Fiorino Tagliaferri

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Fiorino Tagliaferri
vescovo della Chiesa cattolica
Omnes unum
 
Incarichi ricoperti
 
Nato7 ottobre 1921 a Borgo San Lorenzo
Ordinato presbitero29 giugno 1945 a Fiesole
Nominato vescovo28 ottobre 1978 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo26 novembre 1978 dal cardinale Giovanni Colombo
Deceduto22 febbraio 2002 (80 anni) a Firenze
 

Fiorino Tagliaferri (Borgo San Lorenzo, 7 ottobre 1921Firenze, 22 febbraio 2002) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Borgo San Lorenzo, in provincia e arcidiocesi di Firenze, il 7 ottobre 1921 da Andrea ed Elisa Monnini. Ricevette il battesimo due giorni più tardi.[1]

In seguito si trasferì con la famiglia a Pontassieve, nella diocesi di Fiesole.[2]

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1933 entrò nel seminario diocesano di Fiesole e vi compì il percorso di studi in preparazione al sacerdozio.[3]

Dopo essere stato ordinato suddiacono il 24 maggio 1944 nella cattedrale fiesolana,[1] il 29 giugno 1945 fu ordinato presbitero per la diocesi di Fiesole.

Dopo l'ordinazione perfezionò i suoi studi, fino ad ottenere laurea in lettere all'Università di Firenze. Fu assistente diocesano della Gioventù maschile di Azione Cattolica e dei Maestri cattolici; al contempo insegnò materie letterarie nel seminario locale, di cui divenne rettore nel 1961.[3] Ricoprì a Roma gli incarichi di assistente nazionale del Movimento maestri di Azione Cattolica e dell'Associazione italiana maestri cattolici e di docente di ecclesiologia e teologia della cultura alla Pontificia Università Lateranense.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 28 ottobre 1978 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Cremona; succedette a Giuseppe Amari, precedentemente nominato vescovo di Verona. Il 24 novembre seguente fu ricevuto in udienza dal presidente della Repubblica Sandro Pertini per prestare il giuramento previsto dal concordato allora in vigore.[4] Il 26 novembre ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Cremona, dal cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo metropolita di Milano, co-consacranti i vescovi Giuseppe Amari, suo predecessore a Cremona, e Marco Cé, assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica Italiana. Durante la stessa celebrazione prese possesso della diocesi.

Nel 1982, 550º anniversario dell'apparizione della Beata Vergine del Sacro Fonte a Caravaggio, celebrò un anno mariano per rinnovare quell'evento di grazia scrisse una supplica alla Vergine del Sacro Fonte e volle l'edificazione della chiesa santuario dedicata a Nostra Signora del Fonte in terra africana, a Tabaka in Kenya.

Il 16 novembre 1982 fu nominato assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica Italiana dal papa e pertanto, il 26 maggio 1983, lasciò la guida della diocesi di Cremona, diventandone vescovo emerito; gli succedette Enrico Assi, fino ad allora vescovo ausiliare di Milano.

Fu presidente della Commissione episcopale per il laicato in seno alla Conferenza Episcopale Italiana.[3]

Il 14 marzo 1987 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Viterbo; succedette a Luigi Boccadoro, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 9 maggio successivo prese possesso della diocesi.[5]

Durante il suo episcopato in terra laziale compì, dal 1990 al 1994, la visita pastorale al territorio; indisse anche un sinodo diocesano, avviato il 28 novembre 1993 e concluso il 3 giugno 1995.[3]

Il 30 giugno 1997 lo stesso pontefice accolse la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di Viterbo; gli succedette Lorenzo Chiarinelli, fino ad allora vescovo di Aversa.

Da vescovo emerito di Viterbo si ritirò a Firenze, ma nel territorio della diocesi di Fiesole,[2] e operò come presidente della Federazione italiana esercizi spirituali; fu anche autore di numerosi scritti e pubblicazioni tra cui, l'ultima, uscita postuma nel 2007, Pensieri come preghiere.

Morì il 22 febbraio 2002, all'età di 80 anni, a Firenze. Dopo le esequie, celebrate il 26 febbraio nella cattedrale di Fiesole e il 27 febbraio nella cattedrale di Viterbo,[5] fu sepolto nel cimitero di Viterbo. Nell'ottobre 2019 fu traslato nel sepolcreto dei vescovi nella basilica santuario della Madonna della Quercia, sempre a Viterbo.[6]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Aldo Giovannini, I 100 anni dalla nascita di Monsignor Fiorino Tagliaferri, nativo di Borgo San Lorenzo, su okmugello.it, 8 ottobre 2021. URL consultato il 3 gennaio 2024.
  2. ^ a b Gastone Simoni, Il nostro "don Fiorino" (PDF), in Corrispondenza, 6 luglio 2016, pp. 5-7. URL consultato il 3 gennaio 2024 (archiviato il 3 gennaio 2024).
  3. ^ a b c d Tagliaferri Fiorino, su Dizionario Storico Biografico della Tuscia. URL consultato il 3 gennaio 2024.
  4. ^ Il Presidente della Repubblica riceve in udienza, su archivio.quirinale.it, 24 novembre 1978. URL consultato il 3 gennaio 2024.
  5. ^ a b VITERBO: GLI ANNI PIÙ BELLI!… a 100 anni dalla nascita del Vescovo Fiorino Tagliaferri, su diocesiviterbo.it. URL consultato il 3 gennaio 2024.
  6. ^ Daniele Camilli, Il vescovo Fiorino Tagliaferri torna nella città dei papi, su Tusciaweb.eu, 1º ottobre 2019. URL consultato il 3 gennaio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Cremona Successore
Giuseppe Amari 18 ottobre 1978 – 26 maggio 1983 Enrico Assi
Predecessore Assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica Italiana Successore
Giuseppe Costanzo 16 novembre 1982 – 14 marzo 1987 Antonio Bianchin
Predecessore Vescovo di Viterbo Successore
Luigi Boccadoro 14 marzo 1987 – 30 giugno 1997 Lorenzo Chiarinelli