888
  • Vocabolario dei dialetti, geografia e costumi della Corsica, Cagliari, 1915

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN32114677 · ISNI (EN0000 0000 6131 7475 · SBN PALV010035 · BAV 495/177098 · LCCN (ENn86861801 · GND (DE118954350 · BNF (FRcb125648899 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n86861801