Felice Cenacchio

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Felice Cenacchio (Carrù, 25 settembre 1926[1]Rocca Cigliè, 15 novembre 1944) è stato un partigiano italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frequentava a Casale Monferrato il Liceo Scientifico "Fratelli Palli", ma appena nel cuneese si costituirono le prime formazioni della Resistenza, abbandonò la scuola ed entrò come partigiano combattente nelle Brigate Autonome. Nonostante la giovane età, per un anno si distinse nelle azioni più rischiose, sino a sacrificare la vita durante la cosiddetta "grande battaglia delle Langhe".

Cenacchio, scosso dallo scoppio di una mina, da lui stesso fatta brillare per la distruzione di un ponte, si propose volontariamente per compiere azioni altamente rischiose. Dopo un violento scontro con i nazifascisti, il giovane partigiano, per difendere lo sganciamento dei suoi compagni, rimase da solo in una posizione avanzata, che fu presa di mira da quattro carri armati. Mentre i blindati avanzavano, tentò di fermarli col lancio di bombe a mano. Riuscì ad immobilizzarne uno, ma finì per essere catturato. Gli stessi nemici, ammirati dal suo coraggio, gli proposero la salvezza se fosse passato dalla loro parte. Il ragazzo rifiutò sdegnosamente e fu ucciso sul posto.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare (alla memoria) - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovane diciottenne, animato da puro spirito di patriottismo, benché ancora scosso dallo scoppio di una mina da lui stesso fatta brillare per la distruzione di un ponte, volontariamente si offriva per azioni di maggior rischio. Durante la grande battaglia delle Langhe, rimasto solo al posto più avanzato dopo avere dato ai compagni la possibilità di sganciarsi, attaccava con lancio di bombe quattro carri armati e dopo averne immobilizzato uno cadeva nelle mani del nemico che, ammirato da tanto coraggio, gli offriva salva la vita se fosse passato alla sua parte. Al disonore, preferiva la morte e, condotto al supplizio, le ultime parole che lanciò in faccia ai suoi carnefici furono: «Viva l'italia! Viva la Libertà!»[2]»
— Roccacigliè, 15 novembre 1944

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cippo a ricordo di Felice Cenacchio a San Bernardo di Rocca Cigliè (CN), su pietredellamemoria.it. URL consultato il 20 maggio 2021.
  2. ^ Cenacchio Felice, su quirinale.it. URL consultato il 2 maggio 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]