Filippo Crispolti

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Filippo Crispolti

Senatore del Regno
Durata mandato24 novembre 1922 –
2 marzo 1942
Legislaturadalla XXVI (nomina 16 ottobre 1922) alla XXX
Tipo nominaCategoria: 21
Incarichi parlamentari
    • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Istituzione di una Cassa di maternità" (17 febbraio 1923)
    • Membro della Commissione per l'esame dei Patti Lateranensi (16 maggio 1929)
    • Membro della Commissione consultiva per la determinazione degli enti che possono proporre candidati alle elezioni politiche (7 dicembre 1932)
    • Membro supplente della Commissione d'accusa dell'Alta Corte di Giustizia (17 aprile 1939- 21 dicembre 1939)
    • Membro della Commissione dell'educazione nazionale e della cultura popolare (17 aprile 1939 - 2 marzo 1942)
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato1º dicembre 1919 –
7 aprile 1921
LegislaturaXXV
Gruppo
parlamentare
Gruppo popolare
CollegioTorino
Incarichi parlamentari
  • Membro della Giunta per il regolamento interno (10 dicembre 1920 - 7 aprile 1921)
Sito istituzionale

Dati generali
Prefisso onorificoMarchese
Partito politicoPartito Popolare Italiano (1919–1923)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Roma
Professione
  • Giornalista
  • Avvocato

Filippo Crispolti (Rieti, 25 aprile 1857Roma, 2 marzo 1942) è stato un giornalista, scrittore e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Rieti nel 1857: il padre, il marchese Tommaso Crispolti (1830-1911), era una personalità di spicco della vita politica reatina (fu Gonfaloniere al tempo dello Stato Pontificio), la madre era la contessa bolognese Giovanna Bentivoglio. Studiò tra Spoleto (ginnasio) e Perugia (liceo). S'iscrisse all'Università di Modena per poi laurearsi in giurisprudenza a Roma (ove ebbe tra gli altri come professore Ruggiero Bonghi) nel 1878[1].

Iniziò la carriera forense; nel 1883, dietro l'incoraggiamento dello zio Cesare, direttore dell'«Osservatore Romano», lasciò l'avvocatura per dedicarsi al giornalismo. Fece un buon praticantato a Torino, dove lavorò per quattro anni all'«Emporio popolare»[2], di cui divenne redattore capo[1]. Nel 1887 lo zio lo richiamò a Roma per inserirlo nell'«Osservatore Romano». Anche nel quotidiano della Santa Sede Crispolti raggiunse la qualifica di redattore capo, che mantenne dal 1890 al 1895. Nell'Urbe si fece conoscere per la sua affiliazione con l'ala moderata del laicato cattolico: collaborò al mensile «La Rassegna italiana» e pubblicò il volume Il laicato cattolico italiano (1890). Nel 1893 venne eletto consigliere comunale a Roma, rimanendo nel consiglio fino al 1899.

Tra i vari giornale diresse «L'Avvenire» di Bologna (dalla fondazione nel 1896 al 1901)[3], «Il Momento» di Torino (1912-1919) e «Il Cittadino» di Genova[4]. Sostenendo l'inconciliabilità tra i dettami della fede cristiana e le partite d'onore, nel 1902 fondò la Lega antiduellistica[5]. Nel 1906 venne eletto consigliere comunale a Torino.

Alle prime elezioni post-belliche, nel 1919, si candidò nei collegi di Torino e Cuneo per il Partito Popolare Italiano (PPI), venendo eletto. Nel 1922 fu nominato senatore. Nel 1923 uscì dal PPI ed entrò nel Centro Nazionale Italiano, formazione creata da ex-popolari che raccolse i cattolici favorevoli alla collaborazione con il fascismo[4]. Rimase attivo in Parlamento fino agli ultimi anni di vita.

Fu molto amico di Antonio Fogazzaro.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Il laicato cattolico italiano (1890)
  • Poesie (1900)
  • Il Duello (1900)
  • I cattolici nelle elezioni politiche (1900)
  • Giosuè Carducci (1907)
  • Quistioni vitali. Discorsi (1908)
  • Don Bosco (1911)
  • Antonio Fogazzaro. Discorso (1911)
  • Il rinnovamento dell'educazione (1919)
  • Minuzie manzoniane (1919)
  • Rimpianti (1922)
  • S. Luigi Gonzaga (1924)
  • Grandi anime. Discorsi commemorativi (1925)
  • Le più belle pagine di Antonio Fogazzaro (1928)
  • Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV. Ricordi personali (1932)
  • Corone e porpore. Ricordi personali (1936)
  • Politici, guerrieri, poeti. Ricordi personali (1938)
  • Indagini sopra il Manzoni (1940)
  • Alla scuola di Dante (1947, postumo).

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine di San Gregorio Magno (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Alessandro Albertazzi, Dizionario Biografico degli Italiani
  2. ^ La testata cambiò nome in «Corriere nazionale».
  3. ^ Direzione più nominale che effettiva poiché Crispolti non si mosse da Roma.
  4. ^ a b Carlo Santulli, Filofascisti e Partito Popolare (1923-1926). Questione morale e ruolo dei cattolici nell'attività politica di Filippo Crispolti (tesi di laurea, A.A. 2000/2001).
  5. ^ Il movimento abolizionista, su mostre.sba.unifi.it. URL consultato il 3 agosto 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore di Avvenire Successore
/// 1º novembre 1896 - 1901 Tommaso Crispolti
Controllo di autoritàVIAF (EN14415902 · ISNI (EN0000 0000 6122 8333 · SBN LO1V026255 · BAV 495/111229 · LCCN (ENno2001018974 · GND (DE101831277 · BNF (FRcb111413320 (data) · CONOR.SI (SL192592227 · WorldCat Identities (ENlccn-no2001018974