Francesco Coco (militare)

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Francesco Coco
NascitaGenova, 1913
MorteTobruk, 30 novembre 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1935-1941
GradoTenente in s.p.e.
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nord Africa
BattaglieOperazione Crusader
Comandante diRegia Accademia Militare di fanteria e Cavalleria di Modena
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Francesco Coco (Genova, 1913Tobruk, 30 novembre 1941) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Genova nel 1913, in una patriottica famiglia siciliana, figlio di Giuseppe.[2] Dopo aver compiuti gli studi classici nel Liceo classico statale Nicola Spedalieri di Catania, nell'ottobre 1933 iniziò a frequentare la Regia Accademia Militare di fanteria e Cavalleria di Modena,[1] da cui uscì nel 1935 con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo assegnato all'arma di fanteria.[1] Frequentata la Scuola di applicazione di Parma, fu assegnato in servizio al 28º Reggimento fanteria della 17ª Divisione fanteria "Pavia".[1] Promosso tenente nell'ottobre 1937, nell'agosto 1939 partiva con il suo reggimento per la Libia.[1] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, partecipò alle prime operazioni di guerra.[1] Ammalatosi e ricoverato presso l'ospedale militare della Busetta, raggiungeva nuovamente il suo reggimento allora impegnato nella difesa di Tobruk.[1] Comandante della 3ª Compagnia fucilieri, durante la lunga permanenza in linea, mai interrotta anche se affetto da febbri, ricevette un encomio solenne dal comando del suo reggimento.[1] Cadde in combattimento il 30 novembre 1941 e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia fucilieri, in un lungo e travagliato periodo di prima linea, dava costante prova di indomita fede, di sereno sprezzo del pericolo e di alto sentimento dei dovere. Nell’attacco ad un caposaldo, in un momento reso critico dall’aspra reazione avversaria, si portava alla testa del reparto e, con l’esempio, lo guidava verso la mèta suscitando tra i fanti una gara di eroica emulazione. Ferito, continuava ad avanzare; colpito una seconda volta non si arrestava. Presso a raggiungere l’obiettivo, rimaneva ferito una terza volta; sanguinante, in un supremo sforzo di volontà riusciva, con un pugno di uomini, ad occupare la contesa posizione. Nell’istante in cui poneva piede nella trincea nemica, inneggiando all’Italia ed al reggimento, una granata lo colpiva in pieno petto e ne consacrava con la gloria il superbo eroismo. Tobruk (A.S.), 25 luglio -30 novembre 1941 .[3]»
— Decreto Luogotenenziale del 6 aprile 1946.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 747.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Coco, Francesco, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 747.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]