Fiorenza e Maria Zanetti

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Fiorenza Zanetti (fine XVI – inizio XVII) è stata una tipografa italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fiorenza[1], vedova di Francesco Zanetti[2] è stata una tipografa italiana attiva a Roma nell’ultimo decennio del Cinquecento e nei primi anni del Seicento. Su Fiorenza non si hanno informazioni riguardo al luogo e alla data di nascita, non è neppure noto il cognome[3]. Apprendiamo il suo nome per una sola edizione, sottoscritta alla fine del 1592. Dal matrimonio con Francesco Zanetti nacquero sette figli: Antonio, Luigi, Bartolomeo il giovane, Alessandro, Lucrezia, Maria (futura moglie di Guglielmo Facciotti) e un'altra figlia di cui non conosciamo il nome[4]. In base alle notizie che abbiamo sui figli, in particolare Luigi, possiamo dedurre che Fiorenza e Francesco Zanetti prima del 1560 abitassero a Venezia e che successivamente si trasferirono a Roma.[5]

L'attività tipografica[modifica | modifica wikitesto]

Alla morte del marito, Fiorenza gli successe nella conduzione della tipografia.[6] Il lavoro di tipografia del marito risulta molto proficuo e infatti, a Roma, Francesco fu attivo dal 1576 al 1591. Lavorò solo e in collaborazione con altri: dapprima in società con Bartolomeo Tosi (1576-1577), cooperò, poi, con altri tipografi tra cui Bartolomeo Grassi (nel 1585 stamparono un'edizione della Retorica di Aristotele, curata da Marc-Antoine Muret, e l'Antiquitatum Romanarum liber de civitate Romana di Paolo Manuzio.[7]) e Giacomo Ruffinelli (1587).[4] Alla sua morte, l'attività passò a Fiorenza e i figli Antonio, Luigi, Bartolomeo il giovane, Alessandro. La tipografia risultava ubicata nell'antica «Strada de' Cesarini» vicino a Piazza Navona.[8] Avendo come unica data disponibile l'anno 1592, e non avendo a disposizione altre fonti che documentino le sue attività, è presumibile supporre che Fiorenza sia morta sul finire del Sedicesimo secolo.

Edizioni stampate[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è riportata l'unica edizione sicuramente stampata da Fiorenza Zanetti[9]:

1592

  • Brunelli Pomponio, Alphabetum Graecum, et rudimenta. Pomponii Brunelli opera, nuper edita et recognita (CNCE 7651)

Maria Zanetti[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Fiorenza e Francesco Zanetti. Sposò Guglielmo Facciotti tipografo attivo a Roma negli anni 1592-1637. Alla morte del marito, l'officina tipografica fu ereditata da Maria e dai fratelli di Guglielmo.[10] La sede di attività di Facciotti cambiò molte volte indirizzo nel corso degli anni: dapprima in Borgo, successivamente a Monte Giordano, poi a Santa Maria in Aquiro, stanziandosi alla fine nel Vicolo delle Colonnelle[11] (è qui che si fa risalire il lavoro di Maria e degli eredi).[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nelle edizioni riportata sotto vari nomi: Florentia reliq. Francisci Zanetti
  2. ^ Nelle edizioni riportato sotto vari nomi: Franciscus Zanettus; Franciscus Zannetus; Franciscus Zannettus; Francesco Zannetti; Francesco Zanetti; Francesco Zannetto; Phrankiskos Zanetos
  3. ^ Di molte tipografe non è disponibile il cognome a causa della mancanza di documentazione d'archivio che attesti la loro presenza. Esse utilizzavano spesso e quasi sempre il nome del coniuge.
  4. ^ a b su edit16.iccu.sbn.it., su edit16.iccu.sbn.it. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2010).
  5. ^ su thesaurus.cerl.org/
  6. ^ È noto infatti che il ruolo sociale della donna fosse definito in relazione al vincolo famigliare (madre, moglie, sorella, figlia) e allo status (vedova, sposata, nubile). Nei ceti artigiani le donne non ricoprivano un ruolo marginale, infatti contribuirono con una diretta partecipazione all’attività di produzione e, in caso di assenza o morte dell’uomo, assumevano la responsabilità dei figli e la gestione delle attività di famiglia. Le vedove erano quindi riconosciute come ereditiere delle imprese artigianali e commerciali di cui assumevano l’amministrazione. Deduciamo quindi che nel corso del XV e XVI secolo in Italia le donne sono state tacite collaboratrici nelle imprese familiari. Ciononostante la presenza femminile emerge nella documentazione con un’intensità tale da proporle indispensabili a sorreggere la produzione e il commercio librario.La donna nel Rinascimento meridionale. Atti del convegno internazionale, Roma, 11-13 novembre 2009, a cura di Marco Santoro, Pisa-Roma, Fabrizio Serra editore, 2010, pp. 413-428., 2010
  7. ^ treccani.it.
  8. ^ O.Sartori Le impressioni sceniche. Dizionario bio-bibliografico degli editori e stampatori romani e laziali, vol. II p.36
  9. ^ Ultima consultazione di EDIT16 il 1º aprile 2020
  10. ^ su edit16.iccu.sbn.it, su edit16.iccu.sbn.it. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2010).
  11. ^ Presumibilmente attuale Via delle Colonelle.
  12. ^ O.Sartori Le impressioni sceniche. Dizionario bibliografico degli editori e stampatori romani e laziali, vol. II p.24

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sartori Orietta, Le impressioni sceniche. Dizionario bio-bibliografico degli editori e stampatori romani e laziali, vol. II, Edizioni di storia e letteratura, Roma, 2002
  • Santoro Marco, La donna nel rinascimento meridionale atti del convegno internazionale Roma, 11-13 novembre 2009, Fabrizio Serra, Pisa, 2010
  • Fiorenza Zanetti Archiviato il 17 marzo 2010 in Internet Archive. su edit16.iccu.sbn.it. URL consultato il 10/04/2020

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]