Frammenti di vita

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Frammenti di vita
album di cover
ArtistaCripple Bastards
Pubblicazione2010
Durata31:42
Dischi1
GenereGrindcore
EtichettaT.V.O.R., F.O.A.D.
Cripple Bastards - cronologia
Album precedente
(2008)
Album successivo
--

Frammenti di vita è un album dei Cripple Bastards pubblicato nel 2010 e composto quasi interamente da cover hardcore punk e thrash italiano anni ottanta, più due vecchi pezzi nuovamente registrati. Il gruppo reinterpreta fedelmente i brani dei gruppi che li hanno influenzati agli inizi, dando così la possibilità al pubblico che ancora non conoscesse questi gruppi di capire le origini del loro sound e di far conoscere la scena hardcore e thrash italiana anni '80.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Mysoginists (Bulldozer) - 3:33
  2. Le regole (Declino) - 1:26
  3. Solo odio (Impact) - 1:38
  4. Asfalto (Upset Noise) - 1:26
  5. Violence at the Morgue (Schizo) - 1:18
  6. Sguardo realtà (Indigesti) - 1:33
  7. Qualcosa scompare (Negazione) - 3:05
  8. Tutto uguale (Nerorgasmo) - 1:26
  9. Mater Tenebrarum (Necrodeath) - 5:22
  10. Factory (Raw Power) - 1:48
  11. Mai capirai (Blue Vomit) - 1:53
  12. Claustrophobic Autogamic (Jester Beast) - 2:18
  13. Finirà mai (Wretched) - 1:05
  14. Asociale oi! (Nabat) - 2:00
  15. Polizia una razza da estinguere (Cripple Bastards) - 0:49
  16. Italia di merda (Cripple Bastards) - 1:02

Ospiti[modifica | modifica wikitesto]

Nel disco sono presenti vari ospiti[1]:

  • CC Muz (Jester Beast), registra delle chitarre in Polizia una razza da estinguere e Claustrophobic Autogamic
  • Pier Gonella (Necrodeath - Mastercastle), registra gli assoli di chitarra nei brani My soginists, Violence at the Morgue e Mater Tenebrarum presso i MusicArt studios
  • Saverio Sgaramella (Woptime, Concrete Block), registra delle voci in Asociale oi!
  • Ivan Bolognesi (Skruigners), registra delle voci in Le regole
  • Marco Guasconi (Cain) registra delle voci in Mater Tenebrarum

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Metallus - Descrizione "Frammenti di vita", su metallus.it, Metallus. URL consultato il 17-7-2011.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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