Filippo Gentiloni

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Filippo Gentiloni Silveri (Roma, 1924Roma, 30 aprile 2018[1]) è stato un giornalista e saggista italiano, specializzato in tematiche religiose e politiche.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sacerdote gesuita (ordinato nel 1965), era delegato dei gesuiti italiani alla Congregazione generale che poi elesse come “preposito generale” il progressista Pedro Arrupe. Fu insegnante di storia e filosofia negli anni '70 presso il Liceo Ginnasio Statale "Augusto" e di religione al liceo "Visconti" di Roma. Partecipò al movimento "Cristiani per il socialismo" e fu il superiore del Collegio internazionale del Gesù, istituto che forma i giovani gesuiti[1]. Alla fine degli anni '60 si sposa, dopo aver ottenuto la dimissione dallo stato clericale.[1]

Negli anni '70 iniziò a scrivere su il manifesto e su Rocca, con una rubrica fissa a partire dagli anni '90[1]. Entrò poi a far parte della redazione del mensile Confronti. Nel 2011 interruppe, per ragioni di salute, la sua carriera di giornalista[1].

Inoltre era zio del politico Paolo Gentiloni e padre dello storico Umberto Gentiloni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Luca Kocci, il manifesto, in il manifesto. URL consultato il 1º maggio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Oltre l'immagine. L'uomo tra cielo e terra, (1989)
  • Oltre il dialogo cattolici e PCI. Le possibili intese tra passato e presente, (1989)
  • La violenza nella religione, (1991)
  • Virtù povere. Povere Virtù! (1997)
  • Karol Wojtyla, nel segno della contraddizione, (1998)
  • Bilancio di un secolo: da un osservatorio culturale e religioso, (1999)
  • La vita breve. Morte, resurrezione, immortalità, (1996) (in collaborazione con Rossana Rossanda)
  • Il cieco e lo zoppo. L'etica, la politica e il cristianesimo, (2002)
  • Abramo contro Ulisse. Un itinerario alla ricerca di Dio (2003; prima edizione 1984)
  • Il silenzio della parola (2005)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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